Concorso per riqualificazione di malga fosse
Premessa
La riflessione alla base della proposta progettuale per la nuova malga Fosse parte dall'opportunità di trasformare un edificio posto in una condizione paesaggisticamente straordinaria in un luogo speciale, strettamente interdipendente con il contesto circostante non soltanto in termini funzionali. E l'immagine degli speroni di roccia affioranti dai declivi montani ha rappresentato la suggestione da cui partire nell'elaborazione del progetto.
La strategia progettuale utilizzata abbandona la soluzione dell'edificio unico – in stile “montano” - per configurare una nuova centralità in cui i caratteri tipo-morfologici dell'architettura alpina vengano proposti in termini contemporanei.
La monoliticità della malga esistente viene sacrificata in favore di una nuova spazialità capace di restituire l'immagine di un piccolo nucleo abitato ai piedi del monte Cimon. Questa soluzione permette di identificare le parti componenti il nuovo manufatto, sia in termini funzionali che architettonici: gli spazi comuni sono contenuti in un basamento in calcestruzzo armato in continuità con il terreno circostante, gli alloggi posti sul basamento diventano dei volumi in legno la cui posizione è decisa dalle relazioni visive con le cime alpine.
Progetto
A partire dalla demolizione dell'attuale malga – considerata necessaria a fronte di un costoso e poco sostenibile recupero – la proposta ambisce a definire un edificio con due parti chiaramente identificabili ma non separabili: una che costituisce il basamento su cui l'altra, matericamente distinta e caratterizzata da volumi singoli, costruisce un nuovo frammento di paesaggio alpino.
Il basamento si sviluppa assecondando le isoipse e, sfruttando il dislivello di 3.60 rispetto alla quota di ingresso, sul margine nord risulta in diretta continuità con il terreno. La scelta di utilizzare questa soluzione è dovuta alla volontà di non produrre piani interrati - che risulterebbero economicamente ed ecologicamente particolarmente onerosi – e di rendere questa parte dell'edificio un “naturale” prolungamento del declivio. Anche a costo di eccedere l'attuale sedime e aumentare la volumetria esistente.
Il prospetto del basamento verso la strada statale presenta una parete in cui è celata l'apertura del garage grazie a un rivestimento che costituisce “l'insegna” della nuova Malga Fosse visibile agli automobilisti.
Sul fronte sud, invece, una grande apertura e un nuovo plateatico in legno segnano l'ingresso alla struttura ricettiva. Funzionalmente il basamento contiene un garage capace di ospitare 7 posti auto, una reception/bar, la sala comune/sala da pranzo, la cucina, il deposito, i servizi igienici e le scale che conducono agli alloggi. Ogni spazio comune è caratterizzato da un'apertura verso i punti notevoli del paesaggio: la sala da pranzo verso il monte Cimon, la reception/bar verso la valle che arriva a San Martino di Castrozza. In questa maniera ciascun ambiente sarà arricchito da un panorama e da una luce solare cangianti e sempre presenti.
Sul basamento quattro costruzioni in legno, con una copertura a falde fortemente inclinate, identificano gli alloggi per gli ospiti e per il custode. La separazione dei volumi delle camere risponde a esigenze di carattere spaziale - garantire un'immagine di “nucleo abitato” - e funzionale: rispetto all'edificio unico che anche in periodi di bassa affluenza deve essere efficiente in tutte le proprie parti (soprattutto distributive) questa soluzione permette di “isolare” gli alloggi non utilizzati, abbassando i costi e garantendo una maggiore flessibilità nella gestione della struttura. La residenza del custode, posta sul margine occidentale del basamento e raggiungibile da un scala posta non all'interno degli spazi comuni ma in diretta relazione con il garage, presenta alla quota +1 la zona giorno e alla quota +2 la zona notte e i servizi igienici. Gli alloggi degli ospiti sono disposti assecondando le relazioni visuali, la necessità di privacy e il diverso irraggiamento solare: le aperture di ciascun volume inquadrano i punti notevoli del paesaggio, permettono un'illuminazione naturale modulabile e mai invasiva e sono pensate per non “guardare” le camere altrui. Le scale che partono dal basamento raggiungono il livello +1 da cui un'altra scala conduce al livello +2 in cui sono ospitati gli alloggi “sottotetto”. Grazie a un ascensore due camera sono accessibili da utenti a ridotta capacità motoria.
Materiali e tecniche costruttive
Come scritto precedentemente, le due parti componenti l'edificio sono chiaramente identificabili, non soltanto per i materiali ma anche per le tecnologie utilizzate: il basamento è realizzato in setti di calcestruzzo armato, mentre i volumi delle camere sono interamente in legno. Questa differenziazione ha lo scopo di consentire una maggiore modularità nella realizzazione del manufatto: costruito il basamento (con le connessioni verticali) i volumi lignei possono essere realizzati in tempi differenti, permettendo comunque alla struttura un funzionamento senza interruzioni.
Per un'ulteriore riduzione dei costi e una maggiore sostenibilità ambientale, gli inerti stabili dovuti alla demolizione dell'attuale malga saranno utilizzati per il riempimento dei terrapieni previsti.
Le tecnologie e i materiali proposti sono pensati in linea con i parametri LEED e ambiscono a restituire un'opera capace di interpretare in chiave contemporanea la tradizione sia in termini di linguaggio che di tecniche costruttive.