GALLERIA D’ARTE MODERNA RICCI ODDI
La Galleria Ricci Oddi, costruita tra il 1924 e il 1925 a Piacenza (Italy), costituisce un esempio ragguardevole, e pressoché unico in Italia, di architettura museale moderna in cui il nitore geometrico delle varie sale, di sapore metafisico, convive con la complessità strutturale e con le innovative scelte funzionali, come quella dell’illuminazione naturale zenitale, fortemente caldeggiata dallo stesso fondatore Giuseppe Ricci Oddi.
Fin dal 1913 Giuseppe Ricci Oddi ricerca un edificio adatto a contenere la sua collezione d’opere d’arte moderna, ma le numerose trattative intraprese per l’acquisto di vari stabili falliscono una dopo l’altra. Alla fine egli decide di far costruire a sue spese un apposito edificio sull’area dell’ex convento di S. Siro, terreno fornitogli gratuitamente dal Comune di Piacenza.
Ad occuparsi (gratuitamente) della costruzione, a partire già dal 1924-1925, è l’architetto Giulio Ulisse Arata.
La Galleria Ricci Oddi costituisce un esempio ragguardevole, e pressoché unico in Italia, diarchitettura museale in cui il nitore geometrico delle varie sale, di sapore metafisico, convive con la complessità strutturale e con le innovative scelte funzionali, come quella dell’illuminazione naturale zenitale, fortemente caldeggiata dallo stesso fondatore.
Uno dei punti nodali del progetto è costituito dall’utilizzo delle parti residue dell’ex Convento, e del loro raccordo con il nuovo edificio della galleria vera e propria. Questo raccordo è realizzato con una serie di cortili porticati, in parte già esistenti, che offrono una progressione di passaggi filtranti tra i vari corpi di fabbrica fino al Chiostro grande, ricostruito ex novo sui due lati mancanti ed aperto sul verde. In questo modo si raggiunge una coerente ed omogenea permeabilità tra spazi aperti, filtri porticati e spazi interni. I residui spazi conventuali risalenti al ‘600 vengono differenziati, grazie all’intonaco, dalle nuove costruzioni edificate con mattoni a vista.
Quindi il sistema cellulare della galleria d’arte moderna è concepito attorno ad un percorso organico e senza ritorni, all’interno del quale le venticinque sale di esposizione presentano una precisa autonomia volumetrica e spaziale, dando luogo, tuttavia, ad un itinerario unitario.
La storia della Galleria d’arte moderna trae origine dalla vicenda privata del collezionista, che inizia a costituirla per gusto personale. Solo dopo anni Ricci Oddi ritiene doveroso creare una struttura pubblica nella quale collocare le opere, nell’ottica di una crescita continua della raccolta.
La storia della collezione è inscindibile da quella dell’edificio, costruito ugualmente per volontà di Giuseppe Ricci Oddi. Il desiderio di trovare un’adeguata collocazione alle opere d’arte dà così origine ad un’architettura d’eccezione, appositamente pensata, progettata e realizzata.
Le mie foto sono realizzate in tre momenti diversi. Le foto degli interni sono scattate in data 4-3-2018, giornata nuvolosa e con gli esterni innevati. La luce, uniforme e distribuita all’interno della galleria, esalta la ricchezza spaziale della successione di ambienti della galleria.
Una parte delle foto degli esterni è realizzata in occasione della Mostra: INTERNI OPEN BORDERS | Piacenza 2016
Progetti: Emiliana Martinelli | Marco Ferreri | Mendini-Pesce
LINK (interni open borders): https://www.flickr.com/photos/archibianco/albums/72157675317862315/with/30488215001/
L’ultima parte delle foto è realizzata in occasione di
SUMMERTIME IN JAZZ 2016 | Piacenza | Organizzazione: Piacenza Jazz Club
Giovanni FALZONE, tromba e sintetizzatori
Umberto PETRIN, pianoforte
LINK (summertime in jazz): https://www.facebook.com/pg/gaZblanco/photos/?tab=album&album_id=1213229742044941