Riqualificazione urbana centro storico-via Roma Medolla
…”Treatise” è una tessitura continua e una combinazione di una grande quantità di elementi grafici in una lunga composizione visuale, il cui significato in termini di suono non è specificato in alcuna parte (…) qualsiasi musicista con ogni tipo di strumento è libero di fare una propria lettura della partitura (…) e ognuno è libero di interpretarla a modo proprio…
Cornelius Cardew
In un mondo in costante evoluzione la probabilità ha sostituito la certezza e l’obiettivo diventa, allora, la realizzazione di un ambiente non gerarchico in cui i fruitori possano diventare protagonisti nella definizione stessa dello spazio. Ciò che veramente importa è la capacità di moltiplicare le relazioni tra esseri umani e luogo, inteso sia come ambiente urbano sia come spazio virtuale.
Non più una semplice piazza dunque, ma un insieme di piazze, di luoghi e di atmosfere tra loro interconnesse e in grado di innescare relazioni su più livelli. Una volta individuati gli edifici_nodo, ad ognuno di essi è stato associato uno spazio pubblico. Ad ogni edificio, una piazza ed una zona di influenza. Il procedimento utilizzato non mira a imporre una forma predefinita e statica allo spazio bensì a stabilire una serie di regole del gioco, di campi di forza che, in ultima istanza, consentano di soddisfare le specificità del progetto concreto. Stabilita la legge, le configurazioni possibili diventano infinite. La limitazione è data dal contesto, dalle condizioni ai limiti che diventano però una ricchezza aggiunta.
Il progetto si materializza raggruppando le cellule a modo di costellazione, vale a dire tramite una geometria di coordinate disperse nello spazio. Il disegno è definito da una forma geometrica pura che opportunamente moltiplicata e dilatata definisce una serie di aree tematiche che possono liberamente espandersi o contrarsi a seconda delle esigenze dei fruitori. Il risultato finale appare unitario senza però costrizioni o separazioni nette. I limiti possono essere superati. In questo modo si propone una struttura aperta che, stabilendo un sistema di comportamento locale tipo, interviene nel dialogo con il contesto preferendo la dispersione alla compattezza, ciò che è diffuso a ciò che è limitato; in definitiva, una struttura architettonica e sociale de-gerarchizzata.
Una nuova topografia fondata sulle attività. Un progetto in espansione che soffre le costrizioni di confini troppo rigidi e che in vari punti li scavalca invadendo le aree limitrofe. Potenzialmente in grado di espandersi, va letto come un organismo vivo, in grado di respirare. Non cerca di stabilire configurazioni rigide ma lascia campo all’improvvisazione.
Al centro di tutto stanno i cittadini e le loro aspirazioni. Si tratta di un processo di attivazione o eccitazione di un frammento, di quanto ci avvolge, paragonabile al lancio di una pietra in uno stagno dal perimetro accidentato, che riceve in modo immediato le onde dirette, riflettendole, deformandole e interagendo con ciò che lo circonda. Letteralmente il perimetro o la forma della trama cessano di avere importanza e qualsiasi disposizione è ugualmente valida. Lo spazio si contrae e si espande dando origine a momenti di grande intimità o a situazioni da piazza pubblica. Non ha dimensioni bensì portata. Non ha direzione. Resiste alla centralità e alla compartimentazione. È un campo attivato, caricato dagli elementi che lo circondano fisicamente ma anche da quelli che echeggiano al suo interno.