Il Tappeto di Pietra
Concorso per il riordino, la riqualificazione e la valorizzazione del Centro Storico di Vidigulfo, Pavia.
Il centro storico di Vidigulfo vive oggi una condizione anomala: all’omogeneità tipologico-volumetrica delle sue cortine edilizie non corrisponde, infatti, una coerente definizione dello spazio pubblico, né un’accurata gestione dei distinti flussi veicolari e pedonali.
In particolar modo lungo via Roma e l’area della Chiesa parrocchiale, l’invasiva presenza di mezzi automobilistici ha progressivamente svuotato il cuore di Vidigulfo del suo carattere aggregativo e collettivo, con l’emergere di conseguenti criticità sul versante della qualità degli spazi urbani e della loro fruizione.
Al fine di ottenere un equilibrio progettuale tra volumi e superfici, flussi pedonali e veicolari, aree commerciali e spazio pubblico, Il Tappeto di Pietra propone una serie di micro-interventi ispirati dal desiderio di operare secondo una logica di continuità e unità critica con il contesto storico-morfologico.
Strategia generale
Rifiutando un approccio mimetico o meramente decorativo, Il Tappeto di Pietra prevede la realizzazione delle sue seguenti strategie operative:
1) Ripristinare la continuità fisica, visiva e simbolica che unisce la chiesa parrocchiale con il Castello di Vidigulfo, attraverso la ridefinizione di via Roma come asse portante del progetto.
La percezione della Chiesa parrocchiale come quinta urbana al termine di via Roma è oggi ostacolata dalla sovrapposizione di due tracciati viari che, di fatto, isolano l’area del sagrato dal resto del centro storico.
Pedonalizzare parte di via Roma e attrezzarla con elementi di arredo urbano le restituirà un carattere realmente pubblico, trasformandola da mero asse di attraversamento a luogo di sosta e aggregazione.
2) Ridefinire l’attuale tracciato viario attraverso la deviazione di parte del flusso automobilistico su via Aldo Moro e attraverso la pedonalizzazione parziale di via Roma.
Un nuovo piano del traffico è necessario: la presenza di più tracciati viari risulta eccessiva rispetto alle reali esigenze del centro storico di Vidigulfo.
Per tale ragione, sembra ragionevole ripensare parte di via Roma e destinarla a un uso prettamente pedonale, salvo restando le operazioni di carico-scarico merci e di ingresso ai residenti.
Un parcheggio pubblico è previsto in Piazza Italia. Lasciata l’auto appena fuori l’area pedonale, è possibile godere dei nuovi spazi aperti alla cittadinanza. Così facendo, anche l’attuale presenza di funzioni commerciali beneficerà in senso positivo della chiusura al traffico di via Roma.
Da asse di attraversamento, Via Roma si trasformerà in una “promenade” culturale e commerciale, capace di attrarre flussi anche dalle aree limitrofe.
3) Rompere l’isolamento della cortina edilizia costituita dalla Chiesa e da alcuni edifici di proprietà ecclesiastica, ad oggi una sorta di micro-isola completamente disconnessa dalle dinamiche del centro urbano.
Attraverso la definizione di una pavimentazione unica, coerente con le premesse progettuali, e l’inserimento di alcune funzioni collettive (area polifunzionale / mercato), tale isolamento verrà a cessare, e l’area della Chiesa tornerà a essere il centro fisico e simbolico di Vidigulfo.
4) Includere nel progetto di riqualificazione nuovi spazi comuni: un mercato coperto, inserito nella insula della Chiesa parrocchiale, e realizzato attraverso una flessibile struttura metallica, permetterà lo svolgersi di attività collettive, eventi e manifestazioni varie.
5) Trasformare il sagrato della Chiesa, una superficie irregolare compresa da tre assi viari, senza una chiara identità progettuale, in una vera e propria piazza.
Il Monumento ai Caduti, oggi presente alla fine di via Roma, secondo un’obsoleta intenzione celebrativa, è integrato in un nuovo sistema multi-polare fatto di elementi di arredo urbano, fontane, spazi circolari per la sosta e il gioco, panchine lineari.
Il Monumento è incluso nel disegno della nuova Piazza, così come il sagrato.
6) Integrare alcuni spazi interstiziali e abbandonati nel disegno del nuovo asse nord-sud; aree prive di funzioni precise acquistano nel progetto un carattere pubblico; luogo di aggregazione e condivisione. Almeno uno dei locali di proprietà ecclesiastica oggetto dell’intervento di riqualificazione, verrà riconvertito in casa assembleare per specifici eventi organizzati dal Comune.