Salottino Urbano SAN DONATO
Le pensiline dell'autobus si prestano, per la loro configurazione, a diventare piccoli luoghi espositivi in cui far vivere e proporre nuovi immaginari. Quando il Salottino si sposta, di quartiere in quartiere, ha molto da accogliere dall'ambiente e dalle persone, per questo mira ad andare oltre l'evento sporadico, per diventare pratica condivisa dalla comunità. L'obiettivo è così quello di valorizzare i luoghi del quotidiano attraverso l'arte; favorire momenti di socializzazione in luoghi di transito e stimolare la creatività degli abitanti, coinvolgendoli nelle diverse fasi di realizzazione delle opere artistiche. Il progetto è stato realizzato grazie alla collaborazione del Gruppo Torinese Trasporti e, a seconda del tessuto trovato di quartiere in quartiere, con altre realtà presenti sul territorio, che operano in ambito educativo, artistico, culturale e i cittadini attivi.
Il salottino urbano nel quartiere San Donato vede la collaborazione con la Casa di Quartiere +Spazio4, durante la festa di via che vedrà via San Donato pedonalizzata.
Per questa terza edizione di Salottino Urbano si è coinvolta attivamente la popolazione alla realizzazione di buona parte delle “decorazioni” che costituiscono l’allestimento della pensilina, attraverso laboratori di riciclo creativo nelle scuole del territorio, in collaborazione con l’Associazione Il Triciclo, e laboratori nella piazza antistante la casa del quartiere, Piazza Paravia, principalmente con il contributo del gruppo informale di cittadini “Amici di Piazza Paravia”. L’installazione è realizzata con delle cannucce di plastica colorate collegate tra loro da uno spago, così da creare tanti fili colorati che costituiscono, sui lati della pensilina, una sorta di tendaggio e sulla parte superiore un controsoffitto ad arco.
L’intento di questo progetto è ancora una volta quello di realizzare collettivamente una condizione di “corto circuito”: fare esperienza di un’alterazione sensibile dei contesti e del loro tessuto umano. Dare così luogo al non ordinario, al non conosciuto, fuoriuscire dal controllo a cui siamo affezionati e dare luogo a un mondo affascinante, misterioso e sorprendente, che si manifesta proprio per la sua caratteristica di essere realizzato collettivamente, ed essere disponibile, aperto e condiviso da tutti. Un luogo dove non valgono le regole del “fuori”, in cui si prospetta una forma di stare diversa.