mb house
Un piccolo attico di una signorile palazzina romana anni ’60 diviene l’abitazione di un giovane imprenditore.
Partizioni mobili in fibra di cellulosa (di Woodnotes) frammentano delicatamente una spazialità altrimenti fluida e continua, gestita secondo una matrice compositiva oramai consolidata in cui gli elementi di arredo primari (l’armadio guardaroba, la panca soggiorno, il blocco pranzo-cucina) caratterizzano la piccola ambientazione, con le loro dimensioni volutamente esasperate.
Ristretta, e già collaudata con successo su precedenti lavori, la palette dei materiali, tutta giocata tra i toni del testa di moro, il beige, il bianco e il turchese delle vetrate opaline.
Quindi: pavimentazione in parquet di wengè trattato ad olio, e tufo leccese lavorato in bugne a differente spessore su fasce orizzontali per i rivestimenti a parete, altrimenti finite in stucco bianco e segnate frequentemente dall’apertura di asole orizzontali e verticali tamponate in vetro opalino, a garantire il fluire in tutta la casa della luce del sole.
Sulla sinistra dell’ingresso, entrando, parzialmente occultato da un modulo sospeso guardaroba, si apre il salotto, allestito con divano di Mussi e poltrone ‘Monaco’ di Pierantonio Bonacina.
Di lavorazione artigianale invece l’allestimento a parete, comprendente una lunga panca sospesa in rovere tinto moro, con frontali in tessuto di lino di Elitis a mascherare completamente le apparecchiature hi-fi e di supporto al TV, uno schermo al plasma di Pioneer, montato sempre sul tufo leccese.
In diretta comunicazione con il salotto la zona pranzo, costituita dal grande tavolo su disegno, sempre in rovere moro con fondale luminoso in vetro opalino, lampade ‘Duplex’ di Fontana Arte e ‘Astoria Chairs’ di Pierantonio Bonacina. Sulla destra del tavolo si innesta invece la cucina (di Arrex) sviluppata su fronti contrapposti, giocata sempre fra i toni del beige (il rovere sbiancato delle basi) e il caffè del laccato lucido del blocco pensili.
Accessibile invece dall’ingresso il bagno ospiti, denunciato esternamente da una feritoia verticale in vetro, parte opalino e parte trasparente, che svela in anteprima il lungo vano doccia in ciottoli di fiume. Ulteriori tagli in vetro garantiscono comunque al locale, privo di illuminazione diretta sull’esterno, la giusta quantità di luce naturale.
Completano il locale il piccolo mobile sospeso, sempre in rovere moro, a supporto della bacinella Joker di ceramica Eos, la rubinetteria a parete serie ‘Flo’ di Signorini e, in zona appartata, i sanitari, sempre di ceramica Eos, montati su pietra leccese.
Sul fronte opposto invece, accessibile tramite un pannello scorrevole, si sviluppa la zona notte, costituita da :
- La camera studio / ospiti.
- Il bagno padronale, rivestito con ceramiche ‘Madison’ di Vallelunga a finitura rigata, nella zona lavabo, e ancora in tufo leccese sulla parete opposta; il grande vano doccia (sempre di ceramica Eos) risulta accessibile dietro la bassa spalletta su cui poggiano i sanitari.
- La camera da letto padronale, con letto e armadiature su disegno (in rovere moro e naturale) accostate ancora alla pietra, e vasca da libera installazione ‘Kea’ di Rapsel, con canna di erogazione ‘Vola’ (sempre di Rapsel) e miscelatori ‘Flo’ di Signorini, arricchita di effetti grazie all’installazione sospesa del ‘Cubo doccia’, erogatore simultaneo di luce e acqua della Viabizzuno.
Completano l’intervento tendaggi in lino a pannelli scorrevoli, illuminazione a incasso a soffitto e a pavimento di Viabizzuno, sempre alternata ai molteplici fasci verticali o orizzontali disegnati dalle installazioni fluorescenti.