IF_ Fashion Store By Livreri
L’edificio, localizzato in un comparto urbano della città di Favara (città della Farm Cultural Park) che comprende case a schiera con fronti opposti, da un lato è prospiciente Corso Vittorio Veneto, arteria principale molto trafficata, dall’altro via Galiano, una delle strade più antiche della città.
Il progetto si sviluppa su 2 livelli fuori terra, con una superficie coperta pari a mq 200, sostituendosi a un vecchio fabbricato in stato di abbandono e in parte crollato; da questa situazione di degrado è nata fin da subito l’idea di un oggetto architettonico in grado di distinguersi dal contesto; i volumi semplici e il candore dell'intonaco bianco hanno, quindi, il compito di generare un nuova icona urbana, affidando alla composizione e forma delle bucature il rapporto con l'esistente. Quest'ultimo, nella coniugazione di volumi e nelle intersezioni casuali del tessuto consolidato, ha costituito uno schema di riferimenti e ispirazione per la progettazione. Pareti piene ed improvvise aperture, che accorpano la luce e dilatano gli spazi, stringono relazione visive con il paesaggio urbano, in un coeso rapporto fra interno ed esterno. Da Corso Vittorio Veneto si possono notare le relazioni tra il centro storico e le successive stratificazioni; alcuni edifici, in particolare, restituiscono un'immagine di città in cui convivono emergenze architettoniche di grande rilievo -il castello chiaramontano, la chiesa Madre con il suo cupolone- ma anche i retaggi di una speculazione edilizia che, soprattutto negli anni '70, ha prodotto edifici di pessima qualità, oggi diventati l'emblema di una cattiva gestione della città.
La richiesta del committente, puntuale e ben chiara, era quella di esaltare lo spazio espositivo/vendita verso la strada, con l’intento di farlo vivere come luogo urbano, aperto alla città. Per questo motivo si è pensato di trattare tutto il fronte sulla centralissima via Vittorio Veneto con un'unica ampia vetrata che si estende per quasi l’intera lunghezza dell’edificio, mentre le piccole bucature del livello superiore determinano uno spazio dalla luce più soffusa, ideale per esposizioni ed eventi di moda. Le “doppie altezze”, dilatano in verticale lo spazio interno rendendolo dinamico e avvolgente.
L’intervento si inserisce all’interno dell’attuale processo di rigenerazione della città e vuole essere una prova tangibile di come l’architettura contemporanea possa contribuire a diffondere e rendere efficaci i principi del recupero e della riqualificazione di spazi urbani degradati.