Riuso ex Proiettilificio Ansaldo a Fiumara, Genova
Uffici Costa Container Lines
Progettisti: Negozio Blu Architetti Associati (Gustavo Ambrosini, Cristiana Catino, Paola Gatti, Carlo Grometto, Mauro Penna)
The existing building was a former warehouse and bullet factory dating back from the XIX century: it had to be converted into offices for Costa Container Lines.
The project envisaged the recovery of extraordinary cast-iron structure and timber floors. Due to the great width of the building (22 m.), an internal patio has been opened inside in order to allow natural light get inside: glazed walls and roof define the space of this central courtyard, making it a bright core of the complex.
New metallic element have been designed as bolted steel sheet, recalling earlier industrial technologies. Two open space areas have been laid out at each floor.
Il progetto riguarda la ristrutturazione di un grande edificio di cinque piani, costruito come magazzino portuale nell’Ottocento e adibito a Proiettilificio dell’Ansaldo nei primi anni del Novecento. Una parte del fabbricato, pari a circa 7000 mq distribuiti su tutti i livelli, ospita i nuovi uffici della Costa Container Lines.
Il progetto di ristrutturazione degli spazi interni e di allestimento degli uffici si inserisce nel progetto di riuso dell’intero edificio curato dall’architetto De Mari.
L’edificio, caratterizzato all’esterno da una scansione verticale delle aperture, presenta all’interno una sorprendente struttura formata da travi e pilastri in ghisa con capitelli sagomati e solai in legno.
Perno del progetto è il recupero della struttura originaria formata da una manica molto profonda (22 m.): tale problematica è stata risolta con la creazione di uno spazio a tutta altezza che diventa un pozzo di luce per illuminare con luce naturale gli spazi centrali.
Viene a costituirsi una sorta di corte interna, di 8 metri di lato, chiusa da una facciata vetrata che si conclude con un grande lucernario che emerge sul tetto.
I serramenti della corte vetrata sono di grandi dimensioni, sostenuti da una struttura metallica molto leggera; gli elementi che rivestono i solai dei diversi piani che si affacciano sulla corte sono stati rivestiti con fasce d’acciaio bullonate che richiamano nell’immagine la struttura originaria ottocentesca.
Il cavedio vetrato determina l’impianto distributivo dei piani dividendo ogni livello in due grandi open space lungo le facciate finestrate: i due ambienti si fronteggiano attraverso il cavedio vetrato che consente la connessione visiva dei luoghi di lavoro; una specie di “panottico rovesciato” che unisce visivamente tutti i piani. La disposizione delle postazioni di lavoro ha cercato di seguire la scansione spaziale dettata dalle finestre e dall’andamento della struttura delle travi in ferro: ne deriva una sequenza lineare di lunghi tavoli ognuno dei quali ospita tre postazioni di lavoro.