1939 - 2019 offset paesaggio
1 RELAZIONE GENERALE
1.1. CRITERI SEGUITI PER LA PROGETTAZIONE
Il paesaggio del Salto e del Turano è di particolare pregio: per la peculiarità del suo patrimonio naturale, per la rilevanza storico/testimoniale del sito conseguente alla realizzazione delle imponenti dighe e dei bacini artificiali, per la presenza di piccoli borghi in cui persiste una dimensione rurale di qualità, per le evidenti vocazioni turistiche ancora inespresse. Nel suo complesso, presenta condizioni estremamente contraddittorie, da un lato l’urgenza di tutelare siti di elevato valore ecologico (i boschi cedui di querce, le praterie, l’acqua dei laghi), dall’altro la necessità di intervenire con azioni progettuali incisive che diano nuova linfa ai piccoli centri urbani e al contesto in forte abbandono. Il progetto di paesaggio finalizzato allo sviluppo turistico sostenibile dei laghi e dei territori circostanti è senza dubbio una strada percorribile.
Il rischio è che interventi non programmati di trasformazione del territorio possano modificare o alterare definitivamente gli equilibri del paesaggio. La speculazione immobiliare nelle coste del Mediterraneo, soprattutto del centro sud Italia unitamente all’endemica fragilità economica e sociale di questa parte del paese hanno determinato dal dopoguerra ad oggi la cancellazione di paesaggi di assoluto pregio.
Le aree montane appenniniche sono state risparmiate, in buona parte e per il momento, dal processo di urbanizzazione indiscriminata e spontanea delle coste, ma esiste un evidente rischio di compromettere le risorse naturali esistenti. Il patrimonio ambientale del Salto e del Turano è infatti ancora notevolmente integro. L’abbandono delle attività produttive antropiche in montagna ha determinato infatti non solo la conservazione ma addirittura l’inselvatichirsi di vaste aree boschive; questo appare per molti versi un’opportunità da cogliere.
Il concorso propone il tema della riscoperta e del rilancio di una parte molto affascinante del territorio laziale, con un approccio che mette in stretta relazione la salvaguardia e la valorizzazione del patrimonio naturalistico e culturale con strategie innovative in termini di sviluppo turistico, economico e sociale.
La nostra ipotesi di intervento riconosce centralità all’azione progettuale e recepisce i principi della CEP (Convenzione Europea del Paesaggio) proponendo azioni sul paesaggio finalizzate alla salvaguardia (conservazione totale delle risorse naturali e storico testimoniali con valore patrimoniale), gestione (azioni volte al governo del paesaggio nella prospettiva delle evoluzioni sociali ed economiche), innovazione (azioni progettuali fortemente incisive volte alla creazione di nuovi paesaggi in sostituzione di siti degradati o privi di caratteri distintivi).
La prima fase è consistita nella diagnosi/interpretazione del paesaggio del Salto e del Turano. Facendo riferimento ad esperienze centrali nel dibattito internazionale contemporaneo (l’Osservatorio del Paesaggio della Cataluñya, gli Atlanti del Paesaggio francesi) abbiamo condotto una lettura sensibile finalizzata ad individuare il sistema delle relazioni tra le diverse componenti. Oltre gli aspetti fisico/costitutivi desunti dal quadro conoscitivo (geologia, idrologia, copertura vegetale, infrastrutture, diffusione dei centri abitati), abbiamo registrato anche aspetti di carattere storico, antropologico, sociologico e culturale.
Quindi si è passati alla definizione del programma progetto che sintetizza la strategia generale di intervento dove un cronoprogramma ne prevede l’attuazione in dieci anni. Lo scopo è di rafforzare l’identità e la riconoscibilità del paesaggio in previsione dello sviluppo turistico dell’area nel rispetto e valorizzazione delle risorse naturali. Il programma si articola in una serie di interveneti puntuali e a rete. Le idee progetto sono azioni finalizzate ad accrescere il valore simbolico dei luoghi per il territorio, differenti per i due laghi, ma con un unico approccio che tiene in considerazione la dimensione interscalare, temporale ed evolutiva del progetto di paesaggio.
Obiettivi:
rendere fruibili e accessibili i laghi senza alterarne gli equilibri naturali;
mettere “in rete” i luoghi e le persone, fra loro stesse e con il territorio esterno;
individuare forme di turismo in grado di autofinanziarsi nel tempo;
mettere in moto l’iniziativa imprenditoriale con una logica “dal basso”;
sfruttare la conoscenza dei luoghi degli stessi abitanti, incentivandoli a ritenere che il turismo possa essere occasione di ricchezza per i luoghi e le persone;
concepire gli interventi non solo dal punto di vista “materiale” dei manufatti da realizzare, ma dal punto di vista “immateriale” delle relazioni tra abitanti turisti e paesaggio;
favorire il partenariato istituzionale e creare anche appositi organismi che possano agevolare la creazione della rete (esempio associazioni, consorzi);
gestire gli investimenti capaci di mettere in rete le risorse, evitando la logica della spesa pubblica fine a se stessa, pensata dall’alto senza ricadute per il territorio
1.2. DESCRIZIONE DEI PUNTI DI FORZA E DI DEBOLEZZA DEL TERRITORIO
I. PUNTI DI FORZA
LA POSIZIONE GEOGRAFICA
L’area dei due laghi è baricentrica rispetto il territorio nazionale. La vicinanza con Rieti ed Avezzano, con Roma ed i due versanti tirrenico e adriatico, definisce un potenziale bacino di utenza turistico importante. Anche se non vi sono ne aeroporti ne autostrade o linee ferroviarie principali che insistono nell’area, i due laghi sono facilmente raggiungibili in auto. Nelle vicinanze si registra la presenza del complesso montuoso del Monte Terminillo, la Riserva Naturale del Monte Navegna e Monte Cervia, il parco dei Monti Simbruini; le terme di Cotilia, Cretone, Bagni di Tivoli.
