La casa mobile
Il progetto nasce da una specifica richiesta della committenza per una casa fuori dal comune, il più possibile aperta e flessibile, dinamica, in qualche modo simile, nella spazialità e nell'uso, alla tipologia del loft americano.
Questa richiesta è stata l'occasione per ripensare lo spazio domestico nelle sue radici, nelle mutate condizioni duso e nelle mutate formalità che impone il vivere contemporaneo.
Si è individuato come tema centrale di riflessione il rapporto tra spazio indifferenziato e spazio dedicato, tra spazi ibridi e spazi a vocazione determinata.
Se il progetto sembra dunque voler superare l'organizzazione tipologica tipica degli spazi domestici tradizionali attraverso l'adozione della logica del loft, ovvero di uno spazio neutrale, contenitore indifferenziato delle attività, al tempo stesso sembra contraddirla nella definizione di una struttura spaziale estremamente chiara
L'intero intervento è organizzato secondo una sequenza longitudinale di ambienti la zona notte/servizi, la zona giorno/pranzo, la zona studio - che nel loro orientamento est-ovest seguono l'andamento nello spazio della luce naturale; organizzazione che può essere modificata attraverso la movimentazione di dispositivi scorrevoli.
La cosiddetta flessibilità d'uso, assunto come tema di progetto, piuttosto che uno spazio neutrale - in cui è la disposizione dell'arredo che ne determina l'uso - genera dunque uno spazio ri-configurabile tanto dal punto di vista funzionale, che sotto il profilo percettivo: superfici trasparenti, tende e contenitori, scorrendo, rendono possibili molteplici traguardi e diversi gradi di permeabilità/trasparenza, chiusura/opacità