Il progetto si inserisce nel disegno di riqualificazione dell’area portuale con l’ambizione di divenire un prezioso link per raccordare il porto al cuore storico della città. L’intervento sulla banchina si pone quale hardware su cui innestare i software rappresentati dagli interventi di riqualificazione delle singole aree che su questa affacciano.
La scelta di una strategia “addizionale” mira ad evitare brusche trasformazioni sincroniche, consentendo uno sviluppo ed una fattibilità economica senza pregiudicare la continuità nella lettura storica e sociale dell’area.
L’obiettivo principale è quello di configurare un luogo in grado di coagulare gli interessi e le attività sociali e ludiche di diverse categorie di utenti, distinti per età, cultura e provenienza,
incentivandoli ad inventarne di nuovi. L’aggregazione orizzontale e verticale dei moduli configura una struttura reticolare complessa che si articola sui due margini della banchina e si eleva fino a raggiungere i 20 metri di altezza. Ricreando in filigrana il volume del vecchio trasbordatore rinsalda la memoria portuale del bacino, attraverso la propria cromia gialla e rossa che reinterpreta i colori dello stemma cittadino conferendo al contempo una immagine affine alla tradizione portuale e marittima.
La sua posizione ne permette inoltre il dialogo diretto con l’ex magazzino. Il grande spazio vuoto interno all’edificio si presta a divenire un grande contenitore di eventi, mostre, rappresentazioni, incontri, la cui chiusura vetrata permette al visitatore di estendere lo sguardo all’esterno, perdendosi nel fluire della vita sulla promenade e nell’orizzonte definito dal fondale della darsena.