L’ACQUA
La risorsa acqua dei due laghi è potenzialmente straordinaria. L’acqua determina delle condizioni ambientali uniche e peculiari che vanno messe in valore con una serie di azioni progettuali concepite nel rispetto delle condizioni ecologiche del sito. Non solo quindi risorsa per attività ludiche (sportive, turistiche) o produttive (energia elettrica, irrigazione) ma soprattutto elemento naturale che caratterizza/identifica un paesaggio. Osservare l’acqua, accostarsi, toccarla, immergersi; in estate refrigerio e sollievo, in inverno calma e contemplazione.
UNA NATURA ASPRA
L’Appennino è una montagna con crinali ripidi e scoscesi, una vegetazione fitta e a volte impenetrabile, una condizione di selvaggio e incontaminato che ne caratterizza vaste porzioni del territorio nazionale. Da Nord a Sud, attraversando l’Appennino, è facile incontrare ambiti naturali di grande pregio proprio perché luoghi lontani da centri urbani o aree produttive, spesso non attraversati da infrastrutture principali (autostrade e linee ferroviarie). La conformazione naturale dell’Appennino, il suo essere una montagna aspra e spesso impenetrabile, ne ha quindi conservato la valenza naturalistica e rappresenta una importante ricchezza paesaggistica.
LA DIMENSIONE RURALE
Nonostante i già citati drastici cambiamenti conseguenti la realizzazione delle dighe, persiste nell’area una dimensione rurale ancora molto visibile ed autentica. E’ una condizione tipica delle regioni del centro Italia, ed in modo particolare delle aree montuose. Altri territori, soprattutto in Toscana, Marche ed Umbria, hanno valorizzato questo aspetto rendendolo centrale nelle politiche di sviluppo turistico. Prodotti tipici, natura, aspetti antropologici. Sono ancora vive le tracce della cultura della transumanza e di una economia povera di montagna che produceva però prodotti di qualità oggi apprezzati più che in passato.
I BORGHI
Il territorio dei laghi è caratterizzato da un sistema diffuso di piccoli centri urbani nei quali è presente una dimensione rurale ancora autentica. Il sistema di borghi può rappresentare nel suo complesso, una risorsa preziosa soprattutto nella considerazione della disponibilità di patrimonio immobiliare. A causa dello spopolamento, infatti, la maggior parte delle case non è abitata e quindi disponibile per una strategia di ricettività diffusa. Tra i centri più rilevanti per la valenze storiche e la collocazione topografica vi sono sul Turano: Rocca Sinibalda, Castel di Tora, Paganico Sabino; Concerviano, Marcetelli, Fiamignano, Pescorocchiano, sul Salto.
I PRODOTTI LOCALI
Un certo rilievo ha la pastorizia e la produzione di prodotti caseari tra cui il Pecorino Romano, la Ricotta Romana Marzolina di Capra; per gli insaccati sono famosi i Salamini Italiani Cacciatora, le Salsicce Aromatizzate al Tarufo. Importante la raccolta ed il commercio del tartufo e della castagna “rossa” del Cicolano di elevato pregio (per la quale è stato ottenuto il riconoscimento del marchio IGP) di cui esistono estesi castagneti ancora nell’area tra il Salto ed il Turano.
PATRIMONIO VEGETALE DEL PAESAGGIO
FONDOVALLE - Boschi igrofili a Salix alba e Populus alba su substrato argilloso e boscaglie a Pioppo purpureo; Castagneti alloctoni, costituiti da fustaie con esemplari secolari; SETTORE COLLINARE – PEDEMONTANO - Bosco mesofilo caducifoglie a Quercus cerris (suoli con argilla e/o sabbia) e Quercus petraea (suoli acidi oligotrofici) su substrato prevalentemente calcareo; Querceti, Orno, Ostrieti in substrato prevalentemente calcareo; Rimboschimento a Pinus nigra su substrato prevalentemente calcareo; SETTORE MONTANO E SUBMONTANO - Bosco di latifoglie sciafile a Fagus sylvatica su substrato prevalentemente calcareo - marnoso; Ginepreti ed arbusteti a Spartium junceum e Citisus scoparsius su suolo prevalentemente calcareo - marnoso; Praterie steppiche dei rilievi calcarei a vegetazione rupestre (graminaceae e minicamefite).
II. PUNTI DI DEBOLEZZA
CRITICITA’ AMBIENTALI
Le aree di maggiore degrado ambientale e paesaggistico sono le fasce attorno le linee d’acqua. L’erosione delle sponde dei fiumi e soprattutto dei due laghi, unitamente alla variazione del livello delle acque tra le stagioni invernali ed estive determinano una fascia di terreno spoglio, visibile soprattutto in estate, dove non è presente vegetazione. Un’area erosa, priva di qualità, che dequalifica notevolmente l’immagine complessiva dei lungolago e rende anche difficile in molti punti la possibilità di avvicinarsi all’acqua e di viverla. Le sponde sono anche le zone dove si concentra maggiormente l’attività antropica estiva (bagnanti) ma anche invernale (pescatori, escursionisti), quindi vulnerabile e esposta ad un inevitabile degrado. Altro aspetto negativo della fascia attorno le linee d’acqua è la presenza diffusa di vegetazione infestante che ha colonizzato soprattutto i bordi delle strade di lungolago e di conseguenza le sponde, entrando in competizione con la vegetazione ripariale autoctona, impoverendo complessivamente il patrimonio vegetale.
