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Nuova piazza Garibaldi a Concordia sulla Secchia

Intervenire per ricostruire a seguito di una catastrofe naturale, pone il progetto davanti a un tema più complesso rispetto a quelli tradizionali come l'ampliamento o la riqualificazione dell'urbano.
L’intervento in certi casi deve instaurarsi come sostituto di qualcosa andato perso, di un disegno precedente che altrimenti, probabilmente, non avrebbe dato modo al nuovo intervento di verificarsi. Deve perciò essere inteso come un nuovo elemento che ripari la frattura di organi convergenti ed in grado di valorizzare complessivamente il tutto.
Il progetto per la nuova Piazza Garibaldi e il nuovo edificio privato prospiciente nasce da queste riflessioni. Si propone come progetto riordinatore che riconfigura lo spazio circostante e ricostituisce i legami tra le parti non andate perse con le fratture del terremoto.
L’idea generatrice considera il portico di via della Pace e ancor più specificatamente la porzione di portico dell’ex Palazzo Mari come elemento di riferimento e dal quale partire per la costruzione del progetto.
Una maglia ortogonale e parallela, con passo prossimo a quello strutturale del portico del palazzo crollato, diventa strumento misuratore non solo teorico-ideale ma anche fisico. La maglia infatti misura dimensionalmente il nuovo spazio pubblico e lo lega al tessuto urbano, saldando concettualmente un legame tra le parti.
All’interno della trama ortogonale trovano spazio le funzioni pubbliche della Piazza, ordinate e riconoscibili: viabilità, percorsi, aree per l'aggregazione sociale quotidiana e per le manifestazioni. Trova altresì spazio il volume del nuovo edificio, che si sviluppa a partire dall'intersezione degli assi della maglia. Il nuovo edificio inoltre coglie alcuni dei caratteri salienti delle architetture dei palazzi adiacenti e li ripropone in chiave contemporanea. La nuova Piazza ed il nuovo edificio sono così posti in stretta relazione fra loro e, più in generale, con il contesto urbano e architettonico.

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