UNDAI
Nuovo polo di laboratorio artistico a Lambrate
Un altro intervento di recupero di un’area industriale dismessa che si trova all’incrocio tra le vie Ventura e Massimiano, adiacente al lotto di via Massimiano 25. Ne vengono ricavati, al piano terra spazi commerciali e gallerie d’arte, al primo piano un bar-ristorante e ai piani superiori atelier e laboratori.
Il lotto occupa una posizione di cerniera fra il tessuto residenziale e quello industriale. L’isolato prospiciente è occupato dall’ex-Faema che oggi, ospitando al suo interno la sede di una rivista, una scuola di formazione universitaria, gallerie e studi d’arte è diventato un nuovo centro di vita per il quartiere.
L’intervento, sia per vocazione funzionale sia per le scelte volumetriche adottate si pone come elemento di mediazione, in grado di trovare un equilibrio fra le funzioni storicamente sedimentate e i recenti innesti. Sul fronte strada si realizza di un edificio di cinque piani in continuità con la cortina edilizia di Via Massimiano, in grado di individuare formalmente un nuovo ambito a cavallo dell’incrocio stradale: un corpo solido, scultoreo, incastonato nel perimetro del lotto. Il capannone interno preesistente verrà mantenuto nella struttura e nel profilo.
Lo spazio che viene a delinearsi è quello di un complesso con un edificio su strada e due corpi in linea sul retro, a disegnare una corte regolare che ribalti l’introversione dell’attuale capannone in un nuovo spazio di relazioni da scoprire al di là della cortina.
È un fatto assodato, infatti, che la storia urbana di Milano non si sia mai data attraverso grandi spazi aperti, siano essi stati le piazze medievali, le fughe prospettiche rinascimentali, o gli incroci ottocenteschi: da città medievale, seppur atipica, essa ha avuto i suoi spazi di scambio e relazione nelle vivaci corti protette dalle massicce facciate dell’edificato urbano.