UNA ECONOMIA FRAGILE
L’area oggetto di studio è una realtà di montagna legata ad una cultura piuttosto chiusa, un’economia di sussistenza ed un fenomeno di progressiva marginalizzazione. La creazione dei bacini artificiali (1939) ha costituito un forte elemento di rottura, ha comportato la scomparsa della maggior parte delle aree di interesse agricolo della valle ed il crollo delle attività connesse, così come il progressivo abbandono della transumanza. Da qui si è avviato anche un forte spopolamento, con migrazioni indirizzate soprattutto verso Roma, ma anche verso le aree limitrofe dell’Abruzzo. Attualmente la situazione è caratterizzata da una ridotta presenza di popolazione, da una forte presenza di anziani, da un ridotto impegno nelle attività primarie ed artigianali tradizionali, da forti pendolarismi, da un certo fenomeno di “ritorno” legato al week-end o ai periodi di vacanza, da una mancanza di imprenditorialità, da una progressiva carenza dei servizi pubblici (compresa la scuola).
ASSENZA DI INFORMAZIONI TURISTICHE
La prima considerazione per chi visita il territorio dei due laghi è la carenza di spazi informativi di carattere turistico soprattutto nei centri abitati, ma anche lungo le strade, in prossimità di siti di valore storico o paesaggistico.
Lungo i fiumi sono frequenti pannelli con indicazioni di percorsi e aree con valenza naturalistica, ma il linguaggio è obsoleto, si tratta infatti di piccoli trespoli in legno con pannelli spesso danneggiati o illeggibili, con informazioni anche interessanti ma poco efficaci dal punto di vista comunicativo. Vi sono molte pubblicazioni informative generiche ed diversi siti internet dove manca un portale specifico sui laghi ed il loro paesaggio. E’ evidente che manca una strategia complessiva di marketing, una carenza ancora più evidente soprattutto se rapportata alla ricchezza del luogo.
CARENZA DI SERVIZI DI BASE
I piccoli centri urbani, anche a causa dei già citati fenomeni di spopolamento, sono carenti di servizi di base: bancomat, distributori di carburanti, giornalai, librerie, biblioteche. Soprattutto nei mesi invernali, quanto l’assenza di turisti nell’area rende ancora più evidente la desolazione dei piccoli borghi, la carenza di servizi appare problematica soprattutto per il Salto.
Se quindi l’aspetto selvatico è per certi versi affascinante e attraente, è altresì vero che i turisti che decidono di avventurarsi nei laghi fuori stagione lo fanno in condizioni inospitali. Anche la cartellonistica stradale e carente e banale, non esaustiva e danneggiata; ad esempio non vengono chiaramente indicate le strade di lungolago, le vie di accesso principali ai bacini, le strade di collegamento tra i centri.
PERDITA D’IDENTITÀ
Vi è un paradosso molto evidente, a fronte di tante risorse naturali e antropiche e di un patrimonio storico testimoniale di tutto rispetto, pur essendo ancora radicata nelle comunità di abitanti un profondo senso di appartenenza al territorio in cui si vive, complessivamente si registra una graduale e progressiva perdita di identità dei luoghi e degli abitanti di questo paesaggio. Il rischio evidente è che un turismo speculativo possa accelerare questo processo.
Le cause vanno ricercate nel già citato fenomeno di drastica riduzione della popolazione residente, e nella perdita di una parte del patrimonio culturale legato al mondo rurale, nella forte diminuzione dell’utilizzo del territorio di alcune varietà colturali tradizionali, nella tendenziale disaffezione delle più giovani generazioni al proprio territorio ed abitudine, fin da giovani, ad una elevata mobilità territoriale soprattutto verso Roma.
1.3. CONCEPT
La storia del paesaggio del Salto e del Turano è segnata dalla realizzazione dei due bacini artificiali; un’opera che ha radicalmente marchiato i luoghi lasciando una impronta fisica determinante nel territorio e nelle comunità di abitanti. Oggi, a distanza di oltre mezzo secolo, questo paesaggio è in sonno, scarico; i centri abitati spopolati, l’agricoltura in abbandono, i luoghi privi di una chiara identità. Eppure è un paesaggio con caratteri forti; appunto i due laghi artificiali, i boschi selvatici, le vaste praterie, l’impervie valli tra montagne aspre. Un popolo di vacanzieri, multicolore e giocoso, invade i laghi praticando sport rumorosi in estate. In inverno prevale silenzio e tranquillità, una dimensione contemplativa della natura, un turismo di week-end fatto di pescatori ed escursionisti. Il paesaggio dei laghi ha quindi umori differenti in stagioni differenti. Il paesaggio, artificialmente determinato, richiede oggi un intervento rigeneratore, una nuova impronta che si sovrappone alle altre già storicizzate. Proponiamo quindi di intervenire nei caratteri identitari, genetici, del paesaggio del Salto e del Turano, con una azione che contempli tutela e innovazione, ma anche la creazione di nuove connessioni, l’implementazione delle relazioni esistenti tra le parti; che proponga una nuova immagine per questa porzione di territorio della Provincia di Rieti.
La fase di diagnosi ha messo in evidenza che l’area di maggiore degrado ambientale ed anche di maggiore vulnerabilità è costituita dalla fascia variabile attorno i due leghi ed ai fiumi ed è provocata da erosione e pressione antropica.
