Da Caligari al Centro Olos
Il progetto sviluppato per gli studi professionali del Centro Olos è un tributo che lo studio vuole rendere alle avanguardie artistiche dei primi anni del ‘900 ed in particolar modo alla corrente epressionista, affascinante fase creativa di messa in discussione della realtà ed ancora oggi valida espressione di un contemporaneo dinamismo architettonico.
La citazione è chiara ed esplicita, direttamente ispirata alla visionaria fantastica scenografia del film del 1920, espressionista per eccellenza, “Il gabinetto del Dottor Caligari” di Robert Wiene.
E’ proprio dalle teatrali scenografie del film, curate dagli artisti Herman Warm, Walter Reimann e Walter Rohrig, che abbiamo preso spunto per caratterizzare l’elemento fondante del progetto, il corridoio centrale.
E’ proprio lungo questo percorso che abbiamo celebrato la ricerca di una sempre valida concezione espressionista dello spazio, della sua necessità di esplorazione del fantastico, del soprannaturale, della dimensione del sogno.
La realtà trasformata del lungo corridoio, la ricerca di una sua spazialità interna creativa e articolata, diventa elemento dissonante, percorso emotivo nella caverna lignea che trova negli spazi scatolari laterali la sua cartesiana tranquillità.
La scatola viene accettata e subita, ma al tempo stesso viene distorta, contorta, torturata.
Vengono create cavità tutte diverse, che non derivano dall’involucro, ma lo determinano diventando esse stesse nuove protagoniste dello spazio architettonico.
Il nostro, in fondo, è solo un episodio che cerca di tenere l’architettura legata all’arte, di non tenerla muta, ma capace di esprimere stati d’animo e sentimenti quali l’amore, la paura, la tristezza, lo smarrimento, la nostalgia, la joie de vivre!