NUOVO POLO PER L'INFANZIA
PAESAGGI DELLA DISPERSIONE
Il nuovo polo per l'infanzia è localizzato in una zona periferica a ridosso del cimitero e della zona artigianale. Qui la campagna si intreccia con i capannoni industriali, le case sparse e i resti di un passato quasi scomparso.I margini dei nuclei abitati si sfrangiano e si disperdono. Il nuovo polo per l’infanzia si propone di ricucire il tessuto esistente e fornire una nuova chiave di lettura del paesaggio.L’inserimento dell’asilo consente di ridefinire il sistema di relazioni e di fruizione dell’area.L'accesso a piedi e in bicicletta può avvenire lungo due percorsi, uno prospiciente la strada, costeggiando il monumento ai caduti, l'altro più interno si snoda attraverso il nuovo parco. Un'alta siepe rende al monumento ai caduti la sua intimità, proteggendolo dalle interferenze del mondo esterno, della strada, dei flussi. Un recinto circolare verde aperto al cielo diventa il giardino segreto, luogo raccolto ed evocativo, consacrato alla contemplazione.
MEMORIE E VISIONI
L’asilo evoca l’immagine di un bosco artificiale di pioppi.(1)Percorrendo il paesaggio la percezione cambia continuamente alternando vuoti e pieni, opacità e trasparenza. L’accostamento di elementi simili produce strutture inaspettate.
(2)L’asilo funziona in questo modo. L’immagine dei tronchi degli alberi condiziona sia la pianta(3)che il prospetto. La planimetria è generata dall’accostamento di semplici elementi circolari, mentre in alzato è la sequenza di linee verticali a caratterizzare l’immagine dell’edificio. Ad una visione zenitale estremamente semplice corrisponde una percezione frontale estremamente complessa e variabile. La composizione definisce un volume sinuoso, a prevalente sviluppo orizzontale. Il nido.(4) Un volume in grado di offrire continuamente un'immagine diversa al cambiare del punto di osservazione. Le immagini provenienti dall’esterno si alternano continuamente con le viste interne, non ci sono quinte prospettiche, ma linee curve e alternanza di vuoti e pieni. La relazione con l’esterno è mediata dalla schermatura dei pannelli di legno che alternano la trasparenza della visione frontale all’opacità della visione obliqua. Solo in corrispondenza dell’ingresso questo filtro si interrompe, il nido si apre verso l’esterno per accogliere i suoi ospiti. La piattaforma si spinge in avanti diventando seduta, le grandi vetrate solo separano dalla corte interna, il cui grande giardino invita ad entrare.Un nido leggero inondato di aria e luce.
PROGRAMMA
L’edificio si sviluppa su un unico piano orizzontale senza stabilire una rigida gerarchia spaziale. La scuola si compone di pochi elementi essenziali: il basamento, la copertura, la struttura, la pelle, la corte centrale. La scuola si dispone intorno al grande giardino. Tutte le attività scolastiche si svolgono attorno a questo grande spazio. L’atrio e la zona mensa sono rivolti verso i tracciati viari di accesso mentre le aree dedicate alle aule sono collocate nella parte più interna. Ciascuno dei nuclei didattici gode di uno spazio all’aperto protetto, grazie alla presenza di altre due corti circolari interne all’edificio e ulteriori due esterne. Il fronte della scuola verso le corti interne è costituito unicamente da una membrana trasparente (5) che stabilisce uno scambio diretto con l’edificio.
Verso l’esterno invece, il fronte diventa una facciata ventilata, costituita da una vetrata interna e una sequenza di lamelle in legno.
Questa schermatura definisce l’immagine dell’edificio, regola il passaggio della luce e modula la percezione interno – esterno, alternando la certezza della visione frontale trasparente, all’intuizione della visione laterale opaca.
Tre tipi di luce naturale penetrano nell'edificio, una diretta attraverso le vetrate che affacciano sulle corti genera forti contrasti. Una seconda diffusa è filtrata attraverso i frangisole esterni in legno. Una terza, zenitale attraverso piccoli lucernari situati nelle zone più in ombra focalizza l'attenzione su punti specifici.L'utilizzo degli spazi è regolato dalla presenza dei servizi, ogni aula è dotata di bagni, spogliatoi e piccolo deposito. Pareti mobili consentono un uso flessibile dello spazio. In ogni aula è possibile ricavare una zona riposo mediante l'uso di tende scorrevoli, fonoisolanti montate su binari incassati nel controsoffitto.