Un virtuale “offset” dei bordi dei due laghi individua una “piattaforma sensibile” che contiene: percorsi, attività, vegetazione, funzioni, opere di ingegneria naturalistica. E’ il segno paesaggistico che caratterizza il masterplan e la proposta progettuale nel suo complesso. E’ un bordo discontinuo e variabile, che registra il cambiamento del livello dell’acqua, delle stagioni, delle condizioni atmosferiche. Una fascia che racconta la storia e le tante storie del luogo. La piattaforma a volte è un percorso ecologico di lungofiume, un sistema di pontili in legno (per avvicinarsi all’acqua o per ormeggiare le barche), in altri casi un suolo minerale sul quale distendersi per prendere il sole, ancora una fascia di vegetazione che propone una collezione di piante ripariali, una piazza che accoglie i visitatori e li informa. Dagli “anelli” dei due laghi si dirama un “sistema nervoso” di percorsi, links tra il lago ed i borghi che dalle cime dei crinali si affacciano sui laghi, lungo questi percorsi si incontrano punti panoramici e belvedere che inquadrano gli ampi scenari del paesaggio retino. I villaggi sono recettori di flussi, di visitatori, offrono una dimensione rurale ancora integra ed autentica. Si tratta quindi di un intervento diffuso nell’area dei due laghi con operazioni puntuali e a rete che, nel loro insieme, hanno lo scopo di “ammagliare” il territorio, dare continuità funzionale e di fruizione per turisti e residenti, migliorare accessibilità e stazionamento, rafforzare l’identità. Il design è supportato da un programma funzionale che interpreta le vocazioni e le potenzialità del sito con lo scopo di proporre la fruizione dell’area per fini turistici nel rispetto degli equilibri naturali ed ecologici.
CARATTERIZZAZIONE DEL PAESAGGIO DEL SALTO E DEL TURANO
Il carattere del paesaggio risulta dall’azione di fattori naturali e/o umani e dalle loro interrelazioni (CEP), paesaggio è quindi un’entità in continua trasformazione, è il risultato dell’attività dell’uomo sul territorio. Nel caso del Salto e del Turano, trattandosi di un paesaggio in parte composto da aree incontaminate ed in parte da siti completamente artificiali, è evidente la necessità di gestire i processi di trasformazione con un’azione progettuale che trova applicazione nel tempo. Pur essendo un territorio unitario per gli aspetti fisico-costitutivi, i paesaggi dei due laghi hanno caratteri nettamente diversi soprattutto in relazione al processo di antropizzazione che si è realizzato negli anni. La storia comune è stata segnata dall’evento traumatico dell’allagamento delle due vallate per la realizzazione dei bacini idrici. Ciò ha determinato il cambiamento del microclima, l’abbandono dei terreni coltivati di fondovalle, un graduale ed inesorabile declino economico e sociale che solo parzialmente è stato risarcito da un turismo privo di programmazione. Il paesaggio del Salto è selvaggio, i borghi, nei mesi invernali sono pressoché abbandonati, popolati da sparuti e silenti abitanti. La natura è incontaminata. La strada di lungolago perimetra il Salto mantenendo sempre una distanza di “sicurezza”, tranne rari punti in cui è possibile approssimarsi all’acqua. Il bosco circostante si approssima alle rive e spesso invade anche la sede stradale di lungolago. Un paesaggio nei mesi invernali del silenzio e della tranquillità. Un luogo di forte suggestione è il sito dove sorgeva il paese si Borgo San Pietro sommerso a causa della realizzazione della diga. Ancora oggi sono visibili i resti di muri delle case e dell’abbazia sul bordo del lago; relitti edilizi non rimossi dopo oltre mezzo secolo forse per un timore reverenziale ancora vivo nelle comunità locali. Nei giorni di secca estiva persino la torre riemerge misteriosamente come un fantasma dal centro del lago, a ricordare di un evento antico e drammatico. Ben diverso è il carattere del paesaggio del Turano. Val di Torre, trovandosi sul lago con una armatura urbana ben definita, ha la vocazione di centro turistico. In estate si registra il tutto esaurito con presenze anche straniere ed una intensa attività di sport acquatici. In inverno il fine settimana si popola di vacanzieri che approfittano soprattutto delle osterie e trattorie tipiche e praticano lunghe passeggiate; molti anche i pescatori, cacciatori escursionisti. Nonostante quindi una dimensione turistico ricettiva già evidente non ci sono punti di informazione, itinerari, spazi di accoglienza, parcheggi.
1.4. PROGRAMMA/PROGETTO
Seguendo le indicazioni del bando di concorso e le informazione desunte dal quadro conoscitivo e dalle analisi svolte in fase di diagnosi del paesaggio dei due laghi, abbiamo definito un programma di idee progetto finalizzato alla tutela e valorizzazione del paesaggio in funzione dello sviluppo turistico dell’area. Un compito arduo e difficile quello di conciliare la delicatezza di alcune eccellenze naturalistiche ancora integre con la fruizione turistica dell’area. Crediamo quindi che le attività che si dovranno svolgere saranno rivolte ad un turismo attento alle risorse naturali e culturali del territorio, certo non di massa, pensiamo soprattutto ai giovani e giovanissimi, per i quali prevedere campi scuola estivi e periodi di studio e di sport in un natura selvaggia ed incontaminata; ma anche ricettività rivolta al turismo della terza età che può praticare la pesca e lunghe passeggiate nella dimensione rurale.
Come già specificato il programma si concentra con una serie di interventi attorno le linee d’acqua per poi implementare il sistema di relazioni tra queste e la corona di centri urbani collinari.
Nel territorio sono presenti risorse naturali che interessano diversi settori scientifici, soprattutto botanica e idrologia, ma anche zootecnia e geologia, esistono quindi i presupposti per costruire un programma di educazione ambientale rivolto a studenti delle scuole dell’obbligo ma anche universitari. Quindi itinerari didattici finalizzati a portare l’utente a diretto contatto con le realtà ambientali ed ecologiche caratterizzanti le diverse aree, anche con visite guidate che rappresentano uno strumento ideale per introdurre i visitatori ai principi ecologici e costituiscono una componente importante di un programma di educazione ambientale.
