CasaMaki _ Sushi bar
CasaMaki è un sushi bar. Nel locale si consuma non solo dell’ottimo cibo ma vi si generano rapporti tra le persone: la coppia che si isola nel proprio spazio intimo, il tavolo di lavoro dove le distanze diventano sociali; è sufficiente il semplice spostamento di questi “moduli” per arricchire lo spazio di pluralità relazionali.
CasaMaki è un sushi bar. Un locale che propone ai suoi clienti dell’ottimo sushi, sapientemente preparato sotto lo sguardo curioso e attento degli avventori che sono a diretto contatto con la cucina a vista, in un contesto che ricorda i mercati di Tokyo dove il sushi si consumava dai primi anni del 800. Nel locale si consuma non solo dell’ottimo cibo ma vi si generano rapporti tra le persone: la coppia che si isola nel proprio spazio intimo, il tavolo di lavoro dove le distanze diventano sociali; è sufficiente il semplice spostamento di questi “moduli” per arricchire lo spazio di pluralità relazionali.
I temi progettuali che hanno guidato la realizzazione di CasaMaki sono tre:
- il Sushi subisce, nell’arco temporale che va dal 300 ai primi del 900, evolvendo da metodo di conservazione del pesce fino a pasto veloce da consumarsi nei mercati di Tokyo. Questo carattere di street food ha condizionato il progetto nella sua immagine: si sceglie la forma della “casetta”, nella sua massima esemplificazione, per riprodurre, nelle possibili configurazioni in sala, un’incrocio di linee dei tetti che rimandano alle coperture delle bancarelle dei mercati. Il risultato è una composizione “ordinatamente caotica” di linee. Al contrario di quanto appare in alto, con l’isterico incrocio di linee dei tetti, in basso, le disposizioni dei tavoli, ordinano lo spazio della sala nel pieno rispetto delle regole della ristorazione.
- lo spazio delle relazioni; la “casetta” si compone di 2 posti a sedere ed un tavolo racchiusi in un modulo che può essere spostato all’interno della sala configurando diversi possibili scenari relazionali (cena intima di coppia con un solo modulo; cene di gruppo accostando diversi moduli); il bancone che affaccia sulla cucina, permette anche all’avventore solitario di consumare un pasto osservando i cuochi che preparano il sushi
- l’estetica del cibo giapponese; la semplicità dei segni, abbinamenti di colori e materiali nelle presentazioni dei piatti, ispirano l’utilizzo di materiali semplici in forme lineari con colori neutri ma caldi; il risultato è un’equilibrata composizione, elegante ed intima.