Si tratta di progettare “La casa della pace” non un palazzo. Questa considerazione di base indirizza tutto il lavoro. Innanzitutto non un edificio oggetto posto all’interno del lotto edificabile, ma una casa-città che si pone come un segno morfologico significativo all’interno del tessuto in cui si trova.
La casa della pace si identifica non con una forma, ma con uno spazio, “lo spazio dell’uomo” aperto ed ospitale, un immenso spazio vuoto che diventa il vero luogo di tutto il progetto getto dedicato all’uomo, alla quota zero rsggiungibile sia dall’Avenue de France, sia dalla passerella di attraversamento dei binari. Questo spazio distribuisce tutte le funzioni dell’edificio e allo stesso tempo diventa una grandissima expo-vetrina di tutte le associazioni internazionali che lavorano per la pace.