I Vestiti dei Sogni
Allestimento della mostra I Vestiti dei Sogni a Palazzo Braschi, Roma.
La mostra, realizzata nella sede di Palazzo Braschi ed organizzata dalla Cineteca di Bologna, ha esposto abiti del cinema italiano provenienti dalle più grandi sartorie nazionali: Canonero, Pescucci, Tirelli, Tosi. La progettazione e realizzazione dell’allestimento è stata studiata insieme al direttore della fotografia Luca Bigazzi ed ai tecnici delle luci di ViaBizzuno.
Nella pluralità delle voci d’orchestra, l’accordo fondamentale è stato quello di conferire agli abiti il ruolo principale nella scena, mantenendo tuttavia un’intima relazione con lo sfondo, nonché contenitore: uno degli edifici storici più importanti del Centro Storico Romano, voluto da Papa Braschi, attuale sede del Museo di Roma e collocato a passo tra Piazza San Pantaleo e Piazza Navona.
La progettazione si è concentrata sul disegno di basi dalle geometrie chiare, commisurate rispetto ai flussi del percorso espositivo, ai rapporti proporzionali delle sale ed alle sorgenti luminose. La scelta di utilizzare un legno laccato ha permesso di distinguere l’intervento dalle pavimentazioni tardo settecentesche e con la propria riflettenza si è rivelato ideale per le atmosfere create da Mario Nanni.
Significativo episodio progettuale è stata la ricollocazione — all’interno del Grande Salone che affaccia su Piazza Navona — dell’imponente plastico del complesso borrominiano di Sant’Agnese in Agone. Inserito in una composizione di quinte teatrali realizzate con pannelli autoportanti proporzionati alla elevata altezza della sala. In tale episodio si è risolta una pausa al percorso espositivo, in grado di ricordare la presenza della Navona nascosta dagli scuri per scelte illuminotecniche; un’interruzione al ritmo delle sale nel rispetto della partitura degli arazzi e delle proporzioni simmetriche interne allo spazio più rappresentativo del piano nobile.
La Cineteca ha inoltre predisposto la proiezione di importanti brani cinematografici riferiti agli abiti in mostra; le sorgenti delle proiezioni sono state opportunamente nascoste allo sguardo dello spettatore per non alterare un’illusione scenica sapientemente calibrata.