CALABRIAN BLUEPRINTS
Una riflessione sul paesaggio calabrese a cura di Pasquale Iaconantonio, Vincenzo Guarini, Salvatore Sart in collaborazione con Alterazioni Video.
Intervento site specific realizzato per il C.R.A.C. Centro di Ricerca per le Arti Contemporanee di Lamezia Terme (CZ)
Il territorio calabrese, da sempre, è stato meta ambita negli itinerari dei viaggiatori che giungevano da tutta Europa per essere testimoni di un paesaggio quasi incantato, a tratti romantico. Se il secolo dei Lumi ha ridefinito il senso del Grand Tour nel meridione, l'Ottocento invece ha sostituito il mito classico con la miseria e l’arretratezza, l’incanto con i paesaggi drammatici ed il pericolo di una terra violenta che veniva definita insieme alla Sicilia “Africa”.
La Calabria che conosciamo oggi, ha mantenuto il suo carattere introverso, poco incline ad essere compreso. Negli anni l’immagine di monti, foreste, coste, piane e valli si è irrimediabilmente fusa con viadotti, trafori, pale eoliche, dighe e tralicci. Il risultato è una nuova visione del paesaggio calabrese che prescinde da questi elementi, e si identifica con essi. Il rapporto tra paesaggio e architettura è ormai indissolubile, andando a declinare un alfabeto di strutture e manufatti caratteristici di questi luoghi.
“Calabrian Blueprints” utilizza questo alfabeto per scrivere una nuova visone del paesaggio, reinterpretando alcuni luoghi iconici del territorio calabrese come base di progetto per costruire utopie. Gli elementi paesaggistici si sintetizzano in segni astratti monocromatici che raccontano la forza espressiva del paesaggio. L'alfabeto architettonico degli innesti in oro descrive delle strutture monolitiche e regolari che si stagliano in contrasto con la mutevole morfologia della natura calabrese, delineando sagome rigide in bilico tra l'architettura abbandonata e un futuro aureo che riporta la Calabria all’epoca ottocentesca delle incisioni.
Il linguaggio utilizzato racconta, attraverso forme espressive parallele ed eterogenee, l’innesto dell’architettura negli interstizi del paesaggio.
Rendendo il rapporto tra una progettazione spontanea naturale/antropica e una progettazione cosciente dell’immagine globale del territorio, un punto fondante di una visione dell’architettura utopica descritta in questa esposizione, volta a suscitare la volontà di ripensare il paesaggio.
I M M A G I N E
Antiche incisioni che raccontano l'aspetto rurale della Calabria diventando la base per l'innesto di nuove architetture mediante la sovrapposizione di un utopico layer dorato.
Le incisioni utilizzate come base sono realizzate da Jules Coignet e presenti nel volume:
"Italie pittoresque. Tableau Historique et descriptif de l'Italie, du Piemont, de la Sardaigne, de Malte, de la Sicileet de la Corse"
De Norvins, Nodier, Dumas, Didier, Walckenaer, Legouvé, Royer, Berlioz, De Beauvoir, Auger pubblicato da Amable Costes, 1834, Parigi.
M A T E R I A
Sull'orografia della Calabria vengono inserite architetture incompiute e volumetrie astratte. I modelli possono essere spostati e ricollocati per sottolineare come l’innesto avulso dal contesto diventa parte integrante della rappresentazione del territorio ed altera la sua percezione.
P E R C E Z I O N E
Una serie di elaborati, reinterpretazione e sintesi dei blueprint, descrive con un linguaggio astratto pittorico più immediato e slegato da tecnicismi e dal realismo delle incisioni paesaggistiche, rappresentando la percezione più immediata del paesaggio, fino ad arrivare al punto di tradursi in esercizio di stile.
A L T E R A Z I O N E
Le opere incompiute si sommano e sottraggono al contesto, svelando più livelli di interazione con il paesaggio. Il vuoto lasciato dalla matericità dell'opera rivela un paesaggio che sembra mancante di un elemento che ormai gli appartiene, l'architettura sottratta e isolata manca di un contesto dove incastonarsi con mutua appartenenza ormai consolidata.