Nuova Scuola di Musica
L'INFINITO DELLA MUSICA
"Bisogna aver compreso, ammirato, trovato stupefacenti, come me, le arcane meraviglie della nostra armonia tonale, i suoi valori architettonici, per poter sentire, quando vi si rinuncia, che non si ha più bisogno di essi, perché si dispone di altri mezzi" (A. Schonberg a F. Busoni, in F. Busoni, Lettere, Unicopli - Ricordi, Milano 1988)
L'approccio al progetto per la Nuova Scuola di Musica di Bressanone nasce da alcune riflessioni elementari al riguardo di un tema che l'Uomo nelle arti in genere ha affrontato con determinazione, in particolar modo nell'ultimo secolo, l'INFINITO.
L'infinito nella Musica, che fra tutte le arti propone con evidenza il linguaggio più universale, è stato indagato all'inizio del secolo scorso da due figure straordinarie, quali Arnold Schoenberg e Ferruccio Busoni, due mondi artistico culturali quali quello tedesco e quello italiano che da sempre hanno difeso tradizione e avanguardia nella musica come anche nell'architettura.
La musica è una dinamica artistica senza materia. L'architettura si compone di materia, i suoi vuoti sono spazi al quale è stato tolto tutto ciò che si poteva togliere, in musica i vuoti sono le pause. La musica è intimamente legata alla sua performance e quindi è limitata nel tempo, anche se ripetibile, per cui potenzialmente infinita.
L'architettura è rappresentata nelle sue forme infinite e il Barocco nella sua organicità degli spazi e della materia è un anticipazione quasi assoluta di quello che sarà poi tipico delle avanguardie del novecento.
Il progetto che proponiamo vuole quindi richiamare la misurabilità della musica, dei tempi e dei ritmi e delle lunghezze d'onda, questo lo si trova nell'estrema razionalità compositiva delle piante che attraverso un semplice e efficace sistema distributivo da una misura all'architettura. Il disegno finito, simmetrico si contrappone visivamente al concetto di infinito non misurabile. L'infinito è rappresentato dalla composizione dei fronti che riprende nel disegno il nastro di Möbius. Il nastro di Möbius è, In matematica, e più precisamente in topologia, un esempio di superficie non orientabile e di superficie rigata (ovvero per ogni suo punto passa almeno una retta, come ad esempio il piano, il cilindro e il cono). Il concetto della non orientabilità è una proiezione verso l'infinito.
Il progetto definisce un volume semplice e compatto che trova un rapporto minimo con l'intorno immediato, il suo aspetto esteriore nel suo particolare disegno di facciata definisce una chiara autonomia formale, è una composizione che rinuncia volutamente agli stilemi delle mode e minimaliste ma contemporaneamente dona una forte identità al nuovo edifico.
Il particolare della facciata, riprende alcune architetture rurali in legno con strutture a crociera, sia nel disegno che nella struttura qui concepita come una trave parete continua in cemento armato.
Lo schema funzionale è chiaro e semplice, al piano terra vi si trovano gli ingressi alla scuola e all'auditorio direttamente sulla piazza antistante, l'ingresso alla banda è posto al lato nord in adiacenza al parcheggio, al quale verranno dedicati i posti macchina richiesti nel bando.
L'auditorio posto sul lato ovest permette un agevole carico e scarico nell'area palco, un montacarichi sul lato posteriore permette le movimentazioni agevoli degli strumenti all'interno dell'edificio. La sala banda si affaccia con una grande apertura sul passaggio/gallerie proveniente dal parcheggio.
Al primo e secondo piano vi sono gli spazi richiesti per la Nuova Scuola di Musica, vi si accede dall'ingresso comune con l'auditorio attraverso una scala di grande dimensione, tutte le aule richieste sono state collocate e possiedono illuminazione e areazione naturale, i corridoi di distribuzione hanno tutti un dimensione minima di 2 metri per permettere la percorrenza di studenti e strumenti.
state collocate e possiedono illuminazione e areazione naturale, i corridoi di distribuzione hanno tutti un dimensione minima di 2 metri per permettere la percorrenza di studenti e strumenti.