Per incentivare il turismo prevediamo, quindi, la previsione e lo svolgimento di una serie di attività per le quali i due laghi hanno delle vocazioni e che dovrebbero coprire un intero anno attraverso le quattro stagioni. Gli interventi di valorizzazione del paesaggio dei laghi dovranno quindi tendere al soddisfacimento di vari tipi di domanda esercitata dai potenziali turisti nei settori sportivo-ricreativo, naturalistico, culturale, gastronomico, secondo i seguenti temi:
sport acquatici: nuoto, immersioni, canottaggio, sci d’acqua;
caccia e pesca;
escursionismo, percorsi di elevato valore paesaggistico;
equitazione;
cicloturismo;
attività formative ed educazione ambientale con scuole estive e campi scuola
percorsi botanici e faunistici per gli studenti delle scuole inferiori e superiori;
itinerari gastronomici, sagre;
Senza trascurare l’importanza delle altre componenti naturali e culturali, la risorsa botanica rappresenta uno dei più importanti mezzi per valorizzare i diversi ambiti territoriali. La presenza infatti di aree boschive e di prateria diversificata richiama l’interesse diretto di alcune categorie di osservatori:
ricercatore professionista;
naturalista dilettante
fotografo;
studenti, insegnanti e scolaresche.
Le azioni progettuali finalizzate alla fruizione del territorio dei due laghi si esplicano in una serie di idee progetto che caratterizzano un unico programma ma con una modulazione e definizione di ogni singolo intervento differente a seconda delle vocazione del sito per cui è previsto.
Abbiamo individuato tre linee di intervento con lo scopo di proporre un progetto di paesaggio nella sua accezione più ampia ed inclusiva; quindi previsione e dotazione di attrezzature per l’informazione e l’accoglienza dei turisti, interventi di ingegneria naturale e vegetazione lungo le linee d’acqua, un progetto di marketing che veicoli l’immagine del paesaggio del Salto e del Turano.
1.5. DOTAZIONE DI SERVIZI E ATTREZZATURE
La strategia segue uno schema per punti ed a rete. Dalla diagnosi delle risorse del territorio, abbiamo individuato i luoghi che presentano le maggiori attrattive turistiche e che richiedono interventi di valorizzazione: spiagge, punti panoramici, sentieri e percorsi, borghi. La strategia è di implementare le relazioni funzionali tra le risorse naturalistiche e le attrezzature e servizi esistenti e di progetto.
LE PORTE DEI LAGHI
Sono Check-in, poli magnetici, punti di convergenza informativa dove è consultabile la banca dati di tutte le risorse del territorio, riferimento essenziale per tutti coloro che intendono conoscere e visitare l’area e per le associazioni locali. Uno spazio flessibile ed accogliente dove si svolgono attività di promozione dei beni culturali, paesaggistici, ambientali e delle tradizioni locali e servizi di informazione turistica. Sono inoltre spazi potenziali di conferenze, teatro o concerti, e di eventi culturali in genere, ma anche laboratori dove avviene il primo passo per un potenziamento delle capacità delle Amministrazioni locali.
Sul Turano la porta è “il centro di accoglienza e informazione turistica”, un cannocchiale che inquadra Castel di Tora ed il paesaggio circostante, una scocca in listelli di legno sospesa come una palafitta dove le informazioni turistiche sono proposte negli spazi esterni e interni con installazioni multimediali ed interattive. La porta del lago Salto “i giardini del borgo sommerso” è prevista nel Borgo San Pietro; è una piazza disegnata in funzione delle tracce dell’antico villaggio semisommerso; i visitatori percorrono una serie di piani che degradano verso il lago e terminano con un pontile galleggiante, un punto di osservazione privilegiato in attesa che d’estate affiori l’antico campanile della chiesa.
I PERCORSI ECOLOGICI
Per il suo carattere di paesaggio selvaggio, incontaminato e scarsamente antropizzato, ipotizziamo di realizzare una rete di percorsi ecologici di lungolago dove svolgere attività sportive, trekking e mountain bike, con stazioni e punti di sosta, discese verso l’acqua dei laghi e dei fiumi. Operazioni previste affianco le strade esistenti, ma anche in sentieri nuovi, in prossimità di luoghi panoramici; interventi minimi spesso in legno o materiali minerali disposti a secco. Si tratta quindi di potenziare i sentieri esistenti, di disegnare nuovi itinerari, di scoprire valori ancora inespressi. Prevediamo anche un intervento di restyling nei ponti, ideali belvedere, oggi quasi tutti degradati ed in abbandono, in realtà punti privilegiati di fruizione ed osservazione del paesaggio.
FOLIE E LIDI
Lungo i percorsi di lungolago prevediamo una serie di “stazioni” nei punti più significativi e di incrocio, sono presidi informativi, punti di ristoro. Abbiamo fatto riferimento alle folie, Object à réaction poétique, osservatori del paesaggio, architetture del paesaggio generate dal paesaggio che hanno lo scopo di stabilire delle relazioni complesse tra di esse e con il contesto, di determinare sorpresa e curiosità nei visitatori. Sono punti di riferimento, di sosta per biciclette, belvedere, chioschi, piccole unità di servizi per l’accoglienza, spazi attrezzati per il supporto dell’attività sportive. Prevediamo anche il ridisegno dei lidi con sistemi leggeri di legno, percorsi, pontili, pergole e volumi per servizi, strutture flessibili, durante i mesi invernali ridotte ai minimi termini che si ampliano per addizioni nei periodi estivi.
ECOMUSEI, AGRITURISMI, OSTELLI, B&B
Esiste un patrimonio immobiliare non utilizzato a causa del già citato fenomeno di spopolamento dell’area. Prevediamo quindi di agevolare con incentivi una rete sempre più capillare di strutture ricettive: agriturismi, bed&breakfast, case albergo, ostelli, ecomusei. A questo sistema si connette la promozione di nuova occupazione (sistema produttivo locale, fiere antichi mestieri e lavorazione prodotti tipici). Per i borghi (Roccasinibalda, Varco Sabino, Castel di Tora, Concerviano, Ascrea) che mantengono ancora intatta la dimensione rurale di qualità evidente negli aspetti fisici ed in una serie di attività (feste di paese, sagre, processioni fiere antichi mestieri e lavorazione prodotti tipici), proponiamo l’istituzione di ecomusei. Per Petrella Salto proponiamo un ostello della gioventù, per la vicinanza alla strada di scorrimento Rieti Avezzano, la dotazione di servizi ed i collegamenti con Borgo San Pietro e Fiumata e quindi il lungolago. Agriturismi, bed&breakfast per Poggio Vittiano, Marcetelli, Pacanico Sabino.
