Alps villa
Alps Villa al “passo del Cavallo”
La casa si dispone in una radura tra gli alberi a 700 metri di quota, in prossimità del ”Passo del Cavallo”, vicino ad una strada che connette Valtrompia e Valsabbia su un terreno in forte pendenza, con una valle aperta verso sud verso una cornice di montagne verdi con creste di dolomia a nord.
In un luogo ancora vicino al rumore dell’urbano ma al tempo stesso lontano, dove il profumo delle erbe di montagna e le pecore al pascolo sembrano avere fermato il tempo e determinando quale condizione fondativa una relazione primaria tra l’intervento come artifici e la naturalità del sito.
La relazione con il suolo e con il paesaggio sono i materiali che costruiscono il progetto: Con il suolo il progetto opera un principio definibile di radicamento verso la pendenza a nord, dove la casa sembra mordere la montagna e di “emancipazione“ a sud, con uno sbalzo che la proietta verso la valle.
A nord, una corte aperta verso il monte consente di guardare il profilo delle guglie di dolomia che a 1200 m di quota proseguono il piano verde inclinato chiudendo virtualmente il quarto lato della casa.
A sud una grande finestra strombata media tra interno del soggiorno e paesaggio, la luce proviene da sud continua con una vetrata verso il patio a nord.
Leggerezza, integrazione al luogo, apertura e chiusura, carattere oggettuale senza esibizionismi, connessione al principio fondativo generato dall’andamento del suolo e l’organizzazione interna dello spazio, producono un idea di domesticità che propone una contemporaneità dell’abitare sensibile al sito.
Sono questi gli elementi che compongono l’insieme con una volontà di armonia e di tensione, alla ricerca di una forte intensità espressiva della forma architettonica, ma allo stesso tempo di equilibrio e radicamento nell’uso di materiali naturali come il rame ossidato e il legno.
La casa presenta un impianto irregolare a “C” con un patio dove il quarto lato è costituito da un piano verde che inquadra la struttura planimetrica che struttura gli spazi della casa, generando tre corpi con un’altezza variabile crescente a partire da nord-ovest dove il volume scompare integrandosi nel suolo.
Il primo corpo presenta tre camere di cui due (ed un bagno) con vetrate rivolte verso il patio, mentre la terza presenta uno scavo che apre la camera principale ed il relativo bagno ad ovest verso la radura.
A sud il secondo corpo con un altezza tra i 3,50 e 4,50 metri presenta il soggiorno, uno spazio sospeso e aperto tra il patio ed il paesaggio. Il lato chiuso si caratterizza per la presenza di un camino che chiude con la stessa misura la finestra a sud.
Il soggiorno continua con la zona pranzo e con il corpo ad est a doppia altezza. Al soggiorno è connessa la zona pranzo in uno spazio continuo e caratterizzato da una copertura dall’andamento articolato in piani triangolari all’interno del quale si incassa il sistema di illuminazione continuo.
La parte più alta nel corpo est è caratterizzata da un soppalco sotto il quale si dispone la cucina che si apre verso il patio mentre sopra si trova uno spazio per lo studio.
Si genera uno spazio integrato e fluido aperto verso l’esterno e simultaneamente protetto, quasi chiuso sui lati est e ovest (dove si aprono come uno scavo la finestra di camera e bagno).
Importanti i livelli di accesso. Il principale, coperto dallo sbalzo di tre metri del soggiorno è posto nell’angolo a sud-est. Entrando ha inizio una rampa parallela ad una grande sala.
Qui una scala connette al livello della sala pranzo e poi al soppalco, dove lucernaio apre verso il cielo a nord
L’accesso dalla strada presenta due possibilità. Una carrabile con una rampa coperta che porta le macchine all’autorimessa interrata, a un livello sotto il piano di accesso, mentre una scala lineare in acciaio con una bussola coperta, dalla strada porta al livello di accesso. Un ascensore connette il livello dell’autorimessa con quello del soggiorno. Spazi tecnici e di servizio sono collocati nei piani interrati. La casa appare così nel suo rapporto primario con il paesaggio senza altri elementi artificiali che non siano la scala sospesa che taglia il prato in pendenza.
Impianto geotermico, sistemi con pompa di calore, murature che si aprono a generare una ventilazione naturale, e si chiudono con murature profonde (65 cm) a proteggere dal freddo e dal caldo (oltre la classe A cened) a costruire una casa dai costi di riscaldamento ridottissimi quasi a consumo ed inquinamento zero.
Si è voluta una casa ecologica nei materiali da costruzione e di isolamento, dotata di rivestimenti con pareti ventilate ma soprattutto una casa sostenibile nell’equilibrio insediativo con il paesaggio.
Il verde dei prati e degli alberi incorniciano il rame ossidato ondulato del rivestimento esterno e il legno Accoya (brevetto di legno indeformabile da abete neozelandese di foreste ripiantate), unici elementi che con il vetro camera triplo delle aperture costruiscono l’artificio in contrappunto dialogante con la natura.
La parete ventilata di rame si modula con una leggera plissettatura a far vibrare la luce sulla superficie non riflettente. Il legno della grande strombatura riflette la luce che da sud si rifrange.
Il patio con il pavimento in legno di iroko, le grandi vetrate apribili integrate al rame di rivestimento definiscono uno spazio che è arricchito da un acero verde che riporta all’interno un frammento della natura circostante, vero materiale centrale su cui si orienta la casa.
All’interno i pavimenti sono in resina color sabbia, le pareti sono in cartongesso tinteggiato di bianco con i soffitti tagliati dalle luci ad incasso nell’innesto parete solaio, i parapetti di vetro, i serramenti di ferro verniciato hanno come unico obiettivo di esaltare lo spazio e la sua continuità, favorendone l’integrazione al sito.