Cusumano Baglio siciliano
Il lavoro di ristrutturazione di un antico baglio, a Palermo, trae spunto dal termine dell' edificio, cercando nelle sue origini i criteri necessari per uno studio tipologico e storico.
Il lavoro di ristrutturazione di un antico baglio, a Palermo, trae spunto dal termine dell' edificio, cercando nelle sue origini i criteri necessari per uno studio tipologico e storico. Il baglio è evoluto nel corso dei secoli sia nel suo significato, la cui origine è molteplice, sia nella corrispettiva descrizione del complesso che ne porta il nome. La sua derivazione araba, sovrapposta a quella
latina, ne fa una realtà tipicamente siciliana che si differenzia fortemente dal termine valso in altri territori, dove baglio resta a indicare con vaghi connotati un fortino. Nel progetto di ristrutturazione lo studio ruffinoassociati ha valutato la stratificazione storica del luogo, le funzioni assunte nel tempo; sono stati elaborati i particolari strutturali, le aggiunte e modifiche che lo hanno reso una realtà a sé da cui poter cogliere molteplici connotati architettonici. Dal rispetto per l' antica conformazione si è giunti a un' evoluzione funzionale di alcuni ambienti, per renderlo più accogliente ai visitatori e assecondare i nuovi spazi adibiti a cantina. Dalle prime operazioni di rilievo si sono riscontrate le caratteristiche introspettive del luogo, con le mura perimetrali senza aperture esterne a scopi difensivi, eccetto alcune feritoie di osservazione dei campi; al suo interno la vita si svolgeva in una corte dotata di alloggi, stalla e un deposito per gli armenti, conservando esternamente l' aspetto di un luogo fortificato. Il baglio è caratterizzato da due edifici principali, uno dei quali rispondenti a un' antica torre che nell' antichità sorgeva sistematicamente vicino a una sorgente d' acqua contrassegnata da una palma secolare. Il secondo edificio riserva una struttura complessa, di ambienti stretti, scale con pedate anguste dall' alzata difficoltosa. La specificità strutturali sono rimaste invariate, ma risaltate esternamente dalla rimessa in opera degli intonaci antichi. Le volte in pietra sono state consolidate per evidenziare la conformazione attuale della masseria. Le superfici rivelano le murature costruite interamente in pietrame cementato con malta comune: nel lavoro di recupero dei materiali sono state ripulite e riutilizzate antiche maioliche che tappezzavano i vari ambienti, le scale interne alla torre, dove sono state poste nove stanze di accoglienza. Materiali riportati alla luce si aggiungono ai materiali nuovi e naturali per i nuovi arredi, minimali, caratterizzanti bagni, sale d' accoglienza e risaltate dalle pareti interne a tutto bianco trattati con intonaco a calce. Le antiche maioliche colorate sono state fissate su cemento in paste colorate, riflettendo la tipica varietà cromatica della terra siciliana. L' impianto d' illuminazione a muro assume un ruolo determinante per esaltare le volte interamente recuperate e scoperte con pietra a vista e le stanze tuttora chiusa nella parte esterna degli edifici. Le pareti esterne sono vivacizzate dai colori azzurri dei vari serramenti e dal risalto agli angoli del pietrame che affiora dall' intonaco. Una modifica accentuata è stata riservata all' ambiente che fu la stalla, ora adibita a importante punto d' accoglienza. Lo spazio è ampio ma raccolto, con un arredo minimale realizzato interamente dallo studio: uno spazio bar preposto per la degustazione dei vini di cantina, una biblioteca dalla linee essenziali che raccoglie una letteratura sulla cultura locale, un salotto ampiamente illuminato da porte finestre aperte sul cortile; il legno è il materiale essenziale che riveste il solaio con listelli trattati da bianco, mentre è in laccato per i tavoli, ripiani, le finiture. Si accentua una forte manualità nella lavorazione dei materiali naturali che propone anche una ricerca estetica della ristrutturazione, svolta in un contesto antico dalle qualità architettoniche preminenti.