Specus Corallii
The Coral Cave is a refuge from the world. A grotto where love can still happen. The place where the city regains its sacral dimension that binds those who were to those who are. The Coral Cave explores a Pre-Modern idea: when architecture was imagination and the city was the labyrinth of memory. That labyrinth renewed every day with the caresses of our eyes; that speaks to us, mutedly, of lives lived. The image is the place where the dead speak to the living. Where it confirms the idea of life as permanence and tradition. Without this silent dialogue, the city dies; entertainment and alienation take over neutralizing the subversive potential of love.
Lo Speco dei Coralli parla del sacro che proviene dal mare. La misura dello spazio racconta le allegorie della bellezza e della metamorfosi, figurate da conchiglie, evocate nei sedimenti della pietra del basamento, e coralli, alle cui flessuose asperità allude il rinzaffo rosso della volta perpendicolare. Conchiglie e coralli popolano l’immaginario della città di Trapani. La storia dell’arrivo della Madonna dal mare e le pietre intagliate del suo Santuario rivelano quanto, assieme alla tradizione dei coralli, il tema della conchiglia sia mito fondativo della sacralità della città. Il colore e le superfici tattili dello Speco riscoprono la sensualità delle polveri e della pietra che ci parlano del luogo e delle viscere della terra dove sono state cavate. Così, Specus Corallii, con il suo evocare la dimensione misterica di un mondo sommerso, racconta quell’immaginario che, dal mare, sedimenta da millenni il senso della vita della città e del suo paesaggio. Lo Speco dei Coralli appare come un antico oratorio. La configurazione classica della sua architettura, un rettangolo regolato dalla ‘sezione argentea’, lo rende disponibile ad usi ed interpretazioni diversi; evitando che, la dominanza della funzione e della tecnologia, per l’architettura da sempre pretesti casuali e transitori, possa esitare l’obsolescenza dell’opera.