Ogni casa porta con se memoria di se, del suo tempo e del tempo di tutte le case, di luminosità vissute, di avvistamenti modificati o preservati, di ancoraggi ricercati a stento nelle prospettive del paesaggio che cambia. Si sovrappongono adesso altre memorie al tempo nella modificazione: passaggi, dell’architetto insieme ai nuovi signori della casa. Le cose portate del proprio viaggio trovano nuova e provvisoria collocazione, in una definizione desiderata, immaginata come durata. Il pensiero della casa si fa percepibile nei segni certi che ne trasformano le percorrenze senza intaccarne l’essenza, la modificano radicalmente conservando le tracce di una tipologia accettata, ricercata, condivisa.
Bianco su bianco e poi verde e castagno, legno bianco su bianca calce, qualcosa di rosso nella casa di Anita.