Sulle tracce di Carlo Scarpa - Innesti a Castelvecchio
In occasione del 50° anniversario della conclusione del museo di Castelvecchio di Carlo Scarpa, quarantasette studenti, guidati da Filippo Bricolo, disegnano cinque innesti per il completamento di uno dei più grandi capolavori della museografia del novecento.
Noto come uno dei più grandi capolavori della museografia mondiale, opera germinale nel periodo della ricostruzione e della definizione della nuova identità italiana post-bellica, il Museo di Castelvecchio di Carlo Scarpa, è ammirato da sempre per la liricità dei suoi spazi e l'eloquenza delle sue straordinarie sequenze narrative. Ma dietro alla perfezione poetica dei suoi ambienti si cela, in realtà, un museo mai completato, ricco di possibilità e segnato da suggestive aperture scarpiane. Il progetto, elaborato in occasione di un laboratorio di progettazione curato dal Prof. Filippo Bricolo, indaga la possibilità di un completamento di Castelvecchio attraverso cinque innesti disegnati in altrettanti punti strategici dell'antica fabbrica: il Mastio, i Camminamenti, i Cortili scaligeri, l'Ala est, il Vallo.
Il laboratorio si è svolto presso l'Università IUAV di Venezia in collaborazione con la Direzione Musei d'Arte e Monumenti del Comune di Verona. Gli esiti del corso sono stati pubblicati nel libro:
Filippo Bricolo-Sulle tracce di Carlo Scarpa, Cierre Grafica, Verona, 2014
ISBN 978-88-98768-25-7
Impaginazione e realizzazione editoriale: Giacomo Scabbio (con Oreste Sanese)
Progetto grafico e rielaborazione progetti: Enrico Armellin, Federico Quaia, Oreste Sanese, Giacomo Scabbio, Luca Valerin.
Aspetti museografici e museologici: Paola Marini (Direzione Musei d'Arte e Monumenti del Comune di Verona), Alba Di Lieto e Ketty Bertolaso(Archivio Carlo Scarpa-Museo di Castelvecchio). Con il sostegno degli Amici dei Civici Musei d'Arte di Verona.
IL MASTIO
Progetto architettonico e allestimento museografico Studenti: Camilla Bonato, Tania Filip, Maria Chiara Lovisetto, Davide Tombolan, Enrico Toniato, Federico Vasta.
Il mastio rappresenta il nodo centrale del recupero di Castelvecchio completato da Carlo Scarpa nel 1964. Qui, si articolano gli arditi collegamenti a livelli sovrapposti tra l'ala della Galleria e la Reggia scaligera. L'intervento scarpiano, tuttavia, si era limitato alla sola sistemazione dei primi tre livelli della torre trecentesca, non occupandosi dei piani superiori.ll progetto si propone di completare il recupero del mastio sfruttando l'originaria scala intermurale per la salita ed inserendo una nuova scala interna per la discesa. Al quarto, quinto e sesto livello verrà allestita un'esposizione permanente dedicata al corredo funebre di Cangrande della Scala, mentre gli ultimi due livelli saranno organizzati come un belvedere sulla citta.
I CAMMINAMENTI
Studenti: Anna Bazzo, Monica Marson, Alicia Gracia Aguidar.
In occasione del restauro di Castelvecchio completato nel 1964, Carlo Scarpa aprì i camminamenti posti lungo l’Adige sul fianco della Galleria restituendo al pubblico il fascino di una visione perduta sulla città. Nel 2007 la direzione del museo ed il Comune di Verona hanno sapientemente portato avanti quanto iniziato da Carlo Scarpa realizzando la riapertura dei camminamenti di ronda sul cortile principale, il restauro del scenografico giardino pensile aveniano e la collocazione della statua equestre di Mastino II della Scala sotto la guida attenta di Pino Tommasi. Il progetto si pone in continuità con questi interventi ipotizzando la riapertura dei camminamenti sulla Reggia, sul lato ovest del cortile del mastio e la loro integrazione con i camminamenti riaperti nel 2007. Si viene a formare così un percorso obbligato tipico delle opere di Scarpa che, partendodal punto di deviazione del percorso di visita originale previsto nel mastio (vedasi il progetto del capitolo precedente), riporta a connettersi con il punto di deviazione stesso ampliando il percorso ideato da Carlo Scarpa, ma allo stesso tempo rispettandone l’integrità.
I CORTILI SCALIGERI
Sala ipogea Studenti: Nicolò Ballarin, Davide Di Spiridione, Passaggio sotto il Circolo Ufficiali Studenti: Nicolò Arzenton, Pietro Bellini, Federico Quaia, Allestimento Studenti: Alberto Bellia, Nicolò Favaro, Giacomo Mason.
