Valorizzazione del lungomare di Cala Gonone. Dorgali
il suolo tra le cose
Lettura di un luogo
Il sito di Cala Gonone riveste un ruolo determinante nel territorio di Nuoro, tanto sul piano paesistico, per via delle qualità ambientali che possiede, quanto sul piano socio/economico, grazie al potenziale turistico che dette qualità accrescono. Una lettura morfologica dell’area permette di inquadrarla racchiusa tra monti e scogliere. Questa condizione istituisce uno specifico valore relazionale tra l’insediamento e la costa, che si trovano in una condizione esclusiva rispetto al contesto. L’andamento scosceso del suolo, sul quale si è costruito l’insediamento, e le pareti montuose che lo racchiudono hanno permesso la definizione di un aggregato “semiurbano” prospiciente il mare, che fa della condizione di isolamento territoriale la forza della propria identità. Nonostante la prossimità con la costa, il borgo non si è mai appropriato dell’acqua e non ha mai costruito un rapporto osmotico con il mare, se non nel piccolo tratto portuale, lasciando sempre uno iato tra tessuto e arenile. La costituzione dell’attuale fronte sembra quasi determinata da una volontà di assicurare una debita distanza tra la costa, caratterizzata da una variabilità litologica, e il borgo, racchiuso in una sorta di contraddittoria timidezza che lo costringe all’interno di un limite topografico. Il tessuto si è spinto fino ad occupare in modo intensivo il suolo a disposizione, lasciando tra l’arenile ed il costruito una sottile striscia di terra lungo cui si articola il salto di quota, che segna la linea di demarcazione del sistema urbano. La conformazione del tessuto è poi strutturata dalla successione di microspazi dovuti all’insediamento spontaneo e quindi alla estrema vicinanza delle costruzioni che danno vita a suggestivi spazi interstiziali che quando raggiungono il fronte aprono degli interessanti scorci sul mare di notevole intensità spaziale ed emozionale legati al paesaggio.
Interpretazione del paesaggio
Il paesaggio costiero di Dorgali è definito all’interno di una “stanza territoriale” che racchiude l’area di Cala Gonone tra il sistema montuoso ed il mare, attribuendogli una forte teatralità e la possibilità di messa in scena del suo borgo. Il valore paesaggistico che possiede questo luogo è dovuto alle forme di interazione tra insediamento e sistema naturalistico. L’antropizzazione di questa conca ha costruito un plusvalore che racconta il sistema insediativo di chi abita questo luogo e la modalità in cui si è inserito nel paesaggio. Il dato interessante deriva dalla varietà di percezione che si ha a seconda del luogo da cui si guarda il contesto. Le vedute che si aprono si dividono in due diverse scale percettive: la prima che deriva dalla visione di ambiti territoriali in prospettive ampie, che si hanno dai promontori o dal mare; la seconda è esito della successione di scorci prospettici inquadrati da quinte urbane e naturali, che si ottiene nella percorrenza del connettivo del borgo, del suo fronte mare e dell’arenile. Nonostante la varietà delle percezioni l’osservatore ha sempre chiara la propria collocazione nel luogo rispetto e ciò che lo circonda proprio grazie alla definizione del limiti e all’evidenza dei riferimenti morfologici che qualificano l’area.
Il carattere paesistico dell’area è rafforzato anche dalla presenza di alcune emergenze storico-architettoniche distribuite sul sito, seppur prevalentemente concentrate in corrispondenza del porto e dell’area verde a sud.
Analizzando in maniera più circoscritta l’area oggetto del concorso, si può rilevare anche che la stessa è costituita da un percorso, discontinuo, che ha come testate due grandi cerniere naturali. Lungo questo tracciato la percezione che si ha è sempre parallela alla linea di costa sia che la percorrenza avvenga alla quota dell’arenile, sia che si percorra l’attuale lungomare alla quota di sedime del costruito.
