Una casa di Pietra
Costa San Giorgio è una piccola via che si trova nella parte sinistra della riva dell’Arno, a Firenze. Immaginare un progetto in questo denso e stratificato tessuto urbano, è immaginare un progetto di sostituzione di un'architettura esistente con una nuova, che ne ricalchi le geometrie e che esprima l'identità del luogo.
Costa San Giorgio è una piccola via che si trova nella parte sinistra della riva dell’Arno, a Firenze. Arrivarvi non è difficile, forse solo faticoso: dal fiume si sale in alto per circa cinquanta, sessanta metri, fino a giungere al culmine ovvero forte belvedere. E’ una strada collinare, e anche nel suo nome la dicitura “Costa” la mette in lista tra le altre a lei simili sparse tra Santa Felicita e Via San Leonardo, è inoltre innestata in un tessuto fortemente storico, basti pensare che a pochi metri dal sito di intervento è collocata una chiesa barocca ristrutturata da Giovanbattista Foggini nel 1708, oltre alla casa di Galileo Galilei e a numerose abitazioni forti una stratificazione centenaria.
Quello che caratterizza la zona di oltrarno, come eccezioni nel tessuto urbano, sono le torri medievali, che escono dal coro degli edifici per via della loro altezza. Colpisce soprattutto il rapporto tra pieni e vuoti in queste costruzioni, dove ovviamente prevale il pieno, a causa della tecnologia costruttiva particolare, tuttavia le poche aperture che si aprono hanno disposizione quasi casuale, con un carattere a tratti contemporaneo.
Allo stesso modo procedendo dai piedi della via fino a Forte Belvedere assistiamo ad una progressivo aumento di pieni nei prospetti, a discapito delle aperture. Prima di arrivare al Forte, si è stretti in una piccola strada, affiancata da due muri che corrono paralleli, formati da materiale roccioso, e si ha la sensazione di essere costretti in uno spazio molto denso, quasi claustrofobico.
lo studio ha il suo incipit nelle tipiche abitazioni fiorentine, sintentizzate nel loro carattere certamente più percepibile: la corte. Il progetto pur avendo dimensioni limitate, circa cinque metri di larghezza per dieci di lunghezza, ammette al suo interno una piccola corte, che diventa zona franca dall’abitazione, dove si ha l’opportunità di entrare in un altro luogo all’interno dell’abitazione stessa. Corte aperta sulla sua sommità, e questo significa che quando piove, l’acqua può percorrere verticalmente questo spazio. Azione eroica: alla natura è permesso di entrare dentro la casa, e oltre a questo, gli abitanti, pur essendo chiusi in quattro mura dalle dimensioni limitate, hanno a disposizione una piccola porzione di mondo, dove piove, nevica, grandina, entra il sole. Spazio fondamentale quindi, non solo per l’abitare in sé, ma anche per la strutturazione della pianta.
Una scelta decisa è quella di non utilizzare muri divisori interni, per accentuare la percezione dello spazio, operazione fondamentale in un progetto caratterizzato da una forte ristrettezza degli spazi. E allora l’unico “Muro” diventa concettualmente la corte vetrata perimetralmente, ed è proprio questa che regola la distribuzione dello spazio interno. L’ambiente essendo collocato nella zona centrale della pianta, crea due ipotetici ambienti, in ognuno dei tre piani, senza contare gli ambienti che si creano tra la corte e i muri laterali più estesi, utilizzati da un lato per la zona dei servizi, mentre dall’altro per la distribuzione verticale, ovvero le scale, oltre che ad un piccolo corridoio che permette di muoversi sul piano orizzontale.
Il rivestimento lapideo copre totalmente il prospetto anteriore, dove è presente un’unica apertura, l’entrata, scavata di un metro nella facciata per richiamare la sottrazione anche accidentale di materiale roccioso dai muri della via, che molto spesso hanno forature dovute all’assenza di pietra. Il portone di ingresso è poi rivestito da una lamina in rame pre-ossidato, per richiamare la possibilità che in una roccia possa nascondersi un filone di ferro, e che l’azione del tempo lo abbia ossidato. Il prospetto posteriore è anch’esso rivestito in pietra forte come il prospetto anteriore, ma al contrario di questo adesso si aprono delle finestre sulla vallata, dei quadri vetrati sul paesaggio, che arredano la casa.