Cappella feriale Santa Maria Goretti
L’addizione di una cappella feriale a lato della navata centrale ha comportato una reale estensione dello spazio dell’aula liturgica, originando una navata aggiuntiva che amplia la sezione della chiesa e nel contempo realizza uno spazio concluso, adatto alle funzioni ausiliarie che prevedono le celebrazioni feriali e il luogo dedicato alla confessione.
La cappella pur essendo un organismo autonomo e architettonicamente distinto dallo spazio originario dell’aula, si pone in continuità spaziale e visiva con lo spazio principale: la lunga vetrata artistica è interamente visibile dalla navata e diventa l’elemento che ridefinisce il perimetro e porta il suo messaggio all’interno dell’aula liturgica.
I fedeli seduti al centro della chiesa possono percorrere con lo sguardo l’intera lunghezza della vetrata, seguendone il senso orizzontale della lettura.
La vetrata non è solo l’elemento iconico che identifica l’intervento, sviluppa per intero un percorso narrativo. Il soggetto esprime la raffigurazione in chiave spirituale di un episodio dei vangeli: “Mane Nobiscum” - “Resta con noi, Signore” è l’appello accorato che i due discepoli di Emmaus rivolgono al misterioso viandante, affinché si fermi a cenare con loro, perché ormai si fa sera. La luce del tramonto tinge di rosso ogni cosa. In quel istante tutto è preghiera: cielo e terra, uomo e creato, cuori e corpi. I frammenti di luce ricompongono una ‘visione’ del racconto evocandone i temi tramite la figuratività e i colori.
La luce naturale interagisce con lo spazio della cappella, tingendo le chiare superfici delle pareti e del pavimento con molteplici riflessi di colore e diffonde all’interno la luce filtrata dalla vetrata.
L’altare e l’ambone sono blocchi compatti che affermano la loro presenza solida sul presbiterio: su una superficie estremamente limitata trovano posto tutti gli elementi essenziali alla liturgia, mentre il lucernario superiore crea un focus al di sopra dell’altare.
All'esterno l'estensione si presenta come un volume scuro in cui si inserisce il taglio lineare della vetrata, così da diventare nelle ore serali e notturne una presenza luminosa che traspone all'esterno la raffigurazione sacra.