Strategia di riconnessione
Il progetto per la valorizzazione e la riqualificazione del lungomare di Cala Gonone ha origine dalla consapevolezza delle potenzialità del sito ma necessariamente anche dal riconoscimento delle labilità che non permettono la piena esaltazione delle risorse e delle qualità ambientali, paesaggistiche e turistiche dell’area. In generale il lungomare appare costituito per “parti”, sconnesse tra loro, che istituiscono relazioni esclusivamente con alcuni elementi prossimi. Questa generale debolezza del sistema è poi ulteriormente compromessa da altri fattori:
- la ridotta sezione dell’attuale lungomare che non permette la definizione di un spazio pedonale adeguato;
- l’occupazione dello spazio pedonale disponibile già limitato, con gazebi per il commercio, che oltre a impedire una percorrenza fluida del lungomare ostruiscono parzialmente la visuale verso il mare;
- un sistema di discese a mare poco accessibili e poco confortevoli;
- la mancanza di sistemi di accesso alla spiaggia da parte dei disabili;
- l’assenza di punti privilegiati di osservazioni e di percorsi perpendicolari alla linea di costa, se non nelle due testate verdi.
- un collegamento difficile e poco immediato tra il porto e la passeggiata.
Le valutazioni preliminare dei valori e delle debolezze che sono proprie di quest’area hanno permesso l’individuazione di una strategia generale che fosse in grado di rispondere puntualmente alle singole questioni e valorizzare le risorse, esplicite ed in potenza, di Cala Gonone.
Il tema generale su cui si è fondato il progetto è stato quello della riconnessione tra le parti attraverso la ridefinizione del bordo costituito dal limite topografico tra tessuto e arenile. Questa scelta è stata infatti adottata come occasione per il disegno di un unico percorso che ricucisse le diverse parti che si succedono lungo lo sviluppo del fronte mare, ma allo stesso tempo è stata interpretata come possibilità di nuova fruizione del suolo e del rapporto con il mare, sia sul piano percettivo, sia sul quello dell’accessibilità alla spiaggia.
Il tema della riconnessione è stato introdotto tenendo in forte considerazione il senso strutturante delle due testate naturali e sottomettendo gerarchicamente tutto il sistema al loro potenziamento. La necessità di colmare alcune debolezze dell’attuale condizione del lungomare ha portato la strategia di intervento ad articolare comunque una serie di ulteriori scelte:
- pedonalizzare tutta l’area di progetto permettendo l’accesso carrabile esclusivamente ai mezzi di servizio;
- ripensare la viabilità in funzione dell’intero sistema urbano di Cala Gonone;
- liberare il lungomare dalla presenza di locali accessori che ne impediscano la fruizione e occupino la visuale verso il mare;
- dilatare lo spazio della passeggiata e ridefinire luoghi di sosta;
- migliorare e potenziare il sistema di discesa al mare e alla scogliera;
- ridisegnare il percorso sull’arenile per migliorarne la fruizione;
- creare nuovi luoghi e spazi per il commercio ed i servizi turistici in generale;
- ibridare le attività ed i circuiti del turismo culturale con quelli di turismo ricreativo;
- irrobustire le testate della passeggiata con l’implementazione del verde;
Il progetto del suolo
La proposta per il nuovo lungomare di Cala Gonone è fondata sull’idea che il disegno e la modellazione del suolo possano rispondere a tutte le richieste che il sito pone. Questo convincimento è corroborato dal fatto che, come già anticipato, il rapporto tra il sistema costruito e il mare passa per la condizione topografica che definisce il salto di quota tra le due realtà: urbana e naturalistica. La ridefinizione del bordo che segna la variazione altimetrica ha permesso di dare risposte formali ad alcune scelte strategiche.
La passeggiata
La passeggiata che struttura e connette l’intero intervento si sviluppa in quattro momenti diversi che si declinano in funzione della variazione altimetrica, della variazione del fronte costruito, delle emergenze e delle attività che lo circondano e dalla variazione litologica dell’arenile.
