Recupero della Torre Tintoretto
BRESCIA, CIRCOSCRIZIONE EST, QUARTIERE SAN POLO, ANNI 70.
San Polo è un quartiere ad alta densità abitativa nato dall'iniziativa pubblica.
Il piano di Benevolo, contestualmente urbanistico e edilizio, prevede la realizzazione di un quartiere di edilizia economica e popolare, con ampie dotazioni di verde pubblico e servizi.
Cinque alte torri ne regolano lo skyline, sovrastando i cinque lotti di case a schiera. I nomi, seguendo la toponomastica delle strade, rimandano ai fasti del rinascimento italiano: Tiziano, Raffaello, Michelangelo, Tintoretto, Cimabue.
TORRE TINTORETTO.
Una piastra alta due piani, di oltre seimila mq, accoglie parcheggi e locali destinati alle attività commerciali. Un grande parallelepipedo si sviluppa per ulteriori diciassette piani: Quindici piani sono dedicati alle residenze realizzate in stretta osservanza delle regole del moderno. Un corpo scale centrale distribuisce due blocchi simmetrici. Un lungo corridoio cieco conduce agli appartamenti. Tutti i servizi vengono spinti verso l’interno della massa mentre le stanze conquistano le porzioni esterne. Struttura e facciate in cemento armato condizionano le bucature dei prospetti, limitandone le dimensioni.
La torre Tintoretto è la più chiusa delle cinque. Unica concessione alla fantasia: un timido tocco di colore che non riesce a interrompere la monotonia delle facciate.
TRASFORMARE, NON DEMOLIRE.
Nel clima attuale di incertezza e crisi economica, ma anche di una sempre maggiore attenzione ai temi della sostenibilità e della tutela del territorio, la realizzazione di nuove costruzioni è sempre meno incentivata a vantaggio invece del recupero edilizio e della ristrutturazione del patrimonio esistente.
Tutte le realtà urbane, tutte le superfici costruite sono suscettibili, attraverso lo studio puntuale della loro costituzione, delle loro capacità, delle loro destinazioni, delle loro possibili trasformazioni, di rispondere alle questioni più urgenti di una concezione dello spazio urbano più “sostenibile”: Siamo convinti che anche le realizzazioni che vengono normalmente stigmatizzate e denunciate come la mediocrità assoluta siano potenzialmente capaci di divenire dei territori eccezionali e meravigliosi.
La trasformazione permette di rispondere in modo più efficace, sia economicamente sia qualitativamente alle esigenze dell’abitare. Malgrado questi grandi immobili non offrano attualmente delle condizioni di vita soddisfacenti e adeguate, la potenzialità è enorme. Crediamo che questi edifici rappresentino un valido punto di partenza per migliorare radicalmente le condizioni attuali: aumentare sensibilmente la superficie abitabile, inondare gli ambienti di luce naturale, offrire nuove e originali tipologie, spazi comuni e servizi collettivi più adeguati.
IL PROGETTO.
Il progetto deve essere letto come una continua oscillazione tra rigore e probabilità. In un mondo in costante evoluzione la probabilità ha sostituito la certezza e l’obiettivo diventa la realizzazione di un ambiente non gerarchico in cui i fruitori possano diventare protagonisti nella definizione stessa dello spazio. Ciò che veramente importa è la capacità di moltiplicare le relazioni tra esseri umani e il luogo. Il procedimento utilizzato non mira a imporre una forma predefinita e statica alla torre bensì a stabilire una serie di regole del gioco. Una volta elaborate le regole, la crescita può essere regolata sia a livello temporale che spaziale. Il progetto sarà modificabile e potrà essere realizzato per parti successive. La contrattazione tra gli inquilini e le amministrazioni, le regole urbanistiche e le risorse economiche stabiliranno il grado di crescita. L’obiettivo è quello di lavorare in contrapposizione alla configurazione chiusa della torre trasformandola in un organismo aperto e modificabile. Una volta avviato il processo il risultato sarà aperto a molteplici soluzioni. Il numero e la forma delle torri e dei telai potranno variare. La torre si trasformerà in una iper-torre.
La trasformazione della torre Tintoretto agisce essenzialmente su tre fronti: la piastra servizi, la torre e la terrazza. Il potenziamento dello spazio esistente, salvaguardando l’impianto originario e aumentandone le potenzialità, è il comune denominatore di tutte le scelte progettuali. Aumentare le aperture in modo da permettere una maggiore circolazione delle persone, ma anche e soprattutto di aria e luce. Aumentare le superfici, particolarmente quelle di uso collettivo, permettendo la compenetrazione di attività differenti. Moltiplicare le funzioni, affiancando attività di carattere sociale ad attività produttive private.
LA PIASTRA
L’enorme blocco servizi si presenta oggi come un anonimo contenitore di spazi tecnici destinato alle auto e ai negozi. La grande piastra orizzontale si trasforma in un parco urbano. Grandi aperture portano luce e aria nei piani interrati. Alberi ad alto fusto attraversano questi vuoti portando ombre e colori. Tutta la superficie è invasa dal verde, dai giochi, dalle attrezzature per il tempo libero.
La piastra acquista così una fisionomia completamente diversa, molto più articolata e più adatta ad accogliere quelle funzioni legate al tempo libero che rappresentano la sua vera vocazione.
