INNESTO - RISCRITTURA - ADDIZIONE - EX NOVO
L'Albergo Diffuso del Borgo Nuovo
Il progetto di conservazione e restauro di Borgo Nuovo a Monteleone di Puglia riflette sul tema del frammento, del suo significato e delle sue potenzialità in termini documentari, conoscitivi e progettuali.
Dal punto di vista etimologico il termine frag-mentum1 indica tanto il pezzo di cosa rotta, quanto, con un’inversione del punto di vista, la parte conservata – dunque, la più preziosa – di un’opera. Il Borgo è costituito di una ricca teoria di architetture che, a causa del tempo e dell’abbandono, hanno subìto processi di riduzione che hanno portato, con diversi livelli di gravità, ad una progressiva perdita della loro compiutezza.
Dalla scala architettonica degli edifici ridotti allo stato di rudere, alla scala di dettaglio del degrado di materiali e superfici, ciascun frammento registra su di sé i segni del passaggio del tempo sull’opera. La potenza documentaria intrinseca al patrimonio materiale e culturale di Borgo Nuovo e la forza evocativa dell’assenza di quanto perduto nel corso dell’abbandono vengono colte e valorizzate come elementi identitari dell’insediamento.
Gli orizzonti di metodo che guidano il progetto portano quindi a respingere la possibilità di un «ritorno al passato» del Borgo attraverso operazioni di ripristino di un presunto stato originario ma, al contrario, conducono all’elaborazione di un quadro programmatico di interventi atti a conservare e a dare risalto ai valori architettonici, storici e paesaggistici dell’area così come ereditata dal passato.
Saper leggere i segni che compongono queste architetture significa coglierne le possibilità di conservazione e di valorizzazione, documentandone le rispettive qualità. Per questo, l’accurata fase di analisi che dovrà precedere la redazione del progetto nella sua fase definitiva ed esecutiva consentirà di giungere ad un rilievo di dettaglio della frazione costruita del borgo, definendone sia le caratteristiche geometrico-dimensionali che strutturali, fornendo inoltre una qualificazione dei materiali, delle morfologie di degrado, dei meccanismi di dissesto.
Delineato il necessario quadro della conoscenza, l’azione complessiva dell’intervento di restauro sarà dedicata a rimuovere i fenomeni di degrado, ad annullarne o contenerne le cause, a contrastare i fenomeni di dissesto delle strutture. Questi fenomeni attengono infatti alla sfera patologica e degenerativa che affligge le architetture e vanno distinti dalle trasformazioni fisiologiche che l’intervento intende invece conservare come documento del tempo sull’opera.
Gli elementi lapidei (portali, architravi, tessiture murarie, pavimentazioni, etc.), lignei (strutture di copertura, infissi, etc.) ed i rivestimenti (intonaci a base di calce, etc.) saranno oggetto di interventi atti a garantire la loro conservazione, senza che i segni fisiologici del passaggio del tempo vengano obliterati dalle superfici.
A questo scopo, saranno realizzati interventi di pulitura delle patine biologiche e dei depositi superficiali, operazioni di consolidamento superficiale e di eventuale integrazione. Ciascuna di queste operazioni sarà condotta previo campionamento dei materiali in situ ed eventuali analisi di laboratorio per la caratterizzazione delle morfologie di degrado presenti. Il cantiere di restauro sarà poi caratterizzato dalla scelta di materiali e tecniche dotate di un elevato grado di compatibilità (chimico-fisica, cromatica) con l’esistente, da elevata stabilità (alla temperatura, ai raggi UV, all’inquinamento), da bassa tossicità e dal massimo grado di sicurezza per l’operatore.
In particolare le superfici intonacate saranno oggetto di pre-consolidamento, di pulitura e di ri-stilatura dei bordi adiacenti le eventuali lacune. Queste ultime non verranno integrate con nuovo intonaco per non alterare l’aspetto ormai storicizzato del borgo, ma trattate con scialbatura a base di calce per restituire continuità cromatica al paramento senza impedire la possibilità di lettura della tessitura sottostante.
Verranno privilegiate malte a base di calce, in continuità e secondo la massima compatibilità con i materiali del cantiere tradizionale. Gli elementi lignei e metallici di interesse ed in discreto stato di conservazione (come infissi, scuri, cardini, etc.) saranno oggetto prima di accurata rimozione, poi, fuori opera, di interventi di conservazione ed integrazione che ne consentiranno la ricollocazione in situ. Le pavimentazioni storiche eventualmente presenti saranno oggetto di pulitura, consolidamento ed integrazione, per poi essere ricollocate in opera previa adeguata preparazione di un nuovo sottofondo.
Il sistema di governo e smaltimento delle acque meteoriche di ciascun edificio sarà verificato e, se necessario, integrato, anche in ragione dei necessari interventi da realizzare sulle coperture, le cui strutture saranno oggetto della massima conservazione.