NUOVE TOPOGRAFIE URBANE
Riqualificazione di Scalo Farini, Milano.
Il masterplan generale di Antonio Monestiroli per Scalo Farini individua con chiarezza gli elementi del nuovo sistema urbano e le sue relazioni con la città consolidata: la piazza a nord su cui confluiscono le strade esterne, la rambla come asse principale di distribuzione, il verde come sistema generale di connessione, i blocchi residenziali, soluzione di continuità tra la scala urbana delle strade e gli spazi verdi interni all’isolato.
Partendo dalle relazioni fissate da questi elementi, il progetto sperimenta una riflessione incentrata sul carattere del vuoto centrale e continuo che organizza l’impianto lineare delle residenze. Posta a una quota più bassa rispetto al livello stradale, la fascia verde è dilatata fino al margine dei corpi di fabbrica delle abitazioni. Attraverso questo dispositivo della depressione e modellazione del suolo si introduce una diversa condizione percettiva, configurando un luogo isolato dal sistema di percorrenza veicolare; un cambio di quota per separare, all’interno di un sistema urbano complesso, la dimensione “naturale” da quella costruita, chiaro rimando a due celebri esempi: il Central Park a New York e il sistema depresso della Leisure valley e dei corridoi verdi a Chandigarh.
Le altre unità fondamentali che definiscono il progetto sono le torri e i blocchi delle residenze, “bordi solidi” dello spazio aperto, che organizzano l’insediamento in fasce alternate di verde pubblico e strade commerciali.
La sequenza residenza/verde/residenza/strada, reiterata più volte, è sottolineata dal ritmo e dall’articolazione plastica dei blocchi, il cui involucro è caratterizzato dal forte chiaroscuro del sistema delle logge sul lato della fascia verde, e da un trattamento meno poroso sul lato della strada.
Le residenze sono edifici in linea di cinque piani fuori terra con funzioni e tipologie miste: il primo livello, rivestito di ceppo (rimando visivo alla matericità della città consolidata), alloggia esercizi commerciali, i piani residenziali sono organizzati intorno all’ampia loggia, che all’ultimo piano diventa corte aperta sul verde.
Nei piani seminterrato e interrato si trovano altre attività commerciali e i parcheggi.
La dialettica città moderna/città storica suggerisce anche la diversa configurazione delle torri. Se, infatti, quelle disposte a contrappunto dei blocchi residenziali sono in acciaio e vetro e rievocano un’idea di leggerezza, e trasparenza, la torre posizionata all’angolo tra Via Valtellina e Via dell’Aprica, a cerniera tra l’area Farini e la città, ha, come i blocchi in linea, un involucro in mattoni con forti effetti chiaroscurali, eco di un linguaggio locale che trova un riferimento costruttivo nelle murature romaniche di area lombarda e nelle più recenti opere di Luigi Caccia Dominioni.
Render: Orazio Saluci, Francesco Vinci
Consulenza grafica: Edoardo Dotto