TORRE RAGANA
Nella piana di Sciacca, in mezzo ad un “vecchio borgo di campagna”, svetta Torre Ragana, un edificio a pianta quadrangolare, realizzato tra la fine del ‘400 e i primi del ‘500, già dei Tagliavia, oggi di proprietà della Azienda Agricola De Gregorio, nota per la produzione di vini siciliani.
“La costruzione … segnata col nome di Torre Ragana, non presenta le caratteristiche architettoniche delle torri di avviso o di difesa fatte costruire dai vicerè, ma quello di una casa-torre di campagna. Fu eretta certamente dai proprietari del luogo più a difesa contro attacchi di comuni briganti di terraferma che per l’avvistamento di navi nemiche o per la difesa contro gli assalti di pirati o ladroni provenienti dal mare.” (Salvatore Cantone, Itinerario delle Torri di guardia costiera – Torre Ragana). Praticamente si tratta di una torre di particolari, probabilmente più antica delle torri di Deputazione eretta a difesa della vicina senia e dei campi. Dette torri si integravano nel sistema difensivo delle torri di Deputazione ed era dotata di artiglieria e guarnigione (IL libro delle Torri - pag.81 ss.; S.Mazzarella - R.Zanca - Sellerio Editore Palermo - 1985).
Nel prosieguo, alla fine del ‘700, in adiacenza alla torre, fu realizzato un magazzino di grandi dimensioni per il deposito di cereali e la produzione del vino. Nell‘800 il borgo si ampliò ulteriormente con altri edifici ed un piccolo frantoio. Nei primi del ‘900, fu costruita anche una piccola scuola di campagna, costituita da poche classi. Degna di attenzione è, nelle vicinanze della torre, una grande gebbia cosiddetta “senia”, che serviva a tirare acqua dai pozzi. Di origine araba, la “senia” serviva per l’irrigazione dei terreni. In un ampio pozzo veniva installata una macchina di legno costituita da un nastro trasportatore verticale (nel caso specifico si trattava di una fune) teso fra due tamburi rotanti e munito di numerose brocche (“quartari”); queste, arrivate in fondo, si riempivano d’acqua e risalivano versando il loro contenuto in un'ampia vasca (“gebbia”). Il movimento rotatorio veniva generato da un animale da soma (asino o mulo) legato ad una trave orizzontale direttamente collegata alla “senia”. L`animale. bendato, girava attorno al pozzo in continuazione e, grazie ad un sistema di ruote dentate, faceva ruotare i tamburi e quindi la fune con le brocche.
I corpi edilizi della borgata sono così identificati: l’elemento storico-architettonico prevalente è l’antica torre Ragana, a pianta rettangolare di 7,90x6,20 e un’altezza di circa 13,00 mt. Internamente si sviluppa su tre livelli, il primo destinato a magazzino con mangiatoia per i cavalli, il secondo destinato alla guarnigione con deposito vettovaglie e armamenti, il terzo a terrazza per il controllo della campagna. A nord della torre, nel ‘700, si è aggregato un magazzino a tre campate con archi a tutto sesto e copertura con unica falda in legno e coppi siciliani. Successivamente, in parte nel ‘800 e in parte agli inizi del ‘900, altri corpi si sono aggregati alla torre fino a nasconderla. Il progetto di riuso è stato finalizzato a trasformare la struttura in zona di accoglienza della cantina enologica.
Le direttrici principali sono state:
a) per la valenza storica e architettonica del manufatto vincolato, ossia tendente alla conservazione integrale di tutti gli elementi riconosciuti congrui;
b) per la rivitalizzazione del complesso con l'inserimento delle nuove funzioni nel rispetto del sistema strutturale, distributivo, costruttivo e morfologico senza turbarne i caratteri tipologici.
c) per assicurare la trasmissione del bene culturale nel tempo dando un ottimo grado di sicurezza alla struttura per la risposta all'evento sismico.
Dal punto di vista funzionale, la distribuzione interna è stata impostata sullo schema strutturale dell’edificio nel rispetto della maglia muraria che non ha subito modifiche sostanziali.