YAP MAXXI 2014
Dal 27 giugno 2014, l’installazione 8 ½ accompagnerà il pubblico del MAXXI per tutto il periodo estivo, ospitando eventi live e offrendo una zona di relax ai visitatori del museo.
Una parete di 8 metri e mezzo, un teatro portatile, una macchina per abitare la piazza del MAXXI, che sempre più conferma la sua vocazione di spazio pubblico aperto alla città.
E’ l’installazione 8 ½ dello studio romano orizzontale, vincitore di YAP MAXXI 2014, il programma di promozione e sostegno alla giovane architettura, alla sua quarta edizione italiana, organizzato dal MAXXI in collaborazione con il MoMA/MoMA PS1 di NY, Constructo di Santiago del Cile, Istanbul Modern (Turchia) e per la prima volta MMCA National Museum of Modern and Contemporary Art di Seul (Corea).
8 ½ è una riflessione sul passaggio che trasforma lo spazio pubblico da sfondo di incontri privati e momenti individuali a scena di avvenimenti pubblici e rappresentazioni collettive.
L’installazione si compone di due elementi complementari. Il primo è una parete di legno attraversabile alta otto metri e mezzo, una “soglia” che riorganizza lo spazio aperto del museo. La parete è interamente rivestita su un lato da sfere di plastica ricavate dal riciclo dei contenitori della birra artigianale. Le sfere diventano luci, mentre un percorso consente ai visitatori e a chi fa spettacoli di accedere al loggiato superiore. Il secondo elemento è costituito dalla piattaforma del palco e dall’arena coperta, in cui sono presenti sedute e giochi d’acqua. Lo spazio dell’arena è teatro, luogo destinato a eventi pubblici e spettacoli, e piazza, dispositivo architettonico per l’uso quotidiano dello spazio comune. Pur progettata specificamente per piazza Alighiero Boetti, 8 ½ è pensata anche per essere smontata e trasportata con facilità adattandosi a nuovi siti con flessibilità e intelligenza. I materiali e le tecniche costruttive sono semplici ed economiche, ed una parte delle materie prime può essere reperita ricorrendo a materiali di recupero e all’upcycling di materiali poveri o di scarto.