l primo momento è di carattere turistico/ricettivo ed è segnato dalla presenza del porto e costituisce una delle testate verdi del lungomare. Questo ambito è caratterizzato dalla più repentina variazione altimetrica, che nella parte centrale raggiunge il dislivello più pronunciato con la spiaggia. il fronte è qui affidato in modo prevalente alla vegetazione e parzialmente ad alcune strutture alberghiere. Questo scenario è quello che potenzialmente dovrebbe accogliere il maggior numero di turisti sia per la presenza del porto turistico, sia per la maggiore ampiezza della spiaggia, sia per la concentrazione del maggior numero di emergenze storico-artistiche, sia per la collocazione nel punto di arrivo della strada di collegamento dal centro di Dorgali. Attualmente non esiste alcun sistema di percorrenza agevole e diretta che colleghi il porto con la parte superiore, se non attraverso alcuni sentieri poco visibili ed accessibili. Vi è solo la presenza di un sistema di discesa dal punto più alto verso la spiaggia che disegna l’intero dislivello. Tuttavia non vi sono delle attività e dei servizi che possano alimentare questo spazio e accogliere i turisti che in prima istanza si raccolgono in questo punto di Cala Gonone. Il progetto propone la definizione di un percorso diretto e continuo tra il porto e la pineta soprastante, che chiaramente ha continuità con la passeggiata, e la rimodulazione della sezione della parte di maggior altezza attraverso un sistema di terrazzamenti che contengono alcune attività legate al wellness. Questa proposta attiverebbe certamente questo spazio, grazie alla presenza delle attività, in tutte le stagioni dell’anno, e allo stesso tempo offrire dei servizi per la balneazione e la ricezione turistica.
il secondo momento è individuato nel tratto che si affaccia prevalentemente sulla scogliera. Questo tratto è caratterizzato dalla presenza di un muro di contenimento imponente e di alcuni gazebo lungo la passeggiata. In questo ambito il progetto prevede in primo luogo l’ampliamento della sezione per aumentare la parte pedonale e garantire la continuità della passeggiata sul bordo. In secondo luogo si prevede di collocare gazebo, attività turistiche e ricettive varie sotto la quota di calpestio della passeggiata, liberando la stessa dalla presenza di gazebo che ostruiscono i percorsi e le visuali. Anche in questo caso nel dislivello, che esiste tra la sede del lungomare e la battigia, sono stati ricavati dei locali che potrebbero essere assegnati in gestione alle attività che intendono ampliare i propri servizi in rapporto diretto con lo spazio pubblico. Queste piccole sale ricettive sono costituite da teche di vetro accessibili da alcuni patii ritagliati sul suolo e che si affacciano sul mare come degli osservatori sul paesaggio. la passeggiata è invece scandita dalla presenza di sedute, pali dell’illuminazione e piccoli chioschi per la vendita di articoli al minuto (bevande, giornali, panini) che segnalano da un lato l’arrivo delle strade carrabili sulla passeggiata, dall’altro individuano i patii di accesso ai servizi sottostanti. La pavimentazione segue una metrica che deriva dalla misure base di m. 1,20 che permette di controllare anche la dimensione delle sedute e la posizione dell’illuminazione.
il terzo momento è costituito dalla parte che ha un rapporto più diretto con la spiaggia, grazie alla riduzione del dislivello, ed in cui il tessuto va scomparendo. In questo tratto sono state ridisegnate le discese secondo l’asse trasversale alla passeggiata in modo da privilegiare la visuale verso li mare. Le discese sono contenute all’interno di una scarpata verde, in cui collocare le macchie di arbusti che attualmente vi si trovano, che in alcuni tratti raccoglie anche le discese per disabili. In questo punto, la sezione è stata aumentata ma rimane il tratto con minore spazio pedonale di tutto il lungomare. Per questa ragione il progetto prevede una passeggiata ai piedi della scarpata, che supplisca alla dimensione contenuta dello spazio pedonale superiore. Questo percorso si configura come una passeggiata contemplativa che isola il fruitore dal sistema urbano permettendogli anche di proseguire, con piccoli accorgimenti, sulla parte lapidea fino a raggiungere il porto.
il quarto momento è la seconda testata verde a valle del nuraghe di villa La Favorita e dell’acquario. Questo tratto chiaramente costituisce il contraltare della parte del porto, sia per la imponenza della vegetazione, sia per la presenza di emergenze storico-artistiche. Da questo punto è possibile raggiungere anche una spiaggia esterna al centro urbano. Il progetto prevede la sistemazione di un piccolo piazzale di sosta a completamento del giardino circolare esistente, nel quale trova spazio un piccolo info-point. Da qui è possibile intraprendere un percorso che conduce alle due emergenze storiche. Il percorso è segnato inizialmente dalla presenza di alcuni ricorsi in pietra innestati nel manto verde, più avanti si trasforma in un sentiero naturalistico che in corrispondenza dei resti si dilata come ad avvolgerle in leggere modellazioni del suolo che ne sottolineano la presenza.