PROGETTO PER UN POLO SCOLASTICO DI ECCELLENZA ALBERGHIERO ED AGROALIMENTARE AD ARIANO IRPINO
Progetto per il nuovo polo alberghiero nel centro storico di Ariano Irpino.
SUL PRINCIPIO INSEDIATIVO
Il complesso programma funzionale per una scuola di cinquecento alunni e la limitata estensione del lotto, impongono una volumetria e un’altezza complessiva che contrasta, in maniera sensibile e decisa, con la scala urbana del tessuto storico di Ariano.
Il “fuori scala” della scuola è, dunque, una condizione inevitabile (se non viene accettata si dovrà prendere seriamente in considerazione la possibilità di trovare un sito alternativo!).
Non rimane che ambientare adeguatamente l’edificio adottando una strategia che sappia trasformare un limite – il “fuori scala”, appunto – in risorsa.
Ma come fare?
Quattro azioni fondamentali ne disciplinano la scelta insediativa:
1) dividere l’edificio in due parti: una basamentale – cioè dal livello piazza verso il basso – e una di elevazione – dalla piazza verso l’altro;
2) estendere il piano della piazza sul bordo esterno dell’edificio;
3) rendere l’edificio permeabile, trasversalmente, da monte verso valle (e viceversa), utilizzando una nuova scalinata urbana;
4) rivestire in maniera differente l’involucro in relazione al contesto specifico.
La quota di piazza S.Francesco stabilisce il punto di separazione tra gli ambienti a carattere semipubblico – l’auditorium e la palestra – ricavati nei piani seminterrati, e gli ambienti prettamente scolastici – aule e laboratori – collocati, invece, nei piani superiori. Il blocco inferiore si comporta, in tal modo, come un grande basamento che riprende il sistema insediativo del paesaggio urbano di Ariano, ripristinando una condizione orografica esistente prima della costruzione dell’Hotel Terrazze Giorgione (vedi immagine storica).
Sopra il piano basamentale un’apertura orizzontale scava l’edificio e permette di estendere il piano della piazza fino al bordo esterno della scuola. Si tratta di un accorgimento che produce un duplice effetto: da un lato alleggerisce l’attacco a terra dell’edificio sulla fronte interna, quella cioè verso la piazza, grazie al generoso sbalzo che amplifica la tensione prospettica che si apre verso il paesaggio esterno; dall’altro introduce il paesaggio e la linea dell’orizzonte nella composizione della scuola.
Un ulteriore permeabilità l’edificio scolastico la offre nella parte inferiore della piazza, grazie ad una nuova scala urbana, esterna alla scuola – e quindi indipendente dagli orari di apertura e chiusura dell’edificio scolastico – che consente di collegare via D’Afflitto con la quota della piazza. Tale scalinata ripete, nel sedime dell’area di progetto, il sistema delle scale urbane che da valle risalgono verso la strada di crinale.
L'INVOLUCRO EDILIZIO
La grande massa dell’edificio impone di risolvere il problema dell’ambientamento al contesto, attraverso un adeguato studio dell’involucro. Quest’ultimo deve declinarsi in modo differente in funzione degli affacci. Sono dunque tre i sistemi adottati:
1) rivestimento in pietra locale per il basamento;
2) una facciata “dura” a intonaco di calce e finestre-balcone sul lato valle;
3) una facciata “morbida” con curtain wall sul lato piazza.
Sul lato valle l’armonizzazione dell’edificio al contesto è garantita dall’utilizzo di un sistema di bucature che richiama e sintetizza la tipologia (dunque la geometria) delle finestre balcone diffuse nelle case del paese. In tal modo, nonostante il forte fuori scala, la facciata dialoga, attraverso un riverbero visivo, con gli elementi dell’intorno.
L’edificio si comporta in maniera differente sul lato della piazza. In questo caso l’altezza della scuola si arretra rispetto a quella su via D’Afflitto, allineandosi con le altezze della chiesa e della scuola vicina. Qui l’involucro dell’edificio è costituito da un curtain wall di vetro opalino bianco, traslucido e riflettente, che smaterializza la massa alleggerendo la presenza dell’edificio sulla piazza. In questo modo la riflessione del vetro permette agli elementi del paesaggio urbano limitrofo di riverberare sulla facciata della scuola.
IL FUNZIONAMENTO DELLA SCUOLA
Il progetto affronta e risolve, dettagliatamente, tutti gli obiettivi individuati dal Documento di Sintesi DPP.
La separazione della scuola in due porzioni (sopra e sotto il livello della piazza) permette un funzionamento flessibile e adeguato all’uso polifunzionale degli spazi.
Un’attenzione particolare è stata posta al sistema degli ingressi e ai flussi di fruizione. Alla scuola si accede dal livello della piazza, in corrispondenza del corpo più basso rivestito in pietra. Da questo punto una doppia scala (affiancata da ascensore montacarichi) permette di raggiungere i livelli superiori – dove si trovano le aule e i laboratori – e i livelli inferiori – dove si trovano auditorium e palestra. Una seconda scala, collocata a est, anch’essa con ascensore montacarichi, permette un veloce sistema di distribuzione verticale interno. L’ascensore di questa scala arriva fino al terzo piano seminterrato dove un parcheggio privato per la scuola rende possibile il carico scarico dei materiali.
Sia l’auditorium che la palestra hanno ingressi diretti e indipendenti dalla scuola. Questi spazi sono raggiungibili in tre modi differenti:
1) ingresso diretto dalla scuola tramite le due scale interne;
2) ingresso autonomo dalla scalinata che dalla piazza scende verso via D’Afflitto;
3) ingresso diretto da via D’Afflitto.
Questa separazione permette di utilizzare gli spazi semi-pubblici ricavati nel blocco basamentale indipendentemente dalle ore scolastiche.
Aperto alla fruizione pubblica è anche il bar del piano terra (livello piazza) e la biblioteca: due spazi accessibili direttamente dal grande portico e fruibili anche in orari non scolastici. Lo spazio esterno del portico diventa, in questo modo,un luogo ideale dove sostare per godere della vista sul paesaggio.
Il sistema distributivo delle aule e dei laboratori è garantito da un doppio corridoio aperto verso una corte triangolare: uno spazio che permette il soleggiamento interno e il circolo d’area a ogni piano.
L’organizzazione complessiva degli spazi è adeguata e risponde agli standard minimi previsti dal DM del 18/12/1975.