SUPSI University Campus
RIORDINAMENTO TOPOGRAFICO
Sfruttando la differenza di quota del lotto, costruiamo un unico piano orizzontale per l'accesso da Via al Gas e per le connessioni sotto i binari della la ferrovia. Tutti i muri di sostegno vengono trattati con la vegetazione per creare uno spazio protetto dalla vista diretta della ferrovia in Via Francesco Catenazzi e da tutto l`intorno costruito (in molti casi trattasi di edifici industriali). La costituzione di tale piano permette altresì la costruzione, all'interno del lotto, di un edificio di più ampie dimensioni che all'esterno coincide con l'altezza dei manufatti adiacenti.DUE CONNESSIONI URBANE
L'atto di attraversare le vie, fondamentale per la relazione tra edificio e città, si converte, nel progetto, in un movimento naturale e continuo. Si tratta di una percorso che parte dalla stazione con una leggero abbassamento che introduce direttamente alla quota del nuovo spazio urbano proposto. Strada, piano del suolo, edificio e accessi al parcheggio coincidono così in un unica azione a croce che risulta più economica e semplice di una passerella sopra i binari. Data la lunghezza dell'area, nonostante non sia suggerito nel bando di concorso, sarebbe conveniente l'inserimento di un secondo passaggio sotterraneo così da costituire un percorso pedonale con Via Stefano Franscini e, attraverso di essa, con l'estremo est della città.PARCHEGGIO
I quattrocento posti parcheggio si possono collocare comodamente in una solo livello dopo la creazione di un unico piano lungo tutto il lotto. Le distinte rampe di entrata e uscita si situano prossimamente a Via al Gas, nel punto di separazione con l'edificio industriale dell' impresa Riri, convertite, come i muri di sostegno, in un elemento verde. Le scale e gli ascensori accedono alla nuova via pedonale, direttamente connessa ai percorsi sotto i binari del treno.ISOLAMENTO ACUSTICO:MURO CIECO
L'edificio si protegge dai binari della ferrovia mediante uno spesso muro di calcestruzzo. Al suo interno é collocato il sistema impiantistico, si trata di un elemento efficace contro l'inquinamento acustico e altrettanto necessario per il funzionamento dell'edificio. Il muro prosegue oltre gli angoli dell'edificio fino a raggiungere tutto lo spazio costruito nelle facciate est e ovest, mostrando un volume sobrio e astratto caratterizzato da piccole finestre che riaffermano la sua scala.ISOLAMENTO ACUSTICO: STRADA COPERTA
La nuova strada che unisce tutti gli accessi al edificio viene coperta con una struttura in vetro e acciaio che la isola dal rumore dell'intorno. Questo spazio urbano vuole essere un nuovo punto di incontro per la città, animato dall'uso del parcheggio e dalle attività pubbliche dell'università. I suoi visitatori godranno, nonostante la vicinanza alla ferrovia, di uno spazio di grande qualità visuale, con muri di pietra coperti dalla vegetazione, spazi parcheggio per biciclette, cortili alberati di accesso all'edificio, la trasparenza dell'auditorium, la biblioteca, il centro di doncumentezione materiali, l'asilo e la sala esposizioni.UN ALTERNATIVA AL VOLUME COMPATTO
Uno studio sulla viabilità propone un edificio di 30 m di larghezza, 156 m di lunghezza e 17 m di altezza con un fronte cieco verso i binari del treno. Noi suggeriamo un edificio di 10.60 m di altezza esteso fino ai confini di costruzione permessi. Sfruttando i 6.40 m di differenza di quota dell'area, nei suoi 17 metri totali si possono ospitare comodamente quattro livelli per le varie attivitá que adempiono alle altezze richieste. Un edificio politecnico de fare della luce naturale uno strumento e la relazione con l'esterno deve essere presente in tutti i suoi spazi. Una proposta volumetrica maggiormente svuotata, di una larghezza di 20 m di larghezza massima, risulta più adeguata di un volume tanto compatto e cieco che si richiede nel bando di concorso. Il progetto cerca di diminuire l'altezza dell'edificio per farla coincidere con quella delle costruzioni adiacenti e migliorare la proporzione tra la superficie di facciata disponibile e il volume edificato.PATII
Prooniamo la creazione di una serie di patii di 12.80 m di larghezza che permettano alle aule, ateliers e laboratori di aprirsi a spazi esterni meglio controllati visualmente e con la necessaria illuminazione naturale. Divisi in due categorie verso sud-est alcuni patii quadrati, prossimi alla nuova via urbana coperta, qualificano i diversi accessi all'edificio; a nord-est i patii, maggiormente allargati, consentono di ottenere accessi di carico-scarico per i laboratori e gli spazi di servizio. Due realtà per due situazioni necessarie: la partecipazione della città nelle varie manifestazioni pubbliche e la rigorosa funzionalità di un programma dal forte carattere tecnico.CHIUSURA NATURALE
Se verso sud-est l'edificio deve proteggersi visualmente e acusticamente dai binari del treno, verso nord-est deve altresì isolarsi da una parte del suo intorno industriale. Non sembra che l'area nord-est possa arrivare a convertirsi in uno spazio pubblico rilevante, tuttavia si deve trovare una proposta convincente nella scala e nel carattere che permetta realizzare la transizione tra il mondo ferroviario e l'intorno residenziale presente. Proponiamo la costruzione di una facciata vegetale che, come filtro visuale, permetta controllare la vista e mostri un lato piacevole, attraente dell' università. Composto da una sovrapposizione di fioriere sospese e reti metalliche sulle quali crescono diversi tipi di piante rampicanti, il prospetto reinterpreta costruttivamente un sistema già testato e garantito come di facile e comprovato mantenimento da parte dell'impresa.UN NUOVO "TRENO" PER GLI IMPIANTI
Se il bando di concorso suggerisce che la facciata che da sui binari del treno apra il minor numero di finestre possibili e abbia un altezza di 17 m nel 70% della facciata e di 10.60 m nel resto, noi proponiamo che la differenza tra il muro di sostegno della nostra proposta e detta altezza ospiti una galleria tecnica dove si situa la maggior parte del sistema impiantistico. Come se si trattasse di un grande camino, sarà connesso direttamente al muro degli impianti dove una rete di condotti e tubazioni distribuirá i sistemi lungo l'edificio. Come un piccolo vagone di non più di 4 m di altezza, questo spazio tecnico permette aumentare l'isolamento acustico, rendere utile questo elemento e formalizzare un volume che è anche un ammicco verso il mondo cinetico e industriale del traffico ferroviario, immagine rappresentativa tanto propria per un edificio politecnico.