Museo della cripta
Premessa
Nel 2003, nel corso di un’esplorazione archeologica svolta nella cripta della chiesa di Maria SS. Assunta di Monsampolo del Tronto, sono stati portati alla luce, oltre a reperti di diversa natura, alcuni corpi umani mummificati la cui importanza storica e scientifica è stata unanimemente sottolineata dagli esperti coinvolti, archeologi, specialisti e restauratori, che ne hanno messo in evidenza anche il potenziale valore turistico.
Si tratta, infatti, di una scoperta di una certa rilevanza, per il numero dei resti rinvenuti, per il loro lo stato di conservazione e per la presenza di numerosi manufatti quali vesti, oggetti devozionali, rosari, crocifissi e medagliette, risalenti, verosimilmente, ai secoli XVII- XIX.
Conseguentemente, il Comune di Monsampolo del Tronto dando avvio al progetto di valorizzazione dei reperti e del luogo dei ritrovamenti, ha coinvolto alcuni specialisti quali il prof. Franco Ugo Rollo, antropologo e mummiologo, la dott.ssa Thessy Schoenholzer Nichols, esperta di storia del costume antico ed il dott. Daniele Diotallevi, storico dell’arte, della Soprintendenza per i Beni Storici Artistici ed Etnoantropologici delle Marche.
Il progetto interdisciplinare di valorizzazione dei ritrovamenti prevede, oltre al recupero e alla conservazione dei corpi, delle vesti e degli oggetti, l’allestimento di un’esposizione permanente, da realizzarsi all’interno della cripta della chiesa di Maria SS. Assunta, di una parte significativa dei reperti rinvenuti durante gli scavi archeologici.
- Concetti progettuali L’allestimento del museo si sostanzia in un insieme di interventi misurati volti a valorizzare, oltre che i reperti esposti, anche gli spazi, le forme ed i materiali della cripta. Per questa ragione, l’allestimento, si fonda su un’idea di pura e semplice stratificazione materica espressa, in particolare, nel sistema di pannelli di tavole di legno – progettato per l’occasione - ed utilizzato, indifferentemente, in verticale per definire contropareti e schermi ed in orizzontale per definire il nuovo piano di calpestio della cripta. Questi pannelli di tavole di abete, assemblate a secco tramite un sistema di barre metalliche filettate passanti e di rondelle distanziatrici, esprimono, dunque, un’idea di chiarezza e di semplicità; manifestano un preciso atteggiamento progettuale, quello di aggiungere naturalmente, un nuovo strato, più sottile possibile, a quanto è già stato fatto centinaia di anni prima. Le tavole di legno, assemblate in orizzontale, non si toccano, lasciano che una lama d'aria oppure una fuga d’ombra, le separi. La tensione, che questo produce, punta a coinvolgere il fruitore del museo, mira ad innescare un processo spontaneo di scoperta, come se il progetto avesse la volontà di svelare ogni suo elemento, ogni segreto o dettaglio. La sincerità, la schiettezza con cui si manifesta l’allestimento riconducono, allora, ad un mondo di ricordi e di atmosfere appartenenti al quotidiano, alla povertà dei materiali. Il modo in cui sono assemblate le tavole celebra una cultura materiale sapiente e discreta.
- 1 Strategie dell’allestimento La ricerca di una progettualità compatibile con l’edificio antico e con la valorizzazione dei ritrovamenti, trova specifico riscontro nel caso della sistemazione della cappella della Buona Morte e nel caso dell’allestimento dell’esposizione dei reperti all’interno della cripta. Per quanto concerne la Cappella della Buona Morte, luogo dei ritrovamenti e di conservazione della gran parte dei corpi mummificati, il progetto, al fine di custodire degnamente i corpi e per garantire la visione dell’affresco posto sulla parete di fondo della cappella, dispone i corpi mummificati in modo da “restituire” un’idea della loro disposizione originaria, desunta da una fotografia che, scattata durante le operazioni di scavo, mostra, attraverso la parete parzialmente demolita che ne celava la presenza, la massa di corpi, di oggetti e di detriti che colmavano lo spazio della cappella. Diversamente, l’allestimento della cripta si costruisce a partire dal centro dello spazio, dove si dispongono i quattro corpi mummificati esposti; intorno a questi, lungo il perimetro dell’aula, si collocano gli oggetti e gli abiti mentre lo spazio didattico è circoscritto all’interno dell’abside. Nella parte più vicina alla porta d’ingresso si valorizzano, invece, i resti archeologici sottostanti la cripta e si concentrano, in posizione contrapposta tra loro, alcune opere antiche realizzate in legno, in tessuto e in cartapesta. In modo da coglierne il legame con la vicina cappella, l’Ecce Homo, un busto in cartapesta su basamento ligneo ed il Crocifisso, una scultura lignea policroma, vengono collocati in posizione adiacente alla porta, sulla parete posta alla sua sinistra. Gli espositori dei corpi, degli abiti e degli oggetti metallici - in modo da risultare meno invasivi possibili - consistono in semplici teche di vetro extrachiaro di forma prismatica.
- Articolazione del progetto esecutivo Il programma di valorizzazione dei reperti, relativo alla conservazione e all’esposizione di una minima parte delle salme mummificate, al restauro, alla conservazione e all’esposizione di alcuni abiti significativi e di oggetti lignei o metallici di varia natura, investe, espressamente, il progetto architettonico che, mettendo a confronto le indicazioni degli specialisti e dei restauratori con le caratteristiche spaziali della cripta, articola gli interventi, previsti per l’allestimento del museo, in tre ambiti diversi:
- la galleria (ingresso, accoglienza, biglietteria e servizi);
- la cappella della Buona Morte (conservazione della maggior parte dei corpi mummificati);
- la cripta (allestimento del museo). Più specificatamente, i principali interventi di progetto riguardano:
- la sistemazione dell’ingresso del museo, la predisposizione della galleria esistente come spazio – accoglienza e la sistemazione dei locali attigui alla galleria per ricavare, oltre alla biglietteria, due nuovi bagni di cui uno dimensionato ed attrezzato anche per persone diversamente abili;
- la conservazione della maggior parte dei corpi mummificati all’interno della cappella della Buona Morte, luogo del loro rinvenimento;
- infine, l’allestimento permanente, all’interno dello spazio della cripta, di un’esposizione di oggetti di diversa natura e di un numero limitato di abiti e di corpi mummificati.