Il cimitero si colloca in prossimità del nucleo storico di Dosson, al limite tra l’abitato e la campagna che si apre verso nord lasciando intravedere il profilo delle montagne. L’ampliamento consiste nel realizzare un nuovo recinto cimiteriale addossato all’esistente anch’esso impostato sulla figura rettangolare. Lungo il lato nord, est ed ovest del perimetro si organizza un sistema continuo di tombe ipogee sfruttando l’innalzamento del suolo reso necessario per la presenza superficiale della falda freatica.
A livello superiore una teoria ordinata di cappelle, ripetute uguali ed equidistanti, definisce il limite tra interno ed esterno. L’assenza di chiusure tra i semplici volumi conferisce all’insieme un carattere di forte relazione con il paesaggio circostante, come una sorta di giardino pensile. Le cappelle semplicemente intonacate e rivestite con un basamento di pietra serena hanno tre aperture: la porta di accesso verso l’area interna, una semplice feritoia verticale verso l’esterno ad inquadrare il paesaggio e un taglio sulla copertura che permette di far penetrare all’interno una lama di luce.
L’organizzazione a semplici volumi iterati riprende certe immagini di viaggio: la “via Sacra” a Pompei con le edicole funebri disposte linearmente e la cinta muraria di Montereggioni presso Siena.
Tra il vecchio e il nuovo cimitero si viene a determinare un viale alberato di servizio caratterizzato dalle murature cieche dei blocchi loculi del cimitero esistente e di progetto, mentre il disegno della viabilità pedonale interna determina strette relazioni tra vecchio e nuovo cimitero.
Comporre nel paesaggio significa ridurre ogni gesto all’essenziale: la proporzione, il ritmo, il gioco della luce sui volumi il dominio dell’orizzontale, sono gli elementi prevalenti nella ricerca verso la corretta misura.
Allo stato attuale è stato completato il primo dei tre lotti previsti.