La Cité des Cultures d’Italie
Winner of Les Ailes retrouvées de l’Hôtel de Galliffet's Competition.
L’intervento per l’espansione dell’Istituto Italiano di Cultura
a Parigi propone una successione di più corpi architettonici in relazione urbana tra loro, tramite il disegno del parterre pubblico. Il nome Cité des Cultures d’Italie vuole essere un omaggio al modello della città italiana, organizzata intorno ai suoi spazi pubblici, quali luoghi di condivisione e produzione dei saperi: dell’arte, delle arti applicate, dell’industria, della cultura nelle sue differenti declinazioni.
L’organizzazione e il programma.
Il progetto si articola intorno a un grande spazio pubblico su due livelli (la piazza minerale al piano terra ed il foyer des cultures al piano -1) che distribuisce le funzioni del centro.
Il programma è suddiviso in blocchi funzionali indipendenti: l’Hôtel de Galliffet viene destinato prevalentemente ai ruoli di rappresentanza e direzione; l’ala est per i corsi e gli uffici;
l’ala sud per il ristorante e l’Hotel d’Italie; le residenze per gli artisti sono diffuse nei diversi corpi edilizi; la biblioteca viene resa indipendente e connessa al foyer centrale.
Il foyer des cultures è progettato come uno spazio flessibile e riconfigurabile: sia atrio coperto per l’Istituto e la biblioteca Italo Calvino, sia spazio performabile per gli eventi. E’ composto di 3 grandi ambienti: lo spazio espositivo, lo spazio auditorium e il blocco uffici per le compagnie esterne.
Lo spazio espositivo è un atrio passante che accoglie in assenza di eventi la collezione d’arte dell’IIC, costituita dai lasciti dei borsisti residenti del programma le promesse dell’arte. Distribuisce l’auditorium, la biblioteca e gli uffici. Lo spazio auditorium è un ambiente incassato, completamente performabile, mediante la soluzione di sedute e palchi telescopici. Il blocco per le compagnie esterne è affacciato sul grande atrio/spazio espositivo. Il foyer sotterraneo offre un’estrema flessibilità di utilizzo, grazie ai diaframmi verticali manovrabili. Tre i possibili scenari principali. Il primo, con tutte le separazioni verticali chiuse, rende possibili tre attività in contemporanea: l’esercizio del blocco delle compagnie esterne, una mostra nello spazio espositivo, un grande evento (danza, teatro, concerto etc.) nello spazio auditorium.
Il secondo scenario permette di dedicare il foyer alle imprese per la promozione dell’industria italiana.
La separazione tra blocco degli uffici e spazio espositivo è configurata per avere un unico ambiente fieristico, mentre l’auditorium accoglie in contemporanea conferenze e tavole rotonde.
Il terzo scenario prevede un unico grande spazio su più livelli per i festival ed eventi a grande afflusso di pubblico.
Grazie al foyer performabile gli spazi monumentali dell’Hôtel de Galliffet possono essere destinati a eventi più raccolti di alta rappresentanza. La biblioteca ha la nuova accueil e l’emeroteca con i cahiers de l’Institut sul grande atrio passante/spazio espositivo, in modo da poterne sfruttare
le potenzialità allestitive per inviti alla lettura ed altri eventi legati all’editoria.
La proposta è un programma di un centro di promozione della cultura, della lingua e dell’industria italiana potenzialmente attivo 24h su 24h per porzioni edilizie
indipendenti. L’organizzazione in blocchi funzionali
distinti con foyer performabile risponde a un duplice obiettivo: da un lato dotare l’Istituto di spazi adeguati
alle attività promosse (i dialogues d’auteurs, i corsi de l’italiano in cucina, le promesse dell’arte, le rassegne cinematografiche etc); dall’altro offrire occasioni di reddito mediante la disponibilità di spazi per eventi, da concedere temporaneamente in locazione, senza interrompere il programma culturale dell’Istituto.
Le preesistenze neoclassiche e le relazioni urbane.
L’intervento organizza uno spazio urbano che ruota intorno all’edificio storico dell’Hôtel de Galliffet. La sequenza di spazi minerali e vegetali di collegamento tra i vari edifici ribadisce la distribuzione tipologica dell’hôtel particulier passante, affacciato su corte e su giardino.
L’ala est, la cui facciata riflette l’edificio storico, è volutamente muta; la sua scansione ricollega l’edificio al sito, riprendendo la sequenza delle partiture orizzontali storiche.
Il disegno dell’ala sud, per il ristorante e l’Hotel d’Italie, lavora
sulla reinterpretazione dell’ordine gigante settecentesco
e si configura come una nuova presenza sul giardino.
La maschera metallica a specchio scompone e riflette il paesaggio. Il volume dell’edificio è ordinato in due corpi principali: il primo -più basso- di collegamento con l’edificio storico; il secondo -più alto- ricerca la relazione visiva con le moli monumentali della città. La cucina didattica dispone di uno spazio esterno in comunicazione con il bar e l’atrio dell’hotel, a stretto contatto con il giardino. Il ristorante ha le sale al primo piano e sulla terrazza all’ultimo.
Lo spazio aperto.
La sequenza dello spazio pubblico è articolata tramite il disegno del verde: gli ingressi minerali, la piazza centrale con il giardino contemporaneo alla francese, il giardino storico dell’Hôtel de Galliffet, il piazzale dell’Hotel d’Italie e il giardino verticale sono gli episodi di questa successione. La piazza minerale centrale accoglie eventi e proiezioni all’aperto e come spazio inclinato ricostruisce la percezione frontale del colonnato di benvenuto dell’Hôtel de Galliffet.
Il giardino storico è mantenuto nel suo stato attuale, il giardino contemporaneo è un omaggio al lavoro di Gilles Clément e alla lezione delle essenze erbacee pioniere; insieme con il giardino verticale rappresentano il contributo al raggiungimento degli obiettivi del comune di Parigi di aumentare le superfici vegetali nella città storica.