LA TORRE
L’intervento più radicale riguarda chiaramente la torre. Ad ogni livello viene associata una quota di spazio comune. Per i primi sette livelli questi spazi si proiettano verso l’esterno, sopra la piastra, sorretti da sostegni in acciaio. Questi quattordici corpi sopraelevati ridefiniscono lo spazio compreso tra l’elemento verticale della torre e quello orizzontale della piastra, annullandone l’attuale contrapposizione. Ciascuna di queste piccole torri può essere adattata agli usi più vari; nascono nuove relazioni e si realizza quella compenetrazione tra ambito privato e collettivo tanto auspicata quanto, spesso, disattesa. I parametri di lettura vengono completamente alterati. Anche le visuali si moltiplicano generando un paesaggio in rapida variazione. La torre non appare più isolata ma manifesta la sua nuova natura e si apre al paesaggio. Sulla parete esterna grandi telai metallici ancorati al piano verticale consentono la realizzazione di terrazze. Ogni appartamento viene dotato di uno spazio supplementare all’aperto. Attraverso piccole e parziali demolizioni, le finestre vengono trasformate in porte finestre. La rottura del limite tra esterno e interno consente di trasformare radicalmente l’atmosfera interna della torre. La loro particolare conformazione permette un’ampia flessibilità di intervento. Il progetto è per sua natura modificabile e consente la realizzazione per parti successive. È un principio e può essere applicato con ampia discrezione. Il procedimento utilizzato non mira a imporre una forma predefinita e statica alla torre bensì a stabilire una serie di regole del gioco che, in ultima istanza, consentano di soddisfare le specificità del progetto realizzato. Numero e posizione dei nuovi inserimenti, i telai come le torri, possono cambiare adeguandosi alle esigenze della collettività. In contrapposizione alla rigidità del piano di Benevolo, contrapponiamo un sistema aperto in continua evoluzione.
LA TERRAZZA
Il suolo occupato dai volumi costruiti viene restituito ad uso collettivo e al verde. Anche la terrazza della torre deve tornare a vivere, ad essere accessibile e praticabile.
Il tetto giardino offre un punto di vista privilegiato verso l’ambiente circostante e può accogliere diverse funzioni. La conformazione della superficie orizzontale arricchita dall’introduzione di nuove forme che richiamano le dune di sabbia, diventa playground per il tempo libero, area gioco per adulti e bambini, con spazi per il cinema e per spettacoli all’aperto, per lo sport e per il gioco. Non perde inoltre la sua funzione di spazio tecnico: è sul tetto che vengono installati gli impianti di produzione di energia rinnovabile. Pannelli solari fotovoltaici montati su pali, provvedono a definire nuove zone d’ombra.
SOSTENIBILITÀ AMBIENTALE (consumo, produzione, recupero)
L’intervento di trasformazione dell’ edificio esistente tende a migliorare l’efficienza energetica riducendo i consumi e integrando la struttura con impianti di produzione di energia da fonti rinnovabili (fotovoltaico e microeolico in copertura e sulla piastra) e impianti di recupero dell’acqua piovana per l’irrigazione delle superfici a verde. Al fine di contenere i consumi si è reso necessario ridurre le dispersioni termiche invernali riducendo il valore di trasmittanza degli elementi componenti l’involucro (rivestimento a cappotto delle pareti, sostituzione degli elementi vetrati, realizzazione di tetto verde); per migliorare le condizioni estive per ogni alloggio è prevista una schermatura solare, mentre per i percorsi comuni (corridoi) è previsto il miglioramento delle condizioni di qualità dell’aria e termoigrometriche ottenuto grazie al raffrescamento passivo per ventilazione trasversale naturale realizzata tra le aperture sui prospetti principali in corrispondenza degli spazi comuni. Anche per la piastra parcheggi si è provveduto ad implementare illuminazione ed aerazione naturale garantendo maggiore qualità dell’ambiente.
FUNZIONI
Le modifiche di carattere architettonico spesso non bastano a cambiare il modo di fruizione e la percezione che si ha di un edificio. E’ necessario un cambiamento anche sul piano sociale. Crediamo importante che si riesca a realizzare quella mescolanza di funzioni all’interno dell’edificio che consenta una partecipazione ampia di diverse categorie sociali e una fruizione allargata nello spazio e nel tempo.
La residenza resta l’elemento centrale, ma questa funzione dovrebbe prevedere nuove forme di partecipazione. In sede di realizzazione del progetto è possibile coinvolgere vecchi e nuovi abitanti attraverso la realizzazione di forme di cohousing, che consentano agli inquilini di influenzare le scelte architettoniche e di dotarsi di spazi e servizi collettivi secondo le proprie esigenze.
La presenza prossima della nuova linea metropolitana consente di ipotizzare un utilizzo di carattere produttivo di alcuni ambienti. In particolare si è ipotizzato che l’ultimo piano venga utilizzato per attività di carattere ricettivo e di accoglienza turistica, tipo ‘bed and breakfast’, che consentirebbe un interessante ritorno economico per i proprietari.
INTERVENTI STRUTTURALI
Il progetto strutturale si sintetizza in interventi di parziale demolizione e di aggiunta. La demolizione puntuale di elementi di solaio, nel rispetto della matrice strutturale scatolare in c.a ha permesso la riconfigurazione del livello di copertura della torre in tetto giardino e la modifica della piastra tramite apertura di asole. La demolizione di elementi di facciata ha permesso l’aggiunta di strutture aggettanti; balconi pertinenziali con aggetto ridotto realizzati con telai prefabbricati in acciaio ancorati alla facciata; volumi scatolari (giardini d’inverno) inseriti nell’interpiano dei solai esistenti. L’intervento si articola maggiormente per l’inserimento di strutture “indipendenti”( le 14 torri), collegate all’edificio tramite pontili, sorrette da elementi di sostegno a varia complessità che interferiscono con l’elemento della piastra.