1.6. RIQUALIFICAZIONE DEL PAESAGGIO RIPARIALE
Premessa e obiettivi
Il progetto di riqualificazione paesaggistica dei laghi “Salto” e “Turano” si fonda sui principi del ripristino e del potenziamento naturalistico quale fattore strategico di recupero della funzionalità dell’ecosistema lacuale. I perimetri dei laghi, pertanto, più che “chiudere” gli ambiti della progettazione costituiscono due richiami per creare una continuità morfologica ed ecologica dall’acqua (fondo valle) verso le fasce submontana e pedemontana.
La presenza di fenomeni di degradazione del suolo (quali l’erosione e la instabilità delle sponde dei corsi d’acqua che confluiscono nei due laghi) impone una inscrizione del progetto di riqualificazione all’interno di strutture “flessibili” sia di tipo intensivo, finalizzate al consolidamento delle sponde (gabbionate rinverdite – intervento 1), sia estensivo “opere vive” (fascinate e viminate rinverdite – intervento 2) per il contenimento dei processi erosivi in atto nei versanti.
La riqualificazione verrà quindi attuata mediante interventi localizzati su sponde e versanti coniugando gli obiettivi di controllo dei processi di degradazione del suolo e di creazione di sistemi connettivi tra i laghi e gli ecosistemi circostanti.
Si prevede inoltre la creazione di un biotopo circum-lacuale e planiziario di pregio naturalistico attraverso la messa a dimora di specie idonee sia al ripristino della fisionomia naturale delle zone di fondovalle, sia alla creazione di una nuova unità fisionomica caratterizzata da specie esotiche di alta valenza ornamentale e simbolica (intervento 3).
Il fenomeno delle oscillazioni stagionali del lago, alle quali sono ascrivibili alcune componenti simboliche e sceniche di forte impatto emotivo (emersione di particolari architettonici di centri rurali sommersi), saranno valorizzate ed esaltate attraverso interventi di stabilizzazione e inerbimento delle sponde del lago e la creazione di un habitat acquatico (intervento 4).
DESCRIZIONE DEGLI INTERVENTI
Intervento 1 – Gabbionata rinverdita
L’intervento prevede la posa in opera di strutture di “gabbia” di rete metallica zincata, modulari, legate tra loro, riempite con pietrame e terreno vegetale e rinverdite mediante messa a dimora di talee o astoni di salice o altre latifoglie con capacità di radicazione avventizia dal fusto già durante la posa del pietrame (vedi particolari).
Intervento 2 – Fascinata e Viminata di salici
L’intervento prevede la stabilizzazione dei versanti dei corsi d’acqua attraverso opere di sistemazione naturalistica che combinano materiale vegetale morto (picchetti, fascinate e viminate) e vivo (talee, piantine a radice nuda e/o in fitocella di salici (vedi particolari).
Intervento 3 – Creazione di un biotopo planiziale e di ambiti ornamentali. L’intervento prevede la realizzazione di boschetti naturali attraverso la messa a dimora di specie arboree autoctone (tabella 1). Tali biocenosi costituiranno “strutture di paesaggio” in grado di ricostituire gli elementi di connettività, permeabilità biologica e di biodiversità tra il fondo valle e l’ambiente circostante. L’intervento prevede inoltre la creazione di una nuova unità fisionomica caratterizzata da specie esotiche di alta valenza ornamentale e simbolica
Intervento 4 – Stabilizzazione delle sponde dei laghi e creazione di un habitat acquatico
L’intervento ha funzioni stabilizzante, paesaggistica, di rifugio per specie acquatiche e fitodepurativa.
La stabilizzazione verrà effettuata attraverso la posa in opera di rulli con zolle di cannuccia, rulli sommersi e gabbionate cilindriche nonché palificate spondali.
La creazione dell’habitat acquatico prevede la suddivisione della sponda del lago in zone (dall’esterno verso il lago) umida, palustre, di bassofondo e d’acqua profonda e, in ciascuna di esse, la piantumazione di specie graminoidi secondo una precisa serie dinamica vegetazionale. Le specie palustri impiegate per la stabilizzazione e per l’inerbimento appartengono all’associazione Phragmitetum.
Si prevede inoltre la messa a dimora di specie galleggianti nella vicinanza dei bordi del lago a fini scenici e ornamentali (tabella 2).
1.7. DESCRIZIONE DEL MODELLO DI SVILUPPO PROPOSTO
1.DA BANDO DI CONCORSO
“Il Progetto del paesaggio dei laghi del Salto e del Turano come strumento per lo sviluppo turistico ed economico dell’area”, creando un piano di sviluppo che sia auto-sostenibile, dove gli attori principali sono i residenti stanziali e occassionali del territorio stesso.
- MERCATO Nel suo complesso, la crescita di interesse per il turismo verde e per i laghi è una tendenza emersa negli ultimi anni, che ha fatto registrare incrementi notevoli già nel 2006, quando gli arrivi nelle strutture ricettive italiane per soggiorni sui laghi sono cresciuti del 10% rispetto al 2001 (dati Istat). In cima alla classifica dei prodotti di interesse segnalati dai 500 buyer internazionali interessati all’offerta turistica italiana e intervistati, ci sono i tour culturali (62,3% di gradimento); il turismo enogastronomico (59,1%); quello balneare (52,1); i city breaks (51,9%); terme e benessere (50,7%), il turismo ai laghi (40,8% di gradimento), quello rurale (23,9%) ed ecoturismo e natura (23,9% di gradimento), seguiti dal turismo religioso (23,3%), passeggiate/escursionismo (20,3%), cicloturismo (19,3%) e trekking (12,6%). Le rive dei laghi sono il luogo ideale per interessanti escursioni a piedi e in bicicletta, per piacevoli passeggiate nei boschi e nelle radure che li circondano o per la pratica di sport emozionanti, come sci nautico, vela, canoa e immersioni. Sono il luogo dove si rifugiano per la nidificazione e lo svernamento numerose specie d’uccelli che fanno la felicità degli amanti del birdwatching. Inoltre castelli, pievi e abbazie, siti archeologici e località storiche consentono di vivere attorno ai laghi percorsi di emozionante interesse.
