Il workshop di auto-costruzione canPO, svolto dal 30 giugno al 4 luglio all'interno della rassegna "Deltarte" e sviluppato con il Comune di Corbola, è partito dal considerare il paesaggio e le sue componenti, naturalistiche e antropiche, come fondamento progettuale. Per questo si è scelto di operare in una parte del territorio appartenente alla memoria là dove l'argine del fiume si confronta con il tessuto urbano, un'area fortemente legata alla storia della comunità e per questo facente parte dell'immaginario collettivo locale. Il progetto cerca di coniugare le peculiarità paesaggistiche mettendo in relazione gli elementi fondanti, acqua e terra.
L'idea è di fornire alla comunità un dispositivo spaziale capace di valorizzare il contesto. Un osservatorio, un luogo dello stare, una bacheca per contenere informazioni, una lente per inquadrare il Po da un lato, il campanile della chiesa dall'altro, ma anche un'architettura evocativa, che desidera mettersi in relazione con la memoria dei cittadini, affezionati a questa parte del territorio dove un tempo era posta una micro-architettura chiamata "La Capanna del Papa" .
Utilizzando la medesima tipologia insediativa l'attività progettuale del workshop ha fatto emergere l'intenzione da parte degli studenti di avviare una processo di riappropriazione di questa porzione di territorio con la speranza che in un futuro prossimo altri interventi simili possano seguire l'esempio.
Il piccolo volume si dispone perpendicolare al corso del fiume sulla prima leggera differenza di quota dell'argine. Utilizzando due manufatti cementizi di recupero come fondazioni la nuova struttura ne mutua le dimensioni sia in lunghezza che in larghezza. I sette portali fungono da supporto per il rivestimento e il calpestio Un'altalena posta a conclusione dello spazio funge da rimando, ludico e simbolico, all'idea di riavvicinare il fiume alla città.