SEESAW
Installazione temporanea per la Chillout Area del Festival Copula Mundi [ 7-10 giugno | parco di Villa Favard | Firenze ]
"Non lauro e bronzo voglio; ma vivere;" – G.Pascoli, Il fanciullino
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Il progetto del padiglione per l’area chillout del festival Copula Mundi nasce dal desiderio di creare uno spazio aperto ma raccolto, intimo ma estroverso, dove godere della socialità ma anche del silenzio. Uno spazio dalla flessibilità estrema da cui guardare il verde del parco di Villa Favard, ascoltando le note e le suggestioni del festival, un luogo dove dondolare ritagliandosi il proprio tempo. Una sorta di macchina del tempo caduta come un meteorite bianco e sospeso da terra, un’ architettura come un gioco: definire un tassello, moltiplicarlo, assemblarlo secondo un mosaico modellato sull’immediato contesto. Un mosaico idealmente replicabile in infinite permutazioni, sempre uguale e sempre diverso.
La tecnica costruttiva adottata con materiali poveri (multidirezionali, pallet, pannelli OSB, teli e corde nautiche color arancione) cerca il dialogo con la natura circostante: un dialogo che rifugge l’emulazione ma che piuttosto cerca nella contraddizione fra materiale grezzo, industriale, urbano e paesaggio il suo valore.
Un padiglione che scende nel dettaglio, che non si accontenta di guardare fuori ma tenta, tramite rari aneddoti sparsi al suo interno come delle domande scomposte o delle vecchie polaroid appese come scaccia pensieri, di creare per relazione (tra lui, chi vi si lascia dondolare e tutto ciò che lo circonda) un’operazione di estraneamento dalla vita reale e concedersi un attimo di sano relax.
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Chillout Area's Pavillion design for Copula Mundi festival aimes to create an outdoor space with an intimate dimension to enjoy social life and silence. A flexible pavillion to enjoy the natural surrounding of Villa Favard's romantic park while listening to the music and discovering new suggestions. Simply swing on the seesaw and let time pass by. A sort of time machine, a suspended white meteorite, an architecture-sized toy : draw an elementary module, replicate it, put it toghether with others in an everchanging composition, always the same yet always different.
Building tecnhology choses poor materials ( steel frameworks, pallet, osb panels, veils and orange boat ropes ) to dialogue with natural environment without emulating it but seeking contradiction between rough, industrial, urban textures and landscape colours.
A matter of detail. The pavillion looks on the outside and on the inside: through few lines written on the beams like fragments of stories, enigmatic questions, and old polaroids swinging from the sky it takes people away from everyday life becoming a meditation and relax area.
WORKSHOP EXPERIENCE
“Una delle mezze città è fissa, l’altra è provvisoria e quando il tempo della sua sosta è finito la schiodano, la smontano e la portano via, per trapiantarla nei terreni vaghi d’un’altra città.” Italo Calvino, Le città invisibili, 1993
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Trattandosi di un intervento temporaneo, non impattante sull’ambiente e veloce da costruire, il padiglione è stato concepito con soluzioni tecnologiche che puntano all’ecocompatibilità, alla reversibilità, alla rapidità di realizzazione e al bassissimo impatto di cantiere. Tutti ingredienti che, in dialogo con la ricerca compositiva, hanno permesso di raggiungere un’espressività formale anche attraverso elementi poveri e lavorazioni semplici.
Le scelte costruttive hanno abbracciato e rafforzato il concetto di generazione dello spazio per moduli, usando come elemento strutturale il sistema di tubi multidirezionali che permettono un montaggio rapido, modulare (quindi replicabile), sicuro ed intuitivo, quindi adatto ad un cantiere di autocostruzione.
A materiali freddi, come il ferro ed i teli di cotone bianco che fanno da ombrai, si contrappone il calore del legno: il pavimento di OSB consente di conquistare scalzi lo spazio interno, mentre le altalene – realizzate con due pallet EPAL accoppiati e sospesi con 4 corde in polipropilene arancione – offrono un confortevole momento di relax.
Queste scelte tecnologiche, basate sulla semplicità delle soluzioni e sulla sincerità di impiego dei materiali, hanno permesso di realizzare un’opera comunque espressiva in soli due giorni di cantiere: l’architettura proposta, infatti, vuole essere un oggetto che cura sia l’aspetto del prodotto che quello del processo in egual misura. Il progetto è un esercizio di ordine e chiarezza formale, senza vanità di accanimento estetico; è un prodotto realizzato grazie ad un processo costruttivo logico e semplice, che preserva il contesto naturale e mette al centro l’uomo, sia come costruttore che come utente da dondolare.
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INGREDIENTI
- 210 m di pali multidirezionali
- 1050 kg di ferro
- 28 mq di teli di cotone bianco
- 576 viti
- 20 pallet
- 38,4 m di assi
- 80 fascette
- 5 autocostruttori
- 22 ore di lavoro
- ∞ passione