Unificare l’immagine del centro storico creando un sistema di spazi pubblici pedonali continui e collegati fra di loro. Un’operazione di “landscaping urbano” che prevede riflessioni sulle percezioni volumetriche degli spazi, l’introduzione di allineamenti, aree verdi e quinte, lo studio della nuova pavimentazione urbana, la demolizione di superfetazioni, interventi architettonici di restauro e nuove edificazioni. L’intervento interessa un tessuto medioevale che testimonia l’importante storia di Trino, al culmine dello splendore
all’epoca dei Templari e progressivamente decaduta, nonostante la presenza sul territorio di figure di rilievo come Camillo Benso
Conte di Cavour. Per tutelare e valorizzare le valenze di interesse storico-naturalistico della cittadina, il Programma regionale delle infrastrutture turistiche e sportive Piemonte 2006 propone di finanziare il generale ridisegno del centro storico, permettendo un intervento a scala urbana piuttosto raro in Italia.
Il progetto passa attraverso lo studio della pavimentazione urbana, proponendo un disegno che si riverbera dalle piazze principali ai cortili interni, generando una serie di spazi in armonica sequenza. Una prima proposta, scartata dalla Sovrintendenza, suggerisce un richiamo alle antiche passatoie mediante l’impiego di legno e pietra. Si opta invece per una realizzazione impostata sulla gerarchia delle strade e sull’impianto romano, mediante la composizione di fasce parallele in porfido, losa e acciottolato. Nel lato prospiciente via S. Francesco si propone di completare la chiusura della piazza Garibaldi erigendo un fabbricato di edifici pubblici a definire una
quinta architettonica in vetro e acciaio, disegnata per riflettere come un caleidoscopio il prospetto medioevale in mattoni del Castello dei Paleologi. La Sovrintendenza tuttavia preferisce evitare l’inserimento del contemporaneo in uno spazio storico così importante. L’analisi del contesto individua una serie di spazi interstiziali definiti con il termine ambito. Nell’ambito 1, a vocazione istituzionale, la riqualificazione del costruito prevede il restauro delle facciate e l’adeguamento funzionale dell’edificio ex Biver Banca e il restauro conservativo della sinagoga, adibita a sala consigliare comunale o spazio espositivo. Per il Teatro Civico si decide una completa rifunzionalizzazione, con lo spostamento dell’ingresso principale nel cortile del Palazzo municipale, l’ampliamento del vuoto interno,
portato a tutt’altezza, e la costruzione di un volume agganciato ai prospetti sud ed ovest mediante una struttura portante in acciaio, parzialmente inserita nella muratura dell’edificio originario. Questo nuovo spazio in vetro, mascherato da una griglia di lamelle in acciaio cor-ten, funge da “zona-filtro” e accoglie una scala aggiuntiva e delle “scatole ”abitabili”, appese alla struttura di acciaio interna. L’altro intervento di nuova edificazione sorge nell’ambito 3, in prossimità della parrocchia, e riguarda un progetto dalla doppia funzione: una piastra in calcestruzzo funge da copertura per un parcheggio coperto, costituendo al tempo stesso la superficie di gioco del sovrastante campo sportivo, situato a circa due metri dal piano di campagna. La pelle metallica che delimita il perimetro e l’ampia gradinata di accesso in legno, immaginata come luogo di aggregazione e riposo, definiscono un luogo protetto che ripropone l’originario ruolo ludico ed educativo dell’area.
Fotografie di ALberto Piovano.