Corti San Domenico
Le Corti sono forse uno dei maggiori interventi di recupero a livello architettonico-urbano di Pisa, situate in pieno centro lungo il Corso Italia.
La storia delle Corti di San Domenico è molto complessa e la sua configurazione, prima dei bombardamenti dell’ultima guerra, è il risultato di ampliamenti, demolizioni, ristrutturazioni e ricostruzioni che, a partire dall’epoca medievale, si sono succeduti fino agli anni cinquanta”
— Roberto Mariani, Corti di San Domenico. Nuovi servizi nel cuore della città, in «Polis idee e cultura nella città», III, 10, p. 112
La storia delle Corti è affonda le sue origini del tardo medioevo, quando nel XIV secolo la famiglia Gambacorti volle edificare un Monastero dedicato a San Domenico.
Nei secoli successivi il complesso si ampliò andando ad occupare uno spazio considerevole lungo l’attuale Corso Italia, ospitando un convento ed un ospizio.
I bombardamenti del 1943 demolirono gran parte del complesso delle Corti, facendo loro seguire la stessa tragica sorte di molte zone della città.
Lo scheletro delle Corti rimase abbandonato e allo sfacelo per quasi quarant’anni.
L’approvazione del Piano di Recupero dei primi anni Ottanta affidò al progetto di Roberto Mariani insieme agli architetti Gaetano Nencini, Ermanno Puccini e l’ingegnere Renato Bechi i lavori per il recupero dell’area, che finirono nel 1992.
Alcuni anni dopo il progetto, forte della sua attenzione al contesto ed all’estesa area attentamente ricucita, viene segnalato dal Premio Gubbio 1996 per la “notevole qualità del risultato progettuale”.