La scoperta della porta del Morbio e la conseguente possibilità di collegare la Galleria con la Reggia, attraverso un passaggio che permette di superare l’ostacolo della rampa di accesso al ponte scaligero, costituisce una delle chiavi del restauro di castelvecchio completato da Carlo Scarpa nel 1964.Seguendo un’identica strategia, il progetto apre al pubblico il passaggio voltato esistente a sud-ovest del cortile del mastio mettendo così in comunicazione il cortile stesso con il suggestivo giardino della Reggia divisi dal grande volume dell’attuale sede del Circolo Ufficiali. Sotto il cortile della Reggia, lasciato a prato, viene realizzata una sala ipogea polivalente segnalata ai visitatori solo dalla presenza della scala di accesso e di un oculo di vetro che
consente di far penetrare la luce all’interno dello spazio e di vedere il castello dall’interno della sala. Nel cortile del mastio viene organizzato un elegante punto ristoro collegato alla città attraverso la riapertura della scala di collegamento tra il cortile e la rampa pubblica realizzata da Carlo Scarpa negli anni cinquanta. Un cancello posto in prossimità della porta del Morbio onsente
di intercludere questi spazi garantendo l’utilizzo del punto ristoro e della sala polivalente anche a museo chiuso.
L'ALA EST
Nuove aule didattiche Studenti: Elena Baraldi, Greta Fasolo, Giacomo Malvestio, Sala Boggian: Studenti: Angela Manica, Daniele Pasquetto, Leonardo Zanella
L’ala est rappresenta l’aspetto più incompleto ed ambiguo del restauro di Castelvecchio realizzato da Carlo Scarpa. Mentre la biblioteca, completata dopo l’inaugurazione del museo, raggiunge i livelli qualitativi presenti in tutta l’opera, le altre zone non presentano la completezza ravvisabile nelle parti terminate in occasione dell’inaugurazione del 1964. Il progetto si propone di dare una logica organica ad entrambi i livelli riorganizzando le funzioni e rispondendo allo stesso tempo alla necessità di ampliamento degli spazi di servizio del museo. Al piano terra, gli spazi della biblioteca vengono convertiti in un ampio bookshop con accesso diretto dalla fine del percorso museale e gli uffici vengono trasformati in spazi perla didattica con bagni ed una zona armadietti per i visitatori. Al piano primo si prevede di rimuovere il velario esistente e di riorganizzare la sala Boggian come spazio polivalente risolvendo i problemi architettonici generati con la costruzione della sala Avena sul palcoscenico della sala Boggian.
IL VALLO
Scala di accesso al vallo Studenti: Enrico Armellin, Giacomo Scabbio, Luca Valerin, Camminamenti sul vallo Studenti: Marialuisa Baggio, Riccardo Pontarolo, Chiara Tinterri, Esposizione alla base della torre dell’orologio Studenti: Valentina Corà, Silvia Della Toffola, Valeria Polato, Studi sull’infografica Studenti: Giulia Carraro, Giuliana Gritti
Tra i punti maggiormente significativi del restauro di Castelvecchio completato da Carlo Scarpa nel 1964 vi è la riapertura del vallo interno sepolto fin dalla fine del ‘500 ai piedi delle mura comunali. Per consentire la lettura dell’ultimo tratto del vallo verso l’Adige, coperto dalla costruzione del fortino di epoca napoleonica, Scarpa organizza un vano al di sotto della sala V della Galleria dotando la stessa di una suggestiva vetrata a pavimento che consente la visione del muro dall’interno del percorso museale. Una scala che parte dalla loggetta centrale conduce agli spazi tecnici realizzati in un piccolo ambiente posto dietro il muro del vallo, ma non consente di arrivare alla saletta ipogea. Il progetto completa idealmente l’intervento di Carlo Scarpa realizzando un percorso che dal cortile principale, attraverso una nuova scala affiancata alle mura del castello verso sud, scende al livello inferiore. Grazie ad una serie di camminamenti realizzati mediante passarelle sospese sul vallo, nuovamente dotato della presenza dell’acqua, il visitatore viene condotto fino all’interno della sala ipogea resa così accessibile. All’interno di quest’ultima viene
sistemato un piccolo spazio espositivo dal quale è possibile rivedere la finestra a pavimento e l’interno della sala V.
I livelli:
Credits:
Docenti del corso
Filippo Bricolo - Composizione Architettonica (coll. Giancarlo Bonato);
Giorgio Galeazzo - Tecnologia dell’Architettura (coll. Ivan Iobstraibizer);
Ettore Muneratti - Progettazione strutturale (coll. Claudio Bertocco).
Aspetti museografici e museologici
Paola Marini, Direzione Musei d’Arte e Monumenti del Comune di Verona
Alba Di Lieto, Ketty Bertolaso, Archivio Carlo Scarpa - Museo di Castelvecchio