NUOVO COMPLESSO SCOLASTICO A SAN MARTINO IN RIO
Visto dall’alto, il tessuto urbano di San Martino appare estremamente compatto e saldamente racchiuso. La giacitura del costruito si presenta molto regolare e orientata verso est/ovest . La scuola non fa eccezione se si esclude la palestra che determina una repentina torsione verso nord dell’intero complesso. Il plesso scolastico di Via Manicardi si trova all’interno del parco che caratterizza la zona nord di San Martino in Rio. Quest’ultimo appare diviso in due zone separate dal piazzale della fiera. L’area a diretto contatto con la scuola è caratterizzata dalla presenza di alberi ad alto e medio fusto mentre la zona occupata dalla scuola media e dai campi sportivi risulta più spoglia e dispersiva. Ampie zone pavimentate si accostano ad aree lasciate a prato senza una logica evidente.
La scuola attuale nasce come progetto unitario negli anni ’70 e si sviluppa per successivi ampliamenti lungo i venti anni seguenti. Mentre i primi interventi rispettano le linee guida stabilite nel progetto originario lo stesso non può dirsi per l’ampliamento del 2001. La nuova struttura appare debole e meno caratterizzata rispetto alle altre parti del complesso. Il progetto si sviluppa intorno a due diversi interventi demolitivi. Il punto chiave dell’intera operazione consiste nella demolizione dell’estensione del 2001. In questo modo si elimina l’anello debole dell’intero sistema e si prepara lo spazio per il futuro ampliamento. Il nuovo blocco si sviluppa su una superficie di circa 680 mq proseguendo l’allineamento dettato dalla sala arcobaleno e spingendosi verso l’interno del parco. All’interno dell’edificio esistente una serie di demolizioni parziali e di dettaglio permettono di liberare gli spazi generando un percorso che dall’ingresso di Piazza Carnevali raggiunge attraverso un andamento a zig zag il nuovo corpo di fabbrica.
Sul piano urbano la scuola viene aperta alla città, attraverso una riorganizzazione degli accessi, degli spazi esterni e del parco. Il sistema di accesso al plesso è oggi sbilanciato verso piazza Carnevali mentre il fronte verso Via Cottafavi viene utilizzato come ingresso/uscita di servizio. La realizzazione del nuovo ampliamento modificherà sensibilmente gli equilibri tra i due fronti della scuola. Con il successivo potenziamento dei parcheggi lungo Via Pruni e soprattutto lungo Via Signorelli verrà incentivato l’ingresso da Via Cottafavi alleggerendo il carico di traffico su Via Manicardi.
Il nuovo parco si struttura attraverso un sistema di percorsi semplici e regolari che innervano tutta la zona sud ridefinendone le caratteristiche. Nella zona più a nord, in uno spazio privo di regole e di chiari rapporti tra figure e sfondi sono state disegnate una serie di grandi stanze verdi, realizzate con siepi di acero bianco. Seguendo l’insegnamento di Carl Theodor Sørensen, il nuovo giardino è stato interpretato in modo architettonico creando muri fatti di paesaggio, sequenze di stanze attraversate dal vento in cui potersi perdere, come se fossero labirinti. Il piazzale della fiera sarà lasciato libero e quindi in grado di poter ospitare i diversi eventi che periodicamente lo occupano. L’unico intervento importante riguarda il trattamento del piano orizzontale su cui saranno disegnati una serie di percorsi. L’elemento dominante del disegno è la pista ciclabile che attraversa il piazzale da est ad ovest. Intorno a questo tracciato si rincorrono un insieme di segni che collegano metaforicamente diversi punti del parco con l’ingresso della scuola e con il parcheggio di Via Pruni.
Il nuovo blocco si sviluppa su un solo livello. Le relazioni con il costruito si trasformano in un’architettura riconoscibile, perché canonica nelle sue forme di valore universale come il sovrapporsi di un tetto a falde ad un basamento. La distribuzione interna è estremamente lineare. Un corridoio centrale distribuisce su due lati i diversi ambienti. Tutte le aule si affacciano su questo asse ed un sistema di arredi appositamente disegnato consente un uso non convenzionale dello spazio. Le pareti di separazione tra le aule sono state realizzate con sistemi mobili in legno e consentono una continua trasformazione dello spazio didattico. All’esterno la scuola appare come una grande casa. Le pareti laterali sono rivestite in laterizio mentre il prospetto di ingresso, rivestito in doghe di legno, si colora di rosso cremisi. Lungo i prospetti laterali ampie aperture mettono in relazione le aule con i giardini esterni. Il nuovo volume si inserisce armoniosamente nel complesso preesistente stabilendo un collegamento con il quartiere circostante ed il parco.