IL CIELO IN OGNI STANZA
Rispetto del contesto, sostenibilità ambientale, leggerezza strutturale, gestione a “bolletta zero” gli obiettivi.
Un nuovo volume in bioedilizia in classe A+, compatto all’esterno, frammentato all’interno, che sa di luce, ma anche di spazi ricavati ed ottimizzati, al di sotto del grande tetto con orditura a vista.
L’edificio in oggetto si colloca nell’area identificata dal PRGC di Fossano come “Centro storico”; più precisamente nel terziere del Borgo Vecchio, in particolare la facciata principale è prospiciente la stretta Via Monfalcone, mentre quella opposta è rivolta verso la Piazza di San Filippo.
Si tratta dunque di uno stabile di probabile impianto medioevale, che nel corso dei secoli ha subito numerosi ed importanti rimaneggiamenti (sono infatti presenti discontinuità nella tipologia di costruzione, riferibili ad epoche diverse) alcuni dei quali si configurano come interventi di ripristino della capacità portante della muratura. Le strutture verticali riportavano evidenti quadri fessurativi dovuti a differenti meccanismi di instabilità e degrado, quali lesioni di distacco delle pareti, soprattutto in corrispondenza degli incroci. Lo schema statico della costruzione aveva sicuramente subito alterazioni significative rispetto alla situazione originaria.
Per quanto riguarda gli orizzontamenti, evidenti erano i meccanismi di plasticizzazione delle volte a causa dell’inadeguatezza delle strutture in muratura, come altrettanto significativo era l’avanzato stato di compromissione strutturale dei solai lignei.
Dato l’evidente degrado in cui versava e trattandosi di un edifico senza particolari elementi di pregio architettonico, si è optato per la rimozione del sottotetto, compreso ciò che restava dell’ultimo solaio e il ripristino del nuovo volume in bioedilizia, al di sopra di un nuovo orizzontamento in latero-cemento. Quest’ultimo assolve ad una funzione di consolidamento dal punto di vista dinamico, secondo la normativa antisismica vigente, andando a migliorare il comportamento scatolare dell’edificio in muratura sottostante. Mentre la scelta del sistema costruttivo “a telaio” in legno ha consentito, nonostante il cambio di destinazione d’uso di contenere le masse, evitando di sovraccaricare le strutture sottostanti.
La nuova struttura in bioedilizia, realizzata con tecniche di stratificazione a secco su struttura in legno, ha previsto l’applicazione di pratiche edilizie in linea con gli obiettivi dello sviluppo sostenibile privilegiando l’uso di materiali rinnovabili e la ricerca di soluzioni ecologiche adatte a questa tipologia abitativa. Il progetto ha tenuto in conto, nella scelta dei materiali, degli odierni bilanci ecologici valutando, oltre il costo economico, quello ambientale, legato alla produzione, trasporto e messa in opera.
Per quanto riguarda i caratteri compositivi ed ambientali, il progetto ha previsto la ricostruzione rispettando l’ingombro volumetrico originale, aumentando l’altezza della linea di gronda di circa 11 cm, come consentito dal D. Lgs. 30-5-2008 n.115 poiché si è ottenuta una riduzione maggiore del 10% rispetto ai limiti di trasmittanza previsti da D. Lgs. 19/08/2005 n.192.
Internamente l’idea progettuale si è sviluppata “al di sotto” del grande tetto con orditura a vista attraverso l’inserimento di nuovi volumi; in parte definiti da pareti opache e/o vetrate, in parte solo concettuali, come il soggiorno, situato su un basso soppalco in legno e lo spazio cucina, pensato in continuità con quest’ultimo e delineato unicamente dall’arredo. Fa parte di questi anche la piccola loggia: un interno-esterno ricavato grazie ad una “scatola” in vetro addossata alla parete prospiciente la piazza. Soluzione che ha permesso di creare una cornice visiva sul centro storico e sulle colline delle Langhe.