L'autorimessa a due piani interrati si inserisce a ridosso di un piccolo centro storico in una fascia di costa schiacciata verso il mare dal tracciato della ex ferrovia, oggi pista ciclabile, che separa la fascia costiera dalla disorganica espansione edilizia degli anni '60/'70 e dalle infrastrutture principali. Un sottopasso permette al traffico veicolare proveniente dalla strada statale di raggiungere quella litoranea. Il luogo, caratterizzato dal diradarsi del tessuto edilizio e da scarpate e alti muri di sostegno era ideale per l'inserimento di un volume seminterrato.
L'intervento si inserisce in un discorso di revisione degli accessi al centro storico e alle spiagge antistanti che persegue il fine di pedonalizzare l'intera area restituendola alla costa e al mare mediante la creazione ai due estremi di punti di fermata delle auto. L'autorimessa, che ospita 105 posti auto, occupa lo spazio interrato sottostante le aree della ex stazione ferroviaria e si relaziona con il contesto attraverso un unico muro, una facciata a forte sviluppo orizzontale visibile dal mare per lunghi tratti.
Nel fronte, lungo 85 metri per un'altezza media di 6 occorreva inserire le bucature per l'aerazione antincendio. Con lo scopo di enfatizzare l'orizzontalità dell'inserimento, ma anche a memoria iconografica del tracciato e dei convogli ferroviari, si sono introdotte delle bucature fortemente verticali che scandissero la superficie in modo regolare. I pieni sono stati rivestiti in pietra locale con la stessa modalità di posa dei muri di sostegno dei terrazzamenti liguri. La “pelle”, costituita da due diversi elementi modulari in acciaio zincato che assolvono a tutte le necessità pratiche di antintrusione, anticaduta, frangisole e parapetto in copertura, posati con ordine 1 2 2, introduce il ritmo. I piccoli volumi “trasparenti” dei blocchi scale/ascensore sulla copertura, mettono l'autorimessa in relazione diretta con la pista ciclabile e la rendono immediatamente identificabile.