Quello dei laghi è un prodotto turistico che si adatta a qualsiasi target, ma per l’evoluzione della domanda specifica risulta necessario rivolgersi ad una tipologia di turista, di ogni età, che predilige la tranquillità e che vuole essere immerso in una natura incontaminata. Si parla di storia, di ambiente, di tradizioni, di buona tavola, di serenità e di benessere.
Questi fattori hanno determinato le variabili che dovranno essere sviluppate sul territorio dei laghi del Salto e del Turano per una politica vincente di sviluppo economico-ambientale del territorio che vede la popolazione locale quale attore principale e determinante di tale processo. Una politica tesa ad evidenziare e sviluppare le caratteristiche proprie del territorio, da una parte dotando gli attori locali (popolazione residente: artigiani, albergatori, commercianti, agricoltori, tecnici del paesaggio, ecc..) degli strumenti necessari per poterlo fare, dall’altra attirando capitali e know-how dall’esterno.
Esperienze regresse:
A tale scopo sono stati analizzati piani di sviluppo similari quali: “Piano di sviluppo locale dei due laghi” Alpi Lepontine – Alto Lario Occidentale-Valvassina, Valvarrone, Val D’Esinio e Riviera; Lago di Bracciano; vari piani di sviluppo turistico territoriale in Umbria e Toscana.
Partendo da contesti territoriali caratterizzati da:
- Una qualità paesaggistico- ambientale rilevante;
- Un fenomeno di spopolamento dei luoghi e da una carente sistema di comunicazioni;
- Mancato e ridotto effetto indotto sul territorio della polarizzazione dello sviluppo, con anzi il rischio di ulteriore indebolimento demografico delle località emarginate e lontane. Elevato invecchiamento della popolazione con crescente rischio di emarginazione; inadeguamento del territorio alle esigenze delle generazioni più giovani in termini di istruzione, lavoro e più in generale in termini di qualità della vita con ulteriore indebolimento del tessuto delle imprese presenti;
- Ridotta se non assente cultura d’impresa;
- Assente pianificazione congiunta fra gli attori;
- Un caratterizzante patrimonio culturale e di tradizioni;
- Carenza di una organica e coerente politica di valorizzazione e di promozione.
I Piani di sviluppo studiati hanno evidenziato che le politiche di sviluppo turistico-ambientale ecosostenibile ed anche di sviluppo economico in senso stretto efficaci sono state orientate verso:
• La valorizzazione del Paesaggio; mantenendo le peculiarità dello stesso e salvaguardando l’ambiente presente;
• Gli attori che devono essere coinvolti e che devono interagire in una politica orientata ad uno stesso obiettivo sono: Associazioni ambientaliste, Enti per il Turismo, Enti ed associazioni culturali e di gestione dei servizi, Amministrazione Provinciale, Comuni;
• L’immagine del territorio deve risultare chiara e caratterizzante, la comunicazione deve essere efficace;
• I primi attori coinvolti in un processo di sviluppo di questo tipo devono essere i residenti e i turisti di lungo periodo; in Umbria ed in Toscana si è riscontrato che il turista che acquista un’abitazione come seconda casa sente proprio anche il territorio ad esso circostante, conscio che è il vero valore aggiunto, diventando egli stesso attore in politiche di salvaguardia e di miglioramento ambientale dello stesso;
• La valorizzazione delle attività tradizionali come l’artigianato, la cucina tipica, ecc..; anche in contesti internazionali risulta l’elemento trainante dal punto di vista turistico;
• La valorizzazione di tutte quelle qualità che portano il “turista” e chi vi abita ad una situazione di benessere e quindi ad una buona qualità della vita.
Partendo da queste considerazioni empiriche si illustra il Piano di Marketing proposto;
- PIANO DI MARKETING E COMUNICAZIONE
Il Marketing Territoriale può essere definito come un processo di comunicazione in cui il territorio viene assunto come risorsa.
La creazione di un Consorzio “Laghi del Salto e del Turano” risulta fondamentale per creare sinergie tra i due territori attigui creandone uno solo a livello gestionale (allo scopo di incrementare le economie di scala fra le filiere produttive ad esempio) e per dare un’immagine univoca del territorio e delle sue risorse.
Valorizzare le caratteristiche peculiari del territorio:
• Produzioni tipiche alimentari: la pastorizia a cui corrisponde una significativa produzione di prodotti caseari; la produzione ed il commercio del tartufo, in loco, prodotto tipico ad alto valore aggiunto che vede una domanda sempre più in crescita ed in grado di attirare molti turisti, la possibilità di incrementare la produzione dello stesso è fattibile senza costi eccessivi; produzione e commercio della castagna “rossa” del Cicolano IGP, differenziando l’offerta ad esempio con la produzione di marmellate, pasticceria, liquori alla castagna; la produzione della lenticchia, vino rosso e bianco di Roccasinibalda, il fagiolo di Colle di Tora;
• Specie animali e vegetali tipiche: Poa Alpina, Sassifraga marginata, Astragalo Peloso, Silena Acaule, Betulle del Vallone di Teve, Cerro, Roverella, Acero di Monte, Frassino Minore, Sorbo Montano e Carpino Nero, Nigritella Widderi (orchidea presente sul Monte Morrone, rarissima). Castagneti e Fustaie con esemplari secolari, querceti caducifogli con cerro, rovere e foraggere. Riserva dei Monti Cervia e Navegna Riserva Naturale Regionale;
• Artigianato: attività connesse alla produzione della canapa, al ciclo del legno, alle colture delle erbe officinali; creando legami al territorio, tipo: manifattura del legno che ricordi il territorio con forma di animali, ecc… Attività connesse allo sviluppo di corsi professionali rivolti ai settori alla produzione tipica locale;
• Attività legate alla componente acqua: museo della diga, circuito dei mulini ad acqua, percorsi naturlistici legati ai corsi d’acqua ed alle sorgenti;
• Attività sportive: organizzazione di eventi e manifestazioni sportive (coinvolgimento CONI e Federazione Italiana Canottaggio) canottaggio, canoa, windsurf; affitto di muontainbike, corsi di freeklimbing, corsi di fotografia e birdwatching, equitazione, immersioni, ecc…
• Attività legate al patrimonio storico-culturale, alle qualità paesistico-ambientali e storico-archeologico esistente (Parco archeologico a Corsaro, ecc..).
1.8. PREVISIONE SOMMARIA DI SPESA DEGLI INTERVENTI NECESSARI
ALL’ATTUAZIONE DEL PROGRAMMA DI SVILUPPO
Le fasi di sviluppo si intendono suddivise in BREVE PERIODO, MEDIO e LUNGO PERIODO; intendendo così una politica di sviluppo turistico ed economico autosostenibile, che vada a gravare sul “turista” e non sul territorio(processo di cogenerazione economica che ribalta i costi sul consumatore-fruitore stesso).
• Nel breve periodo si tende agire sulle variabili migliorative del territorio che abbiano costi contenuti e che incrementino la domanda turistica nell’immediato. Prevediamo un primo intervento, che si realizza in due anni con un investimento di circa cinque milioni di euro, cifra ritenuta non eccessiva se messa in relazione con la dimensione territoriale dell’intervento;
• Nel medio periodo, quando cioè la domanda turistica si è incrementata, si tende a creare maggiori economie di scala e rafforzare le filiere produttive anche grazie ad una migliore gestione territoriale, incrementando così l’offerta anche di servizi;
• Nel lungo periodo le energie vengono indirizzate nel migliorare le infrastrutture ed i servizi di maggiore onerosità.
BREVE PERIODO (costo previsto 5.000.000 euro):
Costruzione delle Porte “Salto e Turano” e di due centri accoglienza (3.000.000 euro)
Realizzazione percorsi salute, lidi, osservatori, folie, interventi puntuali di riqualificazione paesaggistica della fascia ripariale (1.500.000 euro)
Marketing e comunicazione (500.000 euro)
• Istituzione del Consorzio “ I laghi del benessere”. Attori coinvolti: Associazioni ambientaliste, Enti per il Turismo, Enti ed associazioni culturali e di gestione dei servizi, Amministrazione Provinciale, Comuni. Inoltre si sottolinea la necessità di coinvolgere i residenti attraverso un “associazione residenti”, essendo gli stessi l’anello chiave di riuscita di tutta la politica;
• Riorganizzare delle attività che possono essere svolte in loco, quali attività sportive, itinerari storico-culturali e paesaggistici, anche attraverso l’organizzazione di manifestazioni ed eventi;
• Formazione imprenditoriale specifica per tutti i soggetti attivi sul territorio;
• Piano di sviluppo legato alle potenzialità di acquisire fondi Comunitari (es: LIFE, FESR, FEOGA, FSE, FEASR, FEP) e non;
• Certificazione ambientale dell’Ente gestore di aree protette (allo scopo di avere maggiore visibilità, maggiore qualità ambientale percepita anche dal turista, maggiori garanzie di accesso ai fondi) EMAS;
• Sviluppo certificazioni agroalimentari volontarie;
• Identificazione di una marca territoriale;
• Rifacimento cartellonistica: che descriva in modo immediato e chiaro le attività che possono essere svolte (itinerari in moutainbike con soste fitness, specie animali e vegetali presenti da poter vedere, prelibatezze culinarie da degustare, percorsi benessere-salute, corsi di yoga, manifestazioni sportive in generale, ecc..);
• Sviluppo delle attività connesse all’artigianato: legno, ferro, ceramica, ecc…
• Editing di Brochure con immagini di immediata lettura e comprensione da distribuire in loco e in grado di attrarre turismo dalle città limitrofe e anche dall’estero tramite accordi con tour operator e agenzie (lavorano a percentuale :“non li pago se non vendo!” ).
MEDIO PERIODO (costo da determinare con l’incremento della domanda)
• Interventi di riqualificazione paesaggistica della fascia ripariale;
• Istituzione di ecomusei;
• Incentivi per B&B, agriturismi, ostelli;
• Potenziamento e organizzazione delle filiere produttive;
• Metodologie per attrarre imprenditoria e capitale esterno;
• Miglioramento della viabilità e della rete di trasporti pubblici;
• Creazione di servizi di base, banche (bancomat), farmacie, promozione di centri professionali specifici (storia, biologia ad esempio), ecc…
LUNGO PERIODO (costo da determinare con l’incremento della domanda)
• Completamento della riqualificazione della fascia ripariale;
• Miglioramento della viabilità e della rete di trasporti pubblici più determinante; istituzione scuole elementari, medie e professionali (turismo,ambiente, storia, archeologia, ecc..)
• Ristrutturazione dei Borghi, casali e più in generale alloggi, tutti in un’ottica di site planning (L.R. 38/99), senza travolgere il paesaggio ma seguendo una logica di urbanistica meno invasiva possibile per non andare ad intaccare il vero valore aggiunto del territorio la tradizione, la cultura, la natura.