I limiti dell'edificio sono collocati con una geometria semplice e lineare. Questa strategia insediativa rafforza e sottolinea la differenza tra la nuova piazza pedonale e le vie del centro, rispetto agli spazi più aperti a nord, rafforzando l'idea che l'edificio assuma il senso eccezionale di una nuova porta della città.
L'edificio utilizza una unica strategia che risponde a differenti domande presenti nel sito.
L'edificio crea un luogo. La sua corte interna diventa uno spazio di transizione tra l'arrivo dal parcheggio e l'entrata alla città.
Gli spazi della scuola di musica sono organizzati attorno al grande patio, per sottolineare l'importanza dello stesso e il suo valore simbolico per la scuola ma anche per la città. L'attività di esercizio e prova degli alunni è spesso un'attività solitaria. L'alunno è in parte isolato nella ricerca e perfezionamento della sua tecnica musicale. La relazione visiva che si genera nella corte tra le aule aiuta a instaurare un senso comunitario e di appartenenza tra gli studenti della scuola.
Il patio funziona in due direzioni cartesiane, che si traducono anche nell'organizzazione del programma. La direzione orizzontale viene sottolineata al piano terra, dove l'edificio è formato principalmente da spazi aperti. Oltre al patio sono presenti ampie logge che evidenziano le entrate alle diverse funzioni. Questo senso orizzontale è accentuato da un'ampia rampa che collega la piazza alla futura area verde a nord.
La seconda direzione viene demarcata dalla rampa che collega in senso verticale i piani superiori, e unisce con un unico gesto gli spazi aperti al piano terra con le superfici verticali della corte.
La rampa conclude il suo percorso in prossimità di una scala a forma di goccia. La scala per la sua forma e localizzazione assume un'importanza non solo funzionale, ma soprattutto simbolica per l'edificio, che risulta per una parte sorretto dalla stessa. Questo luogo invita a passare approfittando del patio e della rampa come una straordinaria interazione tra la città e la scuola.