Cannabis Bank
Concorso di Idee. Giugno 2016.
with Arch. Marco Cellini, Arch. Federico Mentil, Arch. Placido Luise e Arch. Marco Ragonese
Dal "bugiardino" di progetto:
Categoria architettonica
Padiglione parassita per spazi urbani
Principio attivo
Casa a tre corti (Mies Van Der Rohe, 1934) 25%
Two Way Mirror Triangle (Dan Graham, 1998) 5%
Informazione continua e adattabilità allo spazio urbano 35%
Indicazioni
La Cannabis Bank è un edificio che garantisce diversi livelli di informazione e avvicinamento all’uso della Cannabis. Esternamente, in una sequenza che alterna pieni e vuoti, le superfici opache ospitano pannelli informativi circa l’uso e le proprietà curative, mentre le superfici trasparenti permettono di vedere le piante in piccoli giardini conclusi e di moltiplicare i riflessi grazie al triplo strato.
La composizione degli ambienti previsti dal programma determina tre giardini interstiziali all’interno dei quali si trovano le piante che svolgono un duplice compito: insegna per coloro che si trovano all’esterno, grazie anche alle luci artificiali che le illuminano la notte; paesaggio naturale per coloro che si trovano all’interno. Gli ambienti interni, infatti, trovano nelle tre piccole corti la loro unica relazione con l’esterno, determinando una percezione non soltanto visiva ma anche olfattiva grazie al profumo delle infiorescenze che invaderà gli ambienti. La casa a tre corti di Mies Van Der Rohe (1934) preserva il suo carattere introverso, ma si apre al pubblico diventando un edificio che parla alla città attraverso le immagini e la vegetazione.
Precauzioni per l’uso
L’edificio non presenta particolari rischi per le città. Al contrario gli spazi urbani troveranno nell’interazione diversi benefici grazie alla capacità della Cannabis Bank di adattarsi ai diversi contesti e di garantire un’informazione diversificata per livelli e interessi alla cittadinanza. E’ probabile che alcuni spazi urbani, grazie alla presenza della Cannabis Bank, possano, seppur temporaneamente, trasformarsi in veri e propri luoghi rivitalizzati.
Interazioni
Qualsiasi tipo di interazione è fortemente consigliata. La lettura superficiale limitata alla “pelle” può essere associata all’ingresso nell’edificio, dove essere accolti dallo spazio “domestico” della visitors hall in cui le superfici in legno rivestono l’ambiente e le grandi aperture rimandano alla visione dei giardini di Cannabis.
Avvertenze
La fruizione della Cannabis Bank può abbattere diversi pregiudizi e stereotipi rispetto all’uso della Cannabis. L’informazione continua derivante dalla superficie esterna dell’edificio – in costante mutazione – e la visibilità dei giardini come elemento urbano, non più nascosto o mimetizzato, potrebbe indurre le persone più conservatrici a ripensare le proprie idee ed entrare nell’edificio dove due consultori inondati dall’odore e dalla vista delle piante potrebbero far vacillare le convinzioni più inattaccabili. Un percorso in profondità, nella conoscenza della materia, da cui forse uscire cambiati e arricchiti. Ma sicuramente non indifferenti.
Composizione
Un padiglione della Cannabis Bank è realizzato mediante una struttura in pannelli di Xlam, rivestita esternamente con pannelli di lamiera e superfici vetrate, mentre internamente è isolata con fibre di canapa e pannelli di legno. Il pavimento, interamente in legno, prosegue anche nei giardini sulla cui superficie orizzontale sono ricavati i vasi per le piante.
Forma architettonica e contenuto
La configurazione presentata è dotata di ampi gradi di flessibilità al fine di relazionarsi con i contesti urbani più diversi. Il programma funzionale trova nella Visitors Hall lo spazio nodale attorno a cui si dispongono i consultori, la waiting area e la reception.
Scadenza e modalità di conservazione
La Cannabis Bank nonostante la sua temporaneità, non ha una scadenza. L’uso continuo e la sua presenza nelle città alimenta il suo rinnovamento e la sua capacità mutante. I materiali di cui è pensata garantiscono una durata pressoché illimitata. Non realizzarla lontano dalle persone di ogni età.
Lotto di produzione
22 giugno 2016.