Riqualificazione della centrale idroelettrica di Saumont
L'edificio della centrale elettrica di Saumont (Aosta), risalente al 1911, è stato valorizzato con l'eliminazione di alcuni corpi di fabbrica spurii e affiancato da un nuovo volume destinato ad ospitare le attività associative e culturali della Cooperativa proprietaria dell'impianto. La prospettiva nella quale si inserisce l'intervento è quella di aprire al pubblico la centrale e gli spazi aperti circostanti.
L'oggetto dell'incarico di progettazione architettonica era costituito dalla riqualificazione della centrale idroelettrica di Saumont (località del Comune di Aosta) di proprietà della Società Cooperativa Forza e Luce. Lo scopo era quello di restituire decoro all'edificio che ospita l'impianto di produzione a turbina, destinato a rimanere in funzione, e al contempo a rendere la centrale e le aree di pertinenza esterne fruibili per utilizzi diversi da quello industriale, in particolare come piccolo centro espositivo-museale e congressuale. L'area oggetto dell'intervento è gravata dai rischi idrogeologici connessi con la possibile esondazione (già avvenuta in passato) del vicino torrente Buthier, dall'acqua del quale la centrale stessa è alimentata; ciò ha costituito un vincolo importante in fase di progettazione. Per il complesso costituito dall'edificio vero e proprio, risalente al 1911, e dal canale di adduzione dell'acqua, di poco successivo e ormai in disuso, in quanto sostituito da una tubazione interrata, è stato previsto un restauro che ne valorizzasse il pregio architettonico e il valore storico.
Tale valorizzazione ha comportato la demolizione di alcuni fabbricati costruiti in epoche successive, incongrui dal punto di vista estetico e tecnologico rispetto all'edificio principale al quale erano addossati, di scarso valore architettonico e ormai sostanzialmente inutilizzati. Il volume urbanistico corrispondente a tali corpi di fabbrica è stato convertito in un nuovo edificio, indipendente da quello preesistente ma ad esso collegato, con destinazione multifunzionale (sala conferenze, spazio espositivo, eventuali uffici provvisori), in previsione degli utilizzi sopra delineati.
Il fabbricato di nuova realizzazione, costituito da un corpo principale e da un corpo servizi entrambi sollevati da terra per minimizzare l'impatto negativo di un'eventuale esondazione; il corpo principale, che consiste in un'unica grande sala, è sorretto da quattro piloni, il corpo servizi da un solo pilone centrale che funge anche da contenitore per gli scarichi fognari. I pilastri in calcestruzzo armato portano due piattaforme a sbalzo, anch'esse in c. a., dalle quali spiccano le strutture verticali in carpenteria in metallica che sostengono i due tetti, anch'essi realizzati in acciaio.
I nuovi corpi di fabbrica sono stati configurati con un linguaggio compiutamente contemporaneo, che ne chiarisse la distinzione con l'edificio preesistente.
Le pareti perimetrali sono state realizzate con un sistema di telai e pannelli di legno, rivestite all'esterno con lamiera metallica ondulata verniciata di rosso; alcune grandi vetrate mettono in comunicazione gli spazi interni con il contesto in cui sono situati – la vecchia centrale, il giardino oggetto di risistemazione, il paesaggio montuoso circostante. I due corpi sono caratterizzati inoltre da contropareti in doghe di legno di pino che nel caso del corpo principale si configurano come brise soleil a passo variabile, lasciando intravvedere sia il rosso delle pareti sia le vetrate, mentre nel caso del corpo servizi costituiscono un rivestimento continuo. L'utilizzo del legno avvicina il linguaggio contemporaneo del nuovo edificio alle tradizioni costruttive locali e all'immagine consolidata dell'architettura alpina. All'interno è stata posta particolare cura nel comfort acustico e nella flessibilità delle dotazioni impiantistiche, capaci di servire al meglio le diverse funzioni che la sala potrà ospitare.
I nuovi fabbricati sono accessibili dalle aree esterne tramite una scala, realizzata in carpenteria metallica e appesa alle travi di copertura, e un ascensore appositamente realizzato, contenuto in un cilindro di calcestruzzo armato, e sono collegati all'edificio preesistente per mezzo di una passerella metallica; tale passerella prosegue in un percorso sospeso, realizzato anch'esso in carpenteria d'acciaio, che permette di raggiungere il vecchio canale di adduzione e la sala di carico della turbina sia per motivi di manutenzione che per eventuali visite pubbliche.
Il progetto ha riguardato anche la sistemazione della aree esterne di pertinenza della centrale, dotate di aree a parcheggio, percorsi pedonali pavimentati, spazi verdi, nuove piantumazioni e di una barriera contro le ondate di piena configurata sulla base di una consulenza geologica e idrologica e integrata nel disegno complessivo.