The project responds to the Florence Islamic Community’ request to have a place of worship worthy, adequate for the large number of faithful that now live in the city and territory.
The vast area of intervention - about 140 hectares - lies between the River Arno and the dyke to protect the district Islet. Today small sports activities, a cement plant, temporary housing and ruins scattered characterize the whole area.
The design concept is inspired by the directives that provide the municipal zone development of as an area of the park up to be the largest and most qualified green zone of the city.
The new Islamic cultural center will insist in the landstrip further east of the whole area, where the river and the city meet. The new fabriche, are been designed as a natural and strong continuation of the urban fabric within the Argingrosso park and they will be the new gateway to the city.
The position of the Islamic cultural center is set at the intersection of the two main axes of the project. The first to continue the Lungarno dei Pioppi, parallel to the Arno, the second axis - normal to the previous - connects the Cascine park with the Isolotto by a footbridge.
The mosque, hinge between the commercial area and the cultural vocation one, stands on the main square that surrounds going along the rotation needed for orientation in the direction of Mecca.
The complex has been constructed with materials and techniques derived from the traditional Tuscan architectural style. The brick will matter most widespread, used with solid bricks in dough varies from gray to red-straw burnished hues mural in memory of Florence; analogous color of the mortar will be obtained by mixing powder of the same brick in the amalgam in order to obtain a greater material continuity in the apparatus of the elevations. A division between the basement and upper floors of all the buildings runs a thin bead of concrete reiterated with different sizes, in the culmination of some buildings. The treatment of the natural stones will be in the generality of cases of light sanding when not let the cutting of the quarry. The windows will be made of patinated metal. Wood trim, glass and stone combine, in all buildings to define the entry points and openings.
The three volta of the Mosque and the Minaret will present a common external finish obtained with a cement plaster made from clay tablet hues similar to those of bricks.
Il progetto risponde alla richiesta della comunità islamica fiorentina di avere un luogo di culto degno, idoneo ad accogliere il grande numero di fedeli oggi presente in città e nel territorio.
La vasta area d’intervento – di circa 140 ettari - riposa fra il fiume Arno e l’argine artificiale a protezione del quartiere Isolotto. Oggi piccole attività sportive, un cementificio, alloggi temporanei e ruderi sparsi caratterizzano l’intero lotto.
L’idea progettuale prende spunto dalle direttive comunali che prevedono lo svilupparsi della zona come area di parco fino a costituire la più ampia e qualificata attrezzatura verde della città.
Il nuovo centro culturale islamico insisterà nella lingua di terra più a oriente dell’intera area, dove il fiume e la città si ricongiungono. Le nuove fabriche, pensate come naturale e solida prosecuzione del tessuto urbano all’interno del parco dell’Argingrosso ne saranno la nuova porta di accesso dalla città.
La giacitura del centro culturale islamico è fissata all’incrocio dei due assi principali del progetto. Il primo a prosecuzione del Lungarno dei Pioppi, parallelo all’Arno, il secondo asse - normale al precedente - connette il parco delle Cascine con l’Isolotto per mezzo di una passerella pedonale.
La moschea, elemento di cerniera tra l’area commerciale e quella a vocazione culturale, campeggia sulla piazza principale che la avvolge assecondandone la rotazione necessaria per l’orientamento in direzione de La Mecca.
Il complesso è realizzato con tecniche e materiali derivate dalla tradizione costruttiva toscana. Il laterizio sarà la materia più diffusa, impiegato con mattoni pieni a impasto che varia dal color grigio-paglia al rosso brunito a ricordo delle tinte parietali fiorentine; analogo colore della malta sarà ottenuto mescolando polvere dello stesso mattone nell’amalgama al fine di ottenere una maggiore continuità materica nell’apparecchiatura degli alzati. A divisione fra il basamento e i piani alti, corre su tutti gli edifici un sottile cordolo di cemento armato ribadito con dimensioni diverse, nel coronamento di alcuni edifici. Il trattamento delle pietre naturali sarà nella generalità dei casi di leggera levigatura quando non lasciate al taglio di cava. Gli infissi saranno realizzati in metallo patinato. Inserti in legno, vetro e pietra concorrono, in tutti gli edifici a definire i punti di ingresso e le aperture.
Le tre volte della Moschea e il Minareto presenteranno una comune finitura esterna ottenuta con un intonaco di cemento a base di terra cruda compressa dalle tinte similari a quelle dei laterizi.