PRESTIGIOSA DIMORA FRA LE COLLINE DEL CHIANTI
Il complesso rurale sorge ai confini del Chianti senese, in territorio a forte vocazione agricola.
La mancanza di un legame con l’architettura ufficiale non facilita la collocazione cronologica dell’edificato, che tuttavia può ricondursi ad un momento tardo-seicentesco.
Il complesso edilizio, in origine composto di tre corpi di fabbrica distinti, mostrava evidenti le tracce dei guasti subiti nel tempo. Dal tetto, crollato in più punti, infiltrazioni di acqua piovana lentamente avevano impregnato e compromesso sia la muratura portante, fino a provocarvi lesioni profonde tra i conci di pietra, sia anche i solai su travi lignee.
Attraverso un Piano di Recupero si è voluto riscattare l’intero complesso edilizio, con l’obiettivo progettuale teso alla ricerca dell’integrazione con la natura dei luoghi e con la loro storia, a voler confermare una continuità con il passato remoto e prossimo.
L’intervento edilizio è stato condotto, dove possibile, con i criteri del restauro e fortemente ispirato al totale rispetto della struttura esistente. La muratura esterna è stata consolidata e ricucita, adoperando tecniche artigianali che garantissero risultati estetici e funzionali. Le pietre sono state ripulite dalle sbrigative precedenti stuccature a base di cemento, e nuovamente stuccate lungo i ricorsi con impasto a base di calce-rena-ossidi, ricreando in cantiere finiture naturali e perfettamente compatibili con il contesto, sia nei materiali sia nelle tonalità cromatiche.
L’impianto planimetrico dell’edificio principale è improntato alla massima semplicità: ognuno dei tre piani fuori terra, di forma quasi quadrata, è attraversato da due muri di spina perpendicolari ai muri perimetrali, i quali, intersecandosi al centro del fabbricato, danno luogo a quattro ambienti quadrati fra loro comunicanti, di superficie pressoché identica. Il nuovo impianto distributivo mantiene e ricalca l’impianto originario, con l’intento di coniugare gli antichi locali e percorsi con le moderne esigenze abitative.
Al piano terra sono stati ricavati gli spazi per la sala da pranzo e la cucina. La pavimentazione, ispirata all'antica tecnica del “cocciopesto” di epoca romana (opus signinum), è stata ottenuta miscelando calce naturale con polvere di marmo nelle tonalità del beige, steso e tirato a mano e successivamente trattato con cere naturali a protezione; i soffitti a voltine ribassate sono stati consolidati e trattati a vista.
Al piano primo è stata collocata la zona giorno. Fulcro distributivo e prospettico rimane il camino (ora doppio, sul soggiorno e sullo studio attiguo), laddove il vecchio camino testimoniava la centralità del focolare domestico. Per la pavimentazione sono state utilizzate antiche mattonelle di cotto di recupero, restaurate e montate in diagonale. I soffitti di legno sono stati completamente ricostruiti secondo lo schema tradizionale, utilizzando travi di legno di castagno sabbiate e successivamente trattate con una leggera velatura a calce.
Il piano secondo è stato interamente destinato alla zona notte, con la creazione degli spazi distributivi e di servizio per le stanze da letto. La pavimentazione è stata realizzata con listoni di legno di grande formato, ottenuti dalla spanconatura di antiche travi di quercia, spazzolati al grezzo e montati